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venerdì 19 ottobre 2012

HUNGER GAMES (la trilogia) di Suzanne Collins

Arrivo con estremo ritardo a parlare della trilogia di "Hunger Games", una delle saghe per ragazzi più lette degli ultimi tempi. Oramai da mesi tutto il mondo ha letto i tre libri e ha anche visto il primo film tratto da essi, io arrivo sempre dopo, ma se ancora qualcuno se lo fosse lasciato scappare, corra subito a leggerlo perché ne vale la pena. Molti hanno paragonato questi libri alla saga di "Twilight" e io, sinceramente, non capisco perché visto che non hanno niente in comune, questi sono molto più belli!!! Mi vengono in mente altri libri da paragonare a "Twilight", perché simili per via di trama e personaggi, ma questo è un altro discorso e ne parlerò prossimamente nel blog.

Ogni anno, a Panem, Capitol City organizza un reality show, gli Hunger Games, per ricordare il suo potere sui 12 Distretti che governa. con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience. Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta. Nella sua squadra c'è anche Peeta, un ragazzo gentile che però non ha la stoffa per farcela. Lui è determinato a mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di essere innamorato di Katniss. Ma negli Hunger Games non esistono gli amici, non esistono gli affetti, non c'è spazio per l'amore. Bisogna saper scegliere.

Dopo la settantaquattresima edizione degli Hunger Games, Katniss e Peeta sono, miracolosamente, ancora vivi. Katniss dovrebbe sentirsi sollevata, perfino felice. Dopotutto, è riuscita a tornare dalla sua famiglia e dall'amico di sempre, Gale. Invece nulla va come lei vorrebbe. Gale è freddo e la tiene a distanza. Peeta le volta le spalle. E in giro si mormora di una rivolta contro Capitol City, che Katniss e Peeta potrebbero avere contribuito a fomentare. La Ragazza di Fuoco è sconvolta: ha acceso una sommossa. Ora ha paura di non riuscire a spegnerla, e forse non vuole neppure farlo. Mentre si avvicina il momento in cui lei e Peeta dovranno passare da un distretto all'altro per il crudele Tour della Vittoria, la posta in gioco si fa sempre più alta. Se non riusciranno a dimostrare di essere perdutamente innamorati l'uno dell'altra, Katniss e Peeta rischiano di pagare con la vita. Una terribile sorpresa li aspetta dietro l'angolo: all'annuncio dei settantacinquesimi Hunger Games la loro vita sembra essere diventata un incubo.

Contro tutte le previsioni, Katniss è sopravvissuta agli Hunger Games per la seconda volta. Ma anche se ora è lontana dall'Arena sanguinaria, non può dirsi salva. Capitol City è molto arrabbiata e vuole vendetta. Come se non bastasse, il Presidente Snow tiene a precisare che ormai tutti sono in pericolo, nessuno escluso: la famiglia di Katniss, i suoi amici più cari, tutti gli abitanti del Distretto 12.
La Ragazza di Fuoco, con la sua famiglia, si rifugia nel famigerato tredicesimo Distretto, quello che tutti credevano distrutto. In realtà sono anni che gli abitanti del Distretto 13 vivono nascosti sotto terra, organizzando una rivolta verso Capitol City.
Tutto sembra andare meglio nel nuovo Distretto, ma le apparenze ingannano e Katniss lo scoprirà presto; il suo duro lavoro non è ancora finito, anzi è appena iniziato. Ora che la scintilla si è trasformata in un ardente fuoco di rivolta, alla Ghiandaia Imitatrice non resta che spiccare il suo volo verso la libertà.

