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mercoledì 6 giugno 2012

SETA di Alessandro Baricco

Piccolo consiglio di lettura, veloce e leggero, da leggere in pochissimo tempo, ma che lascia un ricordo che dura per molto...Si tratta di un racconto breve dello straordinario Alessandro Baricco.

Hervé Joncour vive a Lavilledieu, in Francia, è sposato con Hélène, non ha figli ed è un commerciante di bachi da seta. Compra le uova dei bachi principalmente dall'Africa, per poi venderle alle filande del suo paese. Nel 1861, però, un epidemia investe le uova degli allevamenti europei e si diffonde anche in Africa. A causa di ciò Hervé è costretto ad andare in Giappone per comprare delle uova sane e non far fallire le filande. Quando egli chiede ad un suo amico dove sia il Giappone, questo gli risponde: "Sempre dritto di là. Fino alla fine del mondo". Rappresenta proprio la fine del mondo per loro, basti pensare che il viaggio, di andata e ritorno, dura sei mesi. Proprio lì, in un paese così lontano, misterioso, di cui Hervè non conosce niente, nemmeno la lingua, si innamorerà di una ragazza dagli occhi all'occidentale. Questa giovane donna è però sposa di un uomo molto importante della regione di Fukushima, Hara Kei, ed è anche l'uomo che gli vende le uova dei bachi. Un amore tra due culture completamente diverse e anche per questo destinato a non realizzarsi mai.

Estremamente breve (poco meno di 100 pagine), ma con un'intero mondo all'interno. Capace, in poche parole, di raccontare una storia che non ha tempo, molto semplice, ma che colpisce nel profondo. La perfetta descrizione di due mondi che si incontrano e si scontrano tra loro, in nome dell'amore, e di tutte le conseguenze che queato comporta.

Le parole e anche le pagine, di questo piccolo libro, sono fluide come l'acqua di un laghetto, delicate come le uova dei bachi, morbide e scivolano tra le dita proprio come una sciarpa di seta pregiata. Non è un semplice racconto, ma un'insieme ben costruito di sentimenti ed emozioni che esplodono e ti investono in ogni pagina.

In alcuni punti è ripetitivo, come ad esempio quando spiega il viaggio di andata e di ritorno di Hervé sempre nello stesso identico modo; ma non è un difetto, non è fastidioso, nè noioso, anzi è indispensabile e aiuta a creare la poesia  di cui è composto questo libro.

Non posso veramente dire altro, non voglio rovinarti la sublime esperienza di leggere questo racconto; quindi chiudo qui questa breve recensione su questo "grande" libro.

VOTO: 9,5/10

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