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martedì 7 febbraio 2017

"JANE AUSTEN GRAND TOUR" di JASIT - Jane Austen Society of Italy _ Prima tappa: EMMA

Quest'anno ricorrono i 200 anni dalla morte della scrittrice Jane Austen (18 luglio 1817), per l'occasione la JASIT - Jane Austen Society of Italy, l'Associazione Culturale Italiana dedicata a questa autrice, ha organizzato un tour in alcune città italiane in cui si parlerà delle opere di Zia Jane.
Gli incontri saranno in sei diverse città della penisola, a cui verrà abbinato uno dei principali romanzi della Austen e la discussione sarà gestita dai soci di JASIT:
  • a Padova, Mara Barbuni parlerà di "Emma"
  • a Lecce, Gabriella Parisi parlerà di "Ragione e Sentimento"
  • a Bologna, Silvia Ogier parlerà di "L'abbazia di Northanger"
  • a Milano, Silvia Ogier e Mara Barbuni parleranno di "Persuasione"
  • a Pisa, Petra Zari parlerà di "Orgoglio e Pregiudizio"
  • a Roma, Giuseppe Ierolli parlerà di "Mansfield Park"
Naturalmente per tutte le informazioni riguardo a date, orari, luoghi e quant'altro, vi rimando al sito di JASIT in cui potrete trovare tutto.

Locandina del tour. Fonte: JASIT
Sabato 04 febbraio, io ho partecipato al primo incontro a Padova, presso Librati. La libreria delle donne, dove si è svolta un'interessante e piacevole chiacchierata su Jane Austen e in particolare sul suo romanzo Emma, condotta da Mara Barbuni.

Mara Barbuni è una delle fondatrici di JASIT e direttrice della rivista letteraria della società "Due pollici d'avorio". Lavora come insegnante di lingua e traduttrice. Ha tradotto Gli innamorati di Sylvia e Mogli e figlie di Elizabeth Gaskell (editi Jo March), ma è anche autrice, per la stessa casa editrice, della biografia Sui passi di Elizabeth Gaskell  e dei saggi La casa di Jane Austen e Elizabeth Gaskell e la casa vittoriana (entrambi editi da flower-ed).

Emma Woodhouse è una giovane ereditiera, bella e un po' viziata, sola e intelligente. Orfana di madre, vive con il padre Mr Woodhouse, un ipocondriaco che si occupa principalmente della propria salute e della propria sicurezza e di quella di chi ama, lasciando in mano la gestione della casa e degli affari alla figlia. Amico di Emma e suo critico è Mr Knightley, suo vicino di casa, molto più grande di lei, e fratello di suo cognato, cioè il marito della sorella Isabella.
Emma si impegna combinando matrimoni di amici e parenti senza pensare affatto al proprio. Ma la realtà e l'immaginazione si fondono nella sua mente e la comunicazione con il prossimo diventa difficile: tra la protagonista e gli altri personaggi nascono così una serie di fraintendimenti, quasi una "commedia degli equivoci".
In fondo Emma si rivela una divertente e implacabile satira di ogni pretesa di affidarsi ciecamente al raziocinio.

L'incontro di sabato alla Libreria delle donne di Padova è cominciato alle 18, in una piccola sala gremita di persone (principalmente donne, bisogna ammetterlo), che si sono riunite per ascoltare Mara Barbuni raccontare della straordinaria Jane Austen e del rapporto tra realtà e immaginazione all'interno del suo romanzo Emma.
Per molti questa è l'opera meno amata della scrittrice inglese. Meno amata è anche la protagonista, che risulta un po' antipatica e decisamente diversa dalle altre eroine austeniane.

