Da dicembre dell'anno scorso, da quando sono tornata a casa da Roma, questo libro è rimasto ad aspettarmi pazientemente sulla mia libreria. Attendeva il suo momento e finalmente è arrivato. Non vedevo l'ora di leggerlo, lo desideravo molto, e grazie al progetto #IndieBBBCafè delle Book Bloggers Blabbering ho avuto una scusa più che valida per leggerlo, dato che tutto il mese di luglio è dedicato alla casa editrice indipendente Caravan Edizioni.
Forse è più un libro invernale, ma anche con questa insopportabile calura, Qualcuno cammina sulla tua tomba di Mariana Enriquez è riuscito a regalarmi delle serate piacevoli e rilassarmi, accompagnandomi attraverso paesi diversi e interessanti.
Amore e morte nel cimitero di Genova, la ricerca di tracce del vudù a New Orleans, il furto di un osso nelle Catacombe di Parigi...
Mariana Enriquez, "collezionista di cimiteri", ci regala la sua personale guida delle città dei morti più suggestive in giro per il mondo.
Non c'è nulla di macabro in queste pagine: i cimiteri di Mariana sono città invisibili in cui milioni di vite continuano a esistere in nomi, date, epitaffi, foto sbiadite, leggende, splendide statue.
Così nelle ultime tracce che i morti hanno lasciato a propria memoria - le tombe -, l'autrice ritrova pezzi di storia, mitografie impossibili, racconti di paura.
Lo stile della Enriquez è fresco, pulito e genuino. Niente di complicato, scorre velocemente sotto gli occhi, invoglia alla lettura ed è praticamente un libro impossibile da posare finché non lo si finisce.
Il libro è composto da diversi racconti, di lunghezze decisamente diverse, ma che non sono assolutamente racconti inquietanti sui cimiteri, anzi, sono passeggiate tranquille in questi luoghi per vederli semplicemente per quello che sono: dei posti di riposo, silenziosi che trasmettono tranquillità, che non nascondono nulla di spaventoso o macabro, ma che al contrario hanno da raccontare molte storie.
A dire la verità sì, alcune storie sono un po' inquietanti, come ad esempio quella del bambino messicano, di Guadalajara, morto d'infarto a causa della sua paura del buio, e che veniva disotterrato da qualcuno tutte le notti.
Ma solo alcune sono così macabre, la maggior parte sono racconti curiosi e interessanti di persone del tutto comuni.
Mariana Enriquez racconta queste storie con un enorme rispetto nei confronti dei defunti e una sana curiosità nel capire cosa sia successo veramente e perché. Non c'è nulla di macabro o ossessivo nelle sue indagini, lei non vuole dare ai cimiteri che visita quella parvenza di mistero e inquietudine, ma ne è affascinata e incuriosita per ciò che questi posti possono raccontare. E questo è percepito dal lettore che legge queste pagine, e si lascia influenzare, coinvolgere e incuriosire.
Questo libro racchiude delle semplici camminate per cimiteri che l'autrice ha fatto in giro per il mondo, visitando alcuni dei luoghi di sepoltura più famosi, più grandi, più affascinanti e più maestosi che si conoscano (e non). Ma ciò che la Enriquez aggiunge a queste storie, per dare quel tocco in più e quindi interessare ancora di più il lettore, è accennare velocemente, ma con parole semplici e chiare, alla storia del Paese in cui si trova quel determinato cimitero. Le spiegazioni di alcune vicissitudini storiche e attuali di quei posti, unite ad accadimenti personali della scrittrice, arricchiscono questi racconti, dando una visione più ricca e completa.
Molto spesso quando leggo dei racconti ce ne sono alcuni che mi piacciono di più e altri di meno, è normale. In questo caso non è successo. Il fatto che siano così diversi, ma uniti da un filo comune che è la morte e l'amore, me li ha fatti piacere tutti a loro modo. Ogni storia è particolare e interessante, ma anche le culture che le circondano sono così diverse tra loro da renderle speciali e memorabili. Come ad esempio la descrizione di come si festeggia il Giorno dei Morti, 2 novembre, in Messico; oppure la storia dell'isola Martín García in cui "nessuno muore" (cosa sono tutti vampiri?); o le difficoltà dei primi insediamenti dei coloni in Australia, più precisamente a Rottnest Island, che andarono a scapito degli aborigeni; o ancora il museo del Vudù in Louisiana e il suo cimitero ricco di defunti con storie curiose; per non parlare del cimitero ebraico della Colonia Novibuco a Basavilbaso in Argentina.
Per quanto i Paesi visitati dall'autrice siano molto distanti tra loro, il modo che hanno di vivere la morte li accomuna e anche la disposizione dei defunti, per il riposo eterno, è molto simile: con lapidi bianche, croci grandi e piccole, e statue o monumenti imponenti per ricordare il caro estinto.
È curioso notare, grazie a questo libro, come in qualsiasi parte del mondo alcune morti e luoghi particolari siano legati a credenze popolari, superstizioni e riti scaramantici. Ogni cimitero ha la sua leggenda.
Un libro consigliatissimo, che vi accompagnerà per diversi giorni, raccontandovi storie interessanti e affascinanti, che vi farà scoprire angoli diversi del mondo e che vi trasmetterà una grande calma e tranquillità, invitandovi a fare una passeggiata nel cimitero più vicino a voi.