Non potevo concludere il primo anno di vita del mio blog con le recensioni dei quattro romanzi della saga di Twilight.
Dato il periodo dell'anno avrei potuto parlarvi di un classico della letteratura natalizia come "Il canto di Natale" di Charles Dickens, ma credo sia una storia un po' troppo "sfruttata" in questo periodo (e non solo); quindi eccomi qui con un nuovo libro, secondo me, adatto a queste serate di fine/inizio anno.
Dato il periodo dell'anno avrei potuto parlarvi di un classico della letteratura natalizia come "Il canto di Natale" di Charles Dickens, ma credo sia una storia un po' troppo "sfruttata" in questo periodo (e non solo); quindi eccomi qui con un nuovo libro, secondo me, adatto a queste serate di fine/inizio anno.
Nel 1874, nella notte più fredda del mondo, in una casa in cima alla collina più alta di Edimburgo, il piccolo Jack nasce con il cuore comletamente ghiacciato. La bizzarra levatrice Madeleine, considerata una strega, salverà il neonato applicando al suo cuore difettoso un orologio a cucù. La protesi è tanto ingegnosa quanto fragile e i sentimenti estremi potrebbero risultare fatali. L'amore soprattutto. Ma la voce ammaliante di una piccola cantante andalusa fa vibrare il suo cuore come non mai. L'impavido eroe, ormai innamorato, è disposto a tutto per lei; partirà così per un viaggio attraverso mezza Europa fino a Ginevra, alla ricerca dell'incantevole creatura, in compagnia dell'estroso illusionista Georges Méliès. L'amore è dolce scoperta, ma anche tormento e dolore, e Jack lo sperimenterà ben presto.
L'ambientazione di questa storia sembra ispirata dai capolavori di Tim Burton, un'atmosfera un po' tetra ma anche poetica e tenera, che si presta molto bene a questo periodo dell'anno. La trama mi ha incuriosito, ma sono rimasta incantata dalla copertina, non è bellissima? (sembrano veramente dei personaggi di un film di Burton, no?).
Tutti i personaggi, all'interno di questo libro, sono particolari e alcuni hanno una piccola menomazione fisica: primo fra tutti Jack con il suo orologio a cucù; un barbone con la colonna vertebrale in metallo; due prostitute, una con una protesi in mogano al posto della gamba, l'altra con un quarzo come pupilla; e persino la piccola cantante andalusa è ceca come una talpa e si rifiuta di portare gli occhiali. La storia è costellata di personaggi curiosi, eccentrici e colorati, che prendono vita attraverso le pagine, e aiutano Jack a trasformarsi, crescere e superare le difficoltà.
Mentre leggo un libro la mia mente lavora molto: pensa, analizza, prende appunti (a volte pensa ad altro, ma solo se ciò che sto leggendo mi annoia); ma soprattutto si crea una sorta di film mentale. Mi immagino bene personaggi, ambientazioni, dialoghi, colori, profumi e sensazioni descritti nel romanzo. Questo è anche un'importante metro di valutazione, perché più le immagini nella mia testa risultano vivide e realistiche, grazie alle descrizioni dell'autore, più il libro mi piace. All'inizio de "La meccanica del cuore" la mia rappresentazione mentale era in bianco e nero, l'infanzia di Jack e gran parte del viaggio attraverso l'Europa me li immaginavo in sfumature di grigio, tetro e freddo; mentre nella seconda parte, ambientata a Ginevra con la piccola cantante andalusa, è come se i colori fossero esplosi dentro la mia testa e tutto ha preso improvvisamente contorni più nitidi e caldi.
Si tratta di una bellissima, e riuscita, metafora sull'amore. Una storia d'amore come ne sono state scritte parecchie dai tempi dei tempi, ma con un tocco di originalità, quell'orologio a cucù che così bene sostituisce il cuore, con i suoi meccanismi e la sua fragilità; e che allo stesso tempo porta piacevoli sentori di un tempo passato, perché oramai è un oggetto in disuso. Allo stesso modo ho trovato romanticamente antiquato lo scambio di posta attraverso i piccioni viaggiatori.
Un breve romanzo che parla dei sogni, di come coltivarli e di come possono frantumarsi quando si scontrano con la realtà e con la cattiveria delle persone. Ma tratta anche la terribile sensazione di un cuore spezzato, quando sembra frantumarsi in mille pezzi dentro il petto e credi che non potrà mai tornare integro come prima. A tutti, per un motivo o per un altro, è successo una volta nella vita e a tutti sarebbe piaciuto, in quel momento, poter sostituirlo con uno nuovo e più resistente.
Purtroppo non aspettatevi un lieto fine, uno di quelli "zucchero filato e unicorni", tutta la storia in sé non richiama un finale melenso e romantico, ma vi assicuro che le sensazioni e i sentimenti intrappolati tra queste pagine sono autentici ed emozionanti.
VOTO: 9/10
P.S.
Siamo arrivati alla fine del 2012... è stato bellissimo trascorrere quest'anno tra le pagine del mio blog, così piccolo e ancora incerto nel camminare con le sue gambe, e anche in compagnia di tutti voi che mi avete letto. Spero continuerete a seguirmi anche l'anno prossimo (e tutti quelli a seguire). Intano vi auguro un felice e sereno capodanno e vi do appuntamento al 2013 con tanti, tantissimi, altri libri da leggere, recensire e commentare!!!!