Dopo l'estate, il caldo e le vacanze è ritornato l'autunno e la routine si è impadronita di nuovo delle nostre giornate. Come la nuova stagione, anch'io ritorno al blog dopo mesi di latitanza e per farmi perdonare della mia assenza vi parlerò di due libri in un post solo.
Entrambi i romanzi sono dello scrittore emergente Francesco D'Isa, che molto gentilmente ha pensato a me e al mio blog per pubblicizzare i suo lavori. Gli chiedo pubblicamente scusa per aver dovuto attendere così tanto tempo per la recensione, ma ora sono tornata attiva e pronta a presentarvi prima "Anna - Storia di un palindromo" e poi "Ultimo piano".
Anna, in seguito a un fortuito errore durante un'operazione di neurochirurgia, non riesce più a parlare del proprio passato: ogni volta che è chiamata a farlo si esprime con un linguaggio onirico, privo di riferimenti comprensibili. Ezio, brillante neurologo responsabile dell'errore chirurgico, è colpito e amareggiato dalla patologia di Anna. I due si frequentano, si innamorano, ma il mistero della donna persiste, e diventa per il medico un'irrinunciabile ossessione: più si avvicina all'enigma, più questo si nasconde dietro una fitta rete di coincidenze. È Anna a non saper comunicare il proprio passato o è Ezio a non saper comprendere?
Gli amanti si inseguono dall'Italia a Berlino, tra sospetti, eminenti psichiatri e rapporti epistolari. Correndo affiancati, come rette parallele, a costruire la storia di un amore impossibile, cercando in senso della solitudine tra le pieghe della psiche; per scoprire che la loro si può leggere da una parte o dall'altra, proprio come un palindromo.
Devo ammettere che questo romanzo non è molto nelle mie corde. Nulla togliere al lavoro impeccabile che ha fatto Francesco D'Isa scriverlo, ma ognuno di noi ha i suoi gusti e questo non incontra i miei.
A causa dell'errore durante l'operazione, quando Anna ricorda il suo passato lo racconta con un linguaggio onirico, confuso e poco comprensibile. Questo la fa diventare una narratrice inaffidabile, il lettore non può fidarsi e non può lasciarsi guidare dalle parole di Anna. Si rimane in balia dei racconti della protagonista, che spiazzano e confondono.
Il romanzo parte un po' lentamente, fa fatica a ingranare, ma si riprende verso la metà diventando più interessante e coinvolgente.
Non è uno di quei libri che si legge con leggerezza, di quelli che ti puoi permettere di pensare a qualcos'altro ogni tanto, che tanto anche se perdi dei pezzi della trama non succede nulla e tutto scorre lo stesso. No. Qui l'attenzione deve essere al massimo e rivolta tutta alle pagine che si stanno leggendo. Si deve attivare una lettura attenta e consapevole per non perdere nulla.
Probabilmente meriterebbe una seconda lettura da parte mia in futuro.
A causa dell'errore durante l'operazione, quando Anna ricorda il suo passato lo racconta con un linguaggio onirico, confuso e poco comprensibile. Questo la fa diventare una narratrice inaffidabile, il lettore non può fidarsi e non può lasciarsi guidare dalle parole di Anna. Si rimane in balia dei racconti della protagonista, che spiazzano e confondono.
Il romanzo parte un po' lentamente, fa fatica a ingranare, ma si riprende verso la metà diventando più interessante e coinvolgente.
Non è uno di quei libri che si legge con leggerezza, di quelli che ti puoi permettere di pensare a qualcos'altro ogni tanto, che tanto anche se perdi dei pezzi della trama non succede nulla e tutto scorre lo stesso. No. Qui l'attenzione deve essere al massimo e rivolta tutta alle pagine che si stanno leggendo. Si deve attivare una lettura attenta e consapevole per non perdere nulla.
Probabilmente meriterebbe una seconda lettura da parte mia in futuro.
Ultimo piano narra la vicenda di un fratello e una sorella, di nome Claude e Claude, che lavorano nell'industria pornografica in ruoli diversi e con scopi opposti.
La loro storia ruota attorno alla nascente carriera della donna e a un film dalle incredibili proprietà, il “porno totale”, che risucchierà le loro vite assieme a quelle di congiunti, amici e colleghi.
Narratore e deus ex machina è Frank Spiegelman, «uomo orrendo» e proprietario della più grande casa di produzione pornografica di una Varsavia immaginaria, «capitale dell’Europa Federale».
Tutto inizia, si svolge e finisce all'interno del grattacielo della sua azienda; un edificio che, grazie alla sua particolare struttura, influirà sullo stesso svolgersi degli eventi.
Un romanzo che intreccia erotismo, filosofa, satira e distopia, ben imbrigliati dalla figura narrante, che li porterà verso la sintesi di un'inattesa conclusione.
Questa è una storia più lineare, chiara e piena di dettagli rispetto ad "Anna - storia di un palindromo" e sembra quasi un libro scritto da un'altra persona rispetto al romanzo precedente.
Nonostante il romanzo sia ambientato all'interno del mondo della pornografia, il sesso non è il protagonista, anzi è quasi assente. I protagonisti sono fratello e sorella molto diversi, ma legati tra loro da un profondo amore l'uno per l'altra.
Tutte le vicende vengono narrate dalla voce di Frank Spiegelman, produttore di film porno e proprietario del palazzo sede della sua casa di produzione. Un uomo che tutto vede e tutto sa, una sorta di moderno Grande Fratello, pronto ad intervenire quando le cose cominciano a sfuggire di mano. A volte è un narratore che si perde un po' nelle descrizioni e nei dettagli, ma questo permette al lettore di avere una visione completa della situazione.
Mi è piaciuta molto l'utilizzo del grattacielo come metafora della società: ogni piano rappresenta una classe sociale, dalle più basse e degradate alle più alte e facoltose. Un micro-mondo inventato che rispecchia pienamente quello reale in cui viviamo. Tra i suoi piani si svolgono feste sfarzose, degradi sociali e personali, sotterfugi, conflitti per il potere, amicizie e amori di ogni tipo.
Una lettura piacevole e coinvolgente. Per questo ringrazio Francesco per aver condiviso i suoi lavori con me e con voi lettori. Due opere che, se non fosse stato per lui, mi sarebbero probabilmente sfuggite.
Nonostante il romanzo sia ambientato all'interno del mondo della pornografia, il sesso non è il protagonista, anzi è quasi assente. I protagonisti sono fratello e sorella molto diversi, ma legati tra loro da un profondo amore l'uno per l'altra.
Tutte le vicende vengono narrate dalla voce di Frank Spiegelman, produttore di film porno e proprietario del palazzo sede della sua casa di produzione. Un uomo che tutto vede e tutto sa, una sorta di moderno Grande Fratello, pronto ad intervenire quando le cose cominciano a sfuggire di mano. A volte è un narratore che si perde un po' nelle descrizioni e nei dettagli, ma questo permette al lettore di avere una visione completa della situazione.
Mi è piaciuta molto l'utilizzo del grattacielo come metafora della società: ogni piano rappresenta una classe sociale, dalle più basse e degradate alle più alte e facoltose. Un micro-mondo inventato che rispecchia pienamente quello reale in cui viviamo. Tra i suoi piani si svolgono feste sfarzose, degradi sociali e personali, sotterfugi, conflitti per il potere, amicizie e amori di ogni tipo.
Una lettura piacevole e coinvolgente. Per questo ringrazio Francesco per aver condiviso i suoi lavori con me e con voi lettori. Due opere che, se non fosse stato per lui, mi sarebbero probabilmente sfuggite.
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