Questo libro l'ho letto ancora a Marzo per un mini-gruppo di lettura tra me, Simona di Letture Sconclusionate e Nereia di LibrAngolo Acuto. Volevamo leggere insieme una "sòla", cioè uno di quei libri che mentre li leggi ti fanno pensare: "Ma chi me l'ha fatto fare?" e "Ma questo, invece di scrivere, non poteva andare a zappare la terra?". Insomma, una cosa come la saga di Twilight o le Cinquanta sfumature.
Avvolte comodamente nella coperta del cinismo e della critica abbiamo preso in mano questo romanzo, ma lui ci ha stupite, rivelandosi non proprio una "ciofeca".
Le sue dita non possono più correre sul pianoforte, il suo mondo pieno di note è diventato muto. Nastya era una promessa della musica, prima. Prima che tutto precipitasse, prima che la vita perdesse ogni significato. Da 452 giorni Nastya ha smesso di parlare, e il suo unico desiderio è tenere nascosto il motivo del suo silenzio.
La storia di Josh non è un segreto: ha perso tragicamente i suoi cari, e solo nel recinto impenetrabile che ha costruito intorno a sé si sente al riparo dalla compassione degli altri e libero di dedicarsi in solitudine all'unica cosa che lo tiene in vita: intagliare il legno.
Quando sembra non esserci più luce né speranza, Nastya e Josh si trovano e le sensazioni sopite esplodono dal corpo e dal cuore. Due lontananze si incontrano, cercando l'una nell'altra la forza per superare il passato e rinascere davvero.
Come anticipato prima, Il tuo meraviglioso silenzio non è propriamente un brutto libro. Nemmeno bellissimo, sia chiaro, ma si salva in molti punti e sotto alcuni aspetti, quindi non ricade del tutto nella categoria "sòle".
Nel complesso non è male, ma non è certo un libro per me. Sicuramente è più indicato ad un pubblico giovane, infatti un adolescente potrebbe apprezzarlo molto più di quanto possa fare una trentenne come me.
Nonostante le oltre 400 pagine risulta un romanzo scorrevole e molto semplice da leggere. Per fortuna non è la classica storia d'amore liceale che si legge spesso, e questo è un punto a suo favore. In questo caso la storia è più complessa e dolorosa del solito, diciamo che l'autrice si è sforzata di trovare una trama un po' più originale e impegnata. Ma i due protagonisti, in sostanza, sono due adolescenti sfigati, con pochi amici e parenti inesistenti che non si occupano di loro. Non temete però, perché incontrandosi e stando insieme potranno essere felici e un po' meno sfigati. In questo non si discosta molto dagli altri romanzi per giovani adulti, che potete trovare in tutte le librerie.
Alcune parti risultano ridicole, inutili, a volte molto prevedibili e molto spesso cade in quella psicologia spicciola da giornaletto settimanale scemo, che mi da tanto fastidio. In più, in alcuni punti è un po' troppo volgare per i miei gusti; non che io sia una puritana, ma non capisco l'utilità di far parlare dei ragazzi in modo volgare senza alcun motivo.
Personalmente preferisco romanzi che riescano ad accompagnarmi con calma, sotto braccio, al momento cruciale della storia; che mi guidino passo dopo passo, magari lasciandomi qualche indizio qui e là. Devo rendermene conto da sola che è successo qualcosa ai protagonisti e allo stesso modo devo aver voglia io di "risolvere il mistero". Insomma il libro deve invogliarmi a leggerlo.
Purtroppo, fin dall'inizio, Il tuo meraviglioso silenzio sembrava comunicarmi un messaggio subliminale che diceva più o meno così: "Non posso ancora dirti nulla, ma è successo qualcosa di terribile alla protagonista... Qualcosa di brutto, ma che non posso svelarti finché non sarai oltre la metà del libro... Ma intanto ti avviso che è successo qualcosa, ricordatelo!! Tra 300 pagine ti spiegherò tutto, ma ora no. Intanto preparati!!"
Credo che la Millay abbia problemi con i finali. Nel senso che l'ultima parte l'ho trovata decisamente troppo lunga (io avrei tagliato un bel po') e soprattutto piena di elucubrazioni mentali che mi hanno annoiata e di cui avrei fatto volentieri a meno. Ma capisco benissimo che invece questo vada bene per il pubblico a cui si rivolge, perché (diciamolo) l'adolescenza è proprio il periodo delle "seghe mentali".
Un punto a favore per questo libro (perché sembra che mi sia concentrata più sui difetti fin'ora, ma non era voluto lo giuro!) è l'ossessione che Nastya ha per i nomi delle persone e per il loro significato. Era una cosa molto interessante, che mi intrigava molto, e avrei preferito che l'autrice lo avesse approfondito un po' di più, magari usandolo come argomento ricorrente durante tutta la storia.
Ripeto, non è per niente un brutto romanzo, ma non aspettatevi un capolavoro. Secondo me potrebbe essere una buona lettura per qualche vostro conoscete che abbia tra i quindici e i diciotto anni.
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