Questo breve romanzo l'ho comprato l'anno scorso al Salone Internazionale del Libro di Torino, dopo aver scoperto la bella e piccola casa editrice Jo March, che vi consiglio caldamente. Visto che a breve comincerà la nuova edizione del Salone (io sarò lì dal venerdì alla domenica), mi sembrava opportuno leggere quest'opera, prima di passare a trovare ancora le ragazze della Jo March e saccheggiare il loro stand.
All''anziana e rispettabile signora Sophonisba, trasferitasi temporaneamente a Londra su consiglio del suo medico, sembra un giorno di scorgere segni di vita all'interno della casa di fronte a quella dove alloggia, che dovrebbe invece essere vuota, perché disabitata da molti anni.
Il mistero fa cadere la donna in uno stato d'ansia consumante e per porne fine il fedele domestico Trottle e l'antico spasimante Jarber, in competizione tra loro per il cuore e la fiducia della signora, danno inizio a una serie di indagini private.
I due improvvisati "investigatori" vengono gradualmente a scoprire la storia della casa, o meglio le storie dei vari inquilini di essa
Quale mistero avvolge la casa sfitta che ossessiona la signora Sophonisba? Cosa si cela dietro le persiane scorticate e il fango che oscura i vetri? Mettetevi comodi: un regista d'eccezione come Charles Dickens ha scritturato i migliori autori sulla piazza per svelare, attraverso un intreccio impeccabile e una scrittura potente che lasciano semplicemente senza fiato, l'arcano della perturbante casa sfitta.
Il mistero fa cadere la donna in uno stato d'ansia consumante e per porne fine il fedele domestico Trottle e l'antico spasimante Jarber, in competizione tra loro per il cuore e la fiducia della signora, danno inizio a una serie di indagini private.
I due improvvisati "investigatori" vengono gradualmente a scoprire la storia della casa, o meglio le storie dei vari inquilini di essa
Quale mistero avvolge la casa sfitta che ossessiona la signora Sophonisba? Cosa si cela dietro le persiane scorticate e il fango che oscura i vetri? Mettetevi comodi: un regista d'eccezione come Charles Dickens ha scritturato i migliori autori sulla piazza per svelare, attraverso un intreccio impeccabile e una scrittura potente che lasciano semplicemente senza fiato, l'arcano della perturbante casa sfitta.
Molto interessante l'introduzione di Camilla Caporicci che vi suggerisco di leggere una volta terminato il romanzo, consiglio che vi da la stessa casa editrice, perché potrebbe anticiparvi alcuni particolari della trama. Attraverso l'introduzione si viene a conoscenza anche dei legami che uniscono i quattro scrittori: l'anello di congiunzione è Charles Dickens e il suo giornale, per il quale collaborano gli altri scrittori. Si scopre che Dickens provava un profondo affetto per la poetessa Adelaide Anne Proctor, che conosceva fin da quando lei era una bambina; il legame meno forte con Elizabeth Gaskell, per la quale però nutriva un profondo rispetto come scrittrice; e la lunga e solida amicizia con Wilkie Collins, suo protetto.
Una storia costruita da un potpourri di scrittori, alcune delle migliori penne dell'Ottocento (due donne e due uomini).
Si percepiscono i cambi di penna nei rispettivi punti del libro. Oltre naturalmente alle poesie di Adelaide Anne Procter (unica poetessa del quartetto), è evidente l'aspetto psicologico dei personaggi tipico di Elizabeth Gaskell e la tensione trasmessa dalle parole di Wilkie Collins, tutto diretto magistralmente da uno scrittore d'eccellenza come Charles Dickens.
Lo stile della narrazione cambia molto, da capitolo a capitolo, facendone un vero e proprio punto di forza del romanzo, ma non da fastidio e non intacca assolutamente il piacere di leggere questa simpatica e avvincente storia vittoriana.
Una storia costruita da un potpourri di scrittori, alcune delle migliori penne dell'Ottocento (due donne e due uomini).
Si percepiscono i cambi di penna nei rispettivi punti del libro. Oltre naturalmente alle poesie di Adelaide Anne Procter (unica poetessa del quartetto), è evidente l'aspetto psicologico dei personaggi tipico di Elizabeth Gaskell e la tensione trasmessa dalle parole di Wilkie Collins, tutto diretto magistralmente da uno scrittore d'eccellenza come Charles Dickens.
Lo stile della narrazione cambia molto, da capitolo a capitolo, facendone un vero e proprio punto di forza del romanzo, ma non da fastidio e non intacca assolutamente il piacere di leggere questa simpatica e avvincente storia vittoriana.
La protagonista, la signora Sophonisba, è una donna sveglia e simpatica, caratterizzata da una certa ironia molto moderna e tagliente, che conquista subito il lettore.
La donna è ossessionata dal mistero che si cela dietro la casa sfitta, non riesce a darsi pace, è convinta che ci debba essere una spiegazione al fatto di non avere dirimpettai. Così il suo fidato domestico Trottle e l'amico di vecchia data Jarber, in realtà suo spasimante da tempo immemore, raccolgono informazioni sulla suddetta casa, per alleviare il tormento della stimata signora. Il racconto della storia della casa comincia con una ricca famiglia, proprietaria della dimora molti decenni prima, con un segreto importante tenuto nascosto per molto tempo; si passa poi alle vicende di un nano e alcuni fenomeni da baraccone che usano la casa come loro palcoscenico per un breve periodo; e poi alla storia di una donna che rinuncia all'amore per accudire il fratello morente e la sua giovane sposa, per poi subire un ulteriore sgambetto da parte della vita. Per arrivare, alla fine, alla scoperta degli "inquilini" attuali, madre e figlio, e a una rivelazione incredibile.
Il lieto fine è d'obbligo, e anche l'unica via possibile, in questo breve romanzo vittoriano, perché il burattinaio di questa scenetta è sempre Dickens e lui è il maestro nel terminare le sue storie al meglio, in cui la bontà di cuore di qualcuno compensa la crudeltà di qualcun altro, restituendo al mondo un suo equilibrio, insieme alla speranza di un futuro migliore (per farvi un esempio vi basti pensare al finale di "Canto di Natale").
La donna è ossessionata dal mistero che si cela dietro la casa sfitta, non riesce a darsi pace, è convinta che ci debba essere una spiegazione al fatto di non avere dirimpettai. Così il suo fidato domestico Trottle e l'amico di vecchia data Jarber, in realtà suo spasimante da tempo immemore, raccolgono informazioni sulla suddetta casa, per alleviare il tormento della stimata signora. Il racconto della storia della casa comincia con una ricca famiglia, proprietaria della dimora molti decenni prima, con un segreto importante tenuto nascosto per molto tempo; si passa poi alle vicende di un nano e alcuni fenomeni da baraccone che usano la casa come loro palcoscenico per un breve periodo; e poi alla storia di una donna che rinuncia all'amore per accudire il fratello morente e la sua giovane sposa, per poi subire un ulteriore sgambetto da parte della vita. Per arrivare, alla fine, alla scoperta degli "inquilini" attuali, madre e figlio, e a una rivelazione incredibile.
Il lieto fine è d'obbligo, e anche l'unica via possibile, in questo breve romanzo vittoriano, perché il burattinaio di questa scenetta è sempre Dickens e lui è il maestro nel terminare le sue storie al meglio, in cui la bontà di cuore di qualcuno compensa la crudeltà di qualcun altro, restituendo al mondo un suo equilibrio, insieme alla speranza di un futuro migliore (per farvi un esempio vi basti pensare al finale di "Canto di Natale").