Una straordinaria storia, un po' alla "1984" di George Orwell. La tensione è palpabile mentre si legge, mi sentivo in uno stato d'ansia costante, avevo il battito cardiaco accelerato.  Mi piace quando trovo un romanzo che mi fa vivere emozioni forti, nel bene e nel male, e questi tre romanzi sono un ottimo esempio. Durante la lettura ero piena di angoscia e rabbia, provocate principalmente dalle ingiustizie che i potenti infliggono ai più deboli e poveri, un argomento che mi infastidisce molto.
Ho guardato anche il film e devo dire che mi è piaciuto, ma non come il libro. Katniss è un personaggio molto silenzioso e riflessivo, che puoi comprendere e capire solo leggendo il libro. Per questo il film risulta molto silenzioso a uno spettatore che non conosce per niente la saga; comunque resta una buona trasposizione cinematografica.
Personalmente l'unica cosa che mi ha infastidito nel primo libro è il "gioco" degli innamorati sfortunati che Katniss e Peeta portano avanti nell'Arena. Lei lo fa in buona fede, per sopravvivere, per lei è una strategia che la aiuterà a salvare sia lei che Peeta; ma mi ha infastidito parecchio, perché lui è veramente innamorato e non mi piace quando si gioca con i sentimenti degli altri.

Se nel primo romanzo la trama può apparire leggermente "lenta", perché tutto è incentrato su Katniss che si prepara e poi partecipa agli Hunger Games, nel secondo la trama si infittisce, vengono trattati molti più argomenti e le conseguenze delle azioni dei protagonisti prendono vita, portando a risvolti interessanti. Gli spunti di riflessione su argomenti che non sono per niente leggeri, pur non mancando nel primo, sono infinitamente di più nel secondo, per non parlare del terzo e conclusivo libro, anche se quest'ultimo non è all'altezza degli altri due (soprattutto gli ultimi due capitoli).

All'inizio la vita di Katniss le va bene così: gli Hunger Games sono ingiusti e crudeli, la vita nei distretti non è delle più felici, ma grazie alla caccia riesce a sopravvivere e a sfamare la sua famiglia. In un certo modo ha una specie di accettazione/rassegnazione per quel modo di vivere. Nei successivi libri, poco a poco, si fa strada in lei la consapevolezza che le cose devono cambiare e che lei ha il potere di far avvenire questo cambiamento. Ho una predilezione per questo genere di eroine, che prendono coscenza della loro forza e la usano per perseguire la giustizia e la verità.
Sembra quasi un romanzo femminista, favorevole al "potere rosa", perché il presidente del Distretto tredici è una donna, anche chi capeggia le rivolte nei diversi distretti sono prevalentemente delle donne (alcune vincitrici dei passati Hunger Games); e sono tutte coalizzate nel sconfiggere Capitol City che ha come presidente un uomo. Sembra quasi dire che quando le cose si mettono male sono le donne a prendere in mano la situazione, a prendere il potere, e cercare di sistemare tutto. Mi piace!!!

Proseguendo con la trilogia, si comprende come la capitale abbia rovinato la vita a tutti i vincitori dei giochi. Le promesse fatte erano di una vita migliore per loro e le loro famiglie, con agevolazioni e privilegi; ma in realtà tutti, in un modo o nell'altro, hanno pagato un prezzo molto alto: chi ha perso i propri cari, chi si è dato all'alcool, chi è stato venduto per il piacere altrui, etc...
Tutti sono stati cambiati, interiormente, dai giochi, compresa Katniss ed è proprio questo che provoca il divario tra lei e Gale (all'inizio molto uniti tra di loro) e invece l'avvicina e la unisce profondamente a Peeta.

Avevo sentito che era impossibile fermarsi al secondo libro senza leggere il terzo, ed è vero. Alcuni sono stati costretti ad aspettare con impazienza l'ultimo romanzo perché l'Italia è stata una delle ultime a pubblicarlo; commenti sparsi nel web confermano che è stata una sofferenza per i poveri lettori e posso capire benissimo il perché. Fortunatamente io ho cominciato a leggerlo possedendo già l'intera saga e voglio lasciarvi con questo consiglio: se intendete leggere "The Hunger Games" procuratevi la trilogia completa!!

VOTO: 9,5/10