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mercoledì 2 maggio 2012

UNA LONTANA FOLLIA di Kate Morton

Mi era talmente piaciuto "Il giardino dei segreti" che, appena finito di leggerlo, sono corsa in libreria per comprare l'ultima fatica dell'autrice. Come il primo, ho divorato anche questo e ora, senza ombra di dubbio, posso inserire Kate Morton tra i miei autori preferiti!!!

Edie Burchill non ha mai capito sua madre Meredith, una donna fredda , scostante e silenziosa, che ha passato una vita intera assorta in pensieri che solo lei conosce. Un giorno a casa Burchill arriva una lettera con il timbro di cinquant'anni prima: sulla busta, l'indirizzo di Milderhurst Castle, la dimora di campagna dove Meredith, a tredici anni, trovò accoglienza dopo essere stata sfollata da Londra a causa della seconda guerra mondiale. Di fronte a quella lettera ingiallita, Meredith è sconvolta e la figlia comprende che sua madre nasconde un segreto. Edie comincia così un viaggio nel passato; viaggio che inizia proprio dall'imponente castello ormai in rovina, con il suo giardino vasto e impenetrabile, dove sua madre ha vissuto i giorni che hanno segnato il suo destino. Il castello è ancora abitato dalle tre figlie del famoso scrittore Raymond Blythe, allora giovani e belle, con una vita piena di promesse davanti a sé; ma di quelle promesse la vita non ne ha mantenuta nessuna, e loro oggi non sono che tre ombre destinate a vagare, tra i corridoi dell'antica dimora, senza pace. Un luogo che porta impresso il ricordo di un incendio rovinoso, e di una morte che non ha mai trovato un senso. Immergendosi nei misteri, Edie potrà liberare sua madre da ciò che la opprime, e imparare a volerle bene.

Anche in questo romanzo ho ritrovato con molto piacere lo stile sublime della Morton. Ci sono degli elementi ricorrenti, che caratterizzano questa autrice: la storia di donne di diverse generazioni; un giardino incantevole e misterioso; e un libro di favole. Come nel libro precedente, le ambientazioni sono magiche e intriganti; le descrizioni sono accurate, coinvolgenti e affascinanti. Il suo modo di scrivere è scorrevole e la sua abilità nell'intrecciare passato e presente, già riscontrata nel primo romanzo, è stupefacente.
In questo ultimo lavoro si nota una piccola differenza stilistica: il racconto prende una leggera inclinazione gotica. Comprensibile dato che l'autrice sta svolgendo ricerche  per un dottorato sul gotico nel romanzo contemporaneo. Si tratta di un genere a me quasi del tutto sconosciuto, ma che in questo libro ho apprezzato molto; anche se in alcuni momenti mi ha fatto un po' paura, sicuramente aiutato dal fatto che lo leggessi prevalentemente di notte e che questo influenzasse, non poco, il mio stato d'animo.

Altro elemento ricorrente è la bravura dell'autrice di far capire cosa è accaduto, lasciando piccoli indizi lungo il racconto, ma sempre fermandosi al punto giusto, prima di svelare tutto; per poi sorprendere il lettore nei capitoli finali, dove tutti i fili della storia vengono tirati perfettamente. Inoltre, alla fine del romanzo c'è un dettaglio che può sembrare irrilevante, ma che se hai letto attentamente tutta la storia non potrà sfuggirti, e procurarti un leggero sussulto del cuore.

Ora vorrei addentrarmi in un argomento che non ho mai trattato nei precedenti post, ma che in questo caso mi sento in dovere di affrontare. Sorvolando sul perché il titolo originale "The distant hours" diventi in italiano "Una lontana follia"... se qualcuno lo sa, me lo spieghi; vorrei commentare la scelta della copertina. Come potete notare, ho messo qui accanto la copertina della versione inglese: è molto bella e suggestiva, con il portone del castello che si apre sul giardino misterioso e ormai abbandonato; inerente con gli elementi principali del romanzo. Ora vorrei che andaste all'inizio di questo post a guadare la copertina del libro italiano: vi ricorda qualcosa? Personalmente mi ricorda il film "The ring". Per me l'immagine era talmente inquietante, che mettevo il libro a faccia in giù sul comodino, per evitare di doverla vedere ogni volta che entravo in camera... si, lo so, mi spavento con poco. Era davvero necessario creare una copertina del genere? Capisco che il romanzo è un po' gotico, ma qui siamo scivolati quasi nell'horror. No, non mi piace proprio, è terribile, e in oltre non la trovo nemmeno così attinente alla storia; ma questa è l'unica nota negativa del libro.

Se le informazioni, che ho raccolto da quel gigantesco calderone che è internet, sono vere, Kate Morton sta terminando, in questi giorni, il suo ultimo romanzo, che dovrebbe intitolarsi "The secret keeper". Ripeto: non ne sono sicura, e non è stato ancora confermato niente; ma se è vero, io non vedo l'ora di leggerlo!!! Sbrigati a finirlo Kate!!!