Mara Barbuni ci ha spiegato come il romanzo di Emma racchiuda al suo interno diversi strati e che quindi si possa cogliere diversi aspetti durante la lettura:

  1. A una prima lettura appare una storia in cui succede ben poco. Una semplice descrizione di piccoli avvenimenti, senza la presenza di grandi scandali o particolari ostacoli da superare.
  2. Può essere visto anche come un romanzo di formazione, in cui c'è la classica evoluzione del personaggio. La protagonista Emma cambia lungo tutta la storia, affrontando ostacoli apparentemente deboli, ma incisivi a livello psicologico, che la porteranno ad essere un personaggio migliore e più completo.
  3. È tutto un gioco di equilibri tra opposti, che la Austen riesce a gestire molto bene. All'interno di questo romanzo c'è un continuo salto dall'immaginazione alla realtà e di nuovo un ritorno all'immaginazione. Si può notare anche un incredibile equilibrio tra silenzio e linguaggio all'interno delle sue pagine. Ci sono personaggi che parlano molto (e molto spesso non dicono niente) e momenti di grande silenzio (all'interno del testo sono presenti molte pause, indicate dai tre puntini di sospensione), che però sono carichi di significati. Interessante soffermarsi a capire cosa vogliano dire questi silenzi e cosa voglia in realtà comunicare il personaggio con essi.
  4. Nel libro viene sottolineata una certa importanza della nazionalità attraverso la presenza costante dell'aggettivo "britannico" o addirittura della parola "Inghilterra". I villaggi inglesi in cui si svolgono tutte le storie di Jane Austen sono proprio rappresentativi dell'identità inglese. Le stesse tenute padronali di campagna erano il centro della società e della politica di quel periodo; e i loro possidenti erano uomini elevati a veri e propri miti collettivi dell'epoca. La scrittrice usa tutti questi elementi per evidenziare il concetto di nazionalità tanto caro agli inglesi.
In tutti i suoi romanzi Zia Jane riesce a dare forma a un'immagine completa dal punto di vista storico, politico e nazionale del periodo in cui scriveva, ed è anche per questo che le sue opere sono diventate dei veri e propri classici, letti e apprezzati ancora oggi.
Ogni volta che si parla di opere scritte in un periodo molto lontano dal nostro e così importante per la loro epoca, bisogna sempre tenere conto del contesto storico in cui si è sviluppato. Per i romanzi di Jane Austen questo è fondamentale per capire l'incidenza che hanno avuto e perché i suoi libri rappresentino una vera e propria rivoluzione  per quel periodo.
Ad esempio, negli anni in cui la Austen scriveva le sue opere il Re reggente in Inghilterra, Giorgio III, era molto odiato dagli artisti e scrittori, soprattutto dalle donne. La prima pubblicazione di Emma era dedicata proprio a lui, non perché l'autrice lo sostenesse come sovrano, ma perché le era stato esplicitamente richiesto e quindi obbligata a farlo.

Una caratteristica riconosciuta da tutti nei romanzi di questa scrittrice, è la forte presenza di una componente ironica, che rispecchia la personalità dell'autrice, che traspare anche dalle sue lettere e dalle biografie.
Soprattutto Emma è un'opera intrisa di una forte ironia, presente praticamente lungo tutta la storia. Lo stesso personaggio di Harriet, ad esempio, è estremamente comico: quello che succede a lei fa sorridere il lettore facendogli provare una certa ilarità. E ciò che suscita sono proprio le emozioni che l'autrice voleva trasmettere.

Mi sono resa conto che la prima volta che ho letto Emma non mi era piaciuto più di tanto, perché mi ero fermata al primo strato descritto da Mara Barbuni. Dopo questa bellissima chiacchierata, di sabato scorso, sul romanzo, mi è venuta una gran voglia di rileggerlo, per poter cogliere anche tutti gli altri aspetti che l'opera contiene.
E voi lo rileggerete?

Se parteciperete a uno degli altri cinque appuntamenti con i romanzi di Jane Austen proposti da JASIT, fatemelo sapere e raccontatemi come sono andati, perché sono molto curiosa.

4 commenti:

  1. Ciao :) Ma che bella iniziativa! Se l'avessi saputo avrei partecipato più che volentieri all'incontro a Padova ma ormai è andata... A me Emma è piaciuto molto, anche se devo ammettere che non era proprio il mio preferito di zia Jane e di non aver colto molto di questi elementi. Un giorno mi piacerebbe rileggere con calma tutte le sue opere (anche se in effetti non ho ancora finito di leggerle tutte).

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    1. Ti consiglio di guardare se riesci a partecipare a uno degli altri incontri, perché ne vale veramente la pena secondo me.
      Come scritto, Emma non mi è piaciuto più di tanto, ma gli darò sicuramente una seconda possibilità. Il mio preferito è senza ombra di dubbio Persuasione, e lo rileggo almeno una volta l'anno!!

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