VOTO: 9,5/10

8 commenti:

  1. Questo libro l'ho letto l'estate scorsa e l'ho trovato spettacolare, nessuna critica da fare alla brava Kate!
    Appena ho finito di leggere "Una lontana follia" sono stata per un bel po' senza leggere, mi capita quando un libro mi colpisce positivamente: c'è come la paura che il prossimo libro non sia all'altezza dell'ultimo letto e in effetti così è stato, ancora non ho trovato un libro degno di essere paragonato a questo.

    Leggendo la tua recensione mi è venuta voglia di leggere anche il primo romanzo della Morton.

    P.S. di quale particolare parli alla fine della storia?

    Etherea

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    1. So esattamente cosa intendi quando dici di aver paura che il prossimo libro non sia all'altezza, a me è successo con "Via col vento", dopo averlo letto, per un po' non ho trovato più nessun libro che mi piacesse veramente. Ti posso assicurare però che non resterai delusa da "Il giardino dei segreti"...è sempre Kate, con il suo stile e i suoi misteri.
      Alla fine del libro Edie si trasferisce nella soffitta della sua casa editrice e nota delle macchie scure sul davanzale della finestra, in quel momento si capisce che quella è la finestra dove, cinquant'anni prima, Juniper e Thomas avevano mangiato insieme delle ciliegie.... io l'ho trovato molto poetico, e tu?
      un bacio

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  2. E' incantevole quel libro, per moltissimo tempo dopo averlo letto, pensavo a quelle donne, alle loro storie, e sentivo la loro mancanza come se fossero persone reali che facevano parte della mia vita.

    Credo che lo rileggerò... :)

    Etherea

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  3. Ho appena terminato di leggere il libro che ho trovato avvincente. Non conoscevo questa autrice australiana e credo che mi darò subito da fare per colmare la mia lacuna leggendo anche gli altri due libri.
    Ho colto anch'io il fatto che la soffitta dove la protagonista andrà a vivere al termine della storia è la stessa dove hanno vissuto Juniper e Thomas.
    C'è una cosa che però non mi torna e vi chiedo se magari voi avete una spiegazione.
    Nel capitolo 2 della Parte Quinta del libro (l'ultima) dove vengono finalmente svelati i fatti relativi alla scomparsa di Thomas, ad un certo punto quanto Thomas ha raggiunto il castello e bussa al portone con il barattolo in mano, mentre Percy cerca il martello per riparare la persiana, il testo recita "Quella sera mancava solo di non trovare più il martello. Non solo Juniper era arrivata in ritardo, ma c'era quella camicetta sporca di sangue, e poi la notizia che si voleva sposare. Per non parlare del matrimonio di Lucy nel pomeriggio". Ecco il mio dubbio è proprio questo: sta parlando di Lucy la governante che si è sposata con l'uomo degli orologi? Perchè se è così il matrimonio era avvenuto molto prima, quando Meredith era ancora al castello come sfollata. E se è un'altra Lucy... chi è? MI potete aiutare a risolvere questo enigma??

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    1. Ciao Monica. La Morton è una scrittrice fantastica, ti consiglio caldamente anche gli altri suoi libri. A breve farò anche la recensione de "L'ombra del silenzio", sua ultima opera, quindi se sei interessata rimani nei paraggi. :D
      Purtroppo non credo di ricordare così perfettamente tutto il romanzo, da poter risolvere il tuo enigma. L'ho letto quasi due anni fa e sinceramente non ricordo esattamente quando sia avvenuto il matrimonio di Lucy, ma ricordo bene che c'era una sola Lucy (la governante) nella storia, non ce n'erano altre.
      Dovrei rileggerlo da capo per poterti rispondere con più sicurezza, mi dispiace non poterti essere d'aiuto. In più mi hai anche incuriosita e prima o poi riprenderò in mano il libro per scoprire se la Morton ha sbagliato, o se ci siamo confuse noi. ;)
      Intanto faccio un appello a chiunque passi di qui e abbia letto il libro: CI AIUTATE A RISOLVERE QUESTO DILEMMA???
      A presto

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    2. Ciao Dany e Monica, ho letto proprio in questi giorni il libro in questione. Mi dispiace se rispondo solo dopo anni, ma per caso ho scoperto ora questa discussione. Riguardo al dilemma di 'Lucy' posso rispondervi, anche se immagino che avrete riletto il libro e risolto la questione da sole. In ogni caso, 'Lucy' era la stessa persona. Si sposò, quando la madre di Edith era sfollata, e se non ricordo male, proprio il giorno in cui Juniper e Tom sarebbero dovuti arrivare al castello. La proprietà della locanda dove Edith soggiorna quando si reca al castello è proprio la figlia di questa Lucy.

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  4. Ah, scusate, non mi sono presentato. Sono Fabio.

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    1. Ciao Fabio, ben arrivato qui nel blog e grazie di aver risolto il dilemma :)

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