martedì 19 novembre 2019

LETTERE DA...PERSUASIONE di Jane Austen


Persuasione è il mio romanzo preferito di Jane Austen. Sicuramente il suo libro più maturo, forse perché fu l'ultimo scritto, più completo, ricco e significativo (almeno per me).
Puntualmente lo rileggo una volta all'anno, quando ne ho bisogno. Magari quando attraverso un momento di sconforto e tristezza, mi aiuta a risollevarmi e continuare a credere nella bontà e nel coraggio delle persone. Perché Persuasione è un romanzo che parla di seconde possibilità, di coraggio nell'esprimere i propri sentimenti, di autodeterminazione e consapevolezza di sé, di coscienza dei propri desideri, di crescita e di credere che "non è mai troppo tardi".

Persuasione di Jane Austen: Anne si innamora di un giovane ufficiale di Marina, ma su sollecitazione della sua tutrice e di suo padre che ne sottolineano di continuo la mancanza di mezzi, la ragazza a malincuore rompe il fidanzamento. Otto anni dopo però lo rincontra. Amaramente pentitasi del passo compiuto a suo tempo, Anne decide quindi di giocarsi ogni possibilità, diventando così sempre più consapevole dei propri desideri. Ma il capitano Wentworth, sempre gentile e cordiale nei suoi confronti, mantiene un certo distacco e sembra non provare più i sentimenti di un tempo.
Finché un giorno ascolta la conversazione tra Anne e il capitano Harville sull'amore e la sua costanza nel tempo, al termine della quale la ragazza dice: "L'unico privilegio che rivendico al mio sesso è quello di continuare ad amare, quando la vita o la speranza sono finite."
E questa rivelazione, quasi una dichiarazione d'amore eterno, ci porta alla lettera che il capitano Wentworth scrive di getto ad Anne.

Non posso ascoltare oltre in silenzio. Devo parlarti con i mezzi che ho a disposizione. Tu mi trafiggi l'anima. Sono dilaniato fra tormento e speranza. Non dirmi che è troppo tardi, che quei sentimenti così preziosi sono morti per sempre. Mi offro a te ancora una volta, con un cuore che è ancora più tuo di quando lo spezzasti, otto anni e mezzo fa. Non osare sostenere che l'uomo dimentica prima della donna, che il suo amore muore prima. Non ho amato altri che te. Posso essere stato ingiusto, debole e pieno di risentimento, ma mai incostante. Solo per te sono venuto a Bath. Solo per te penso e faccio progetti... Non te ne sei accorta? Possibile che tu non abbia capito i miei desideri? Non avrei lasciato passare nemmeno questi dieci giorni, se avessi potuto leggere i tuoi sentimenti come credo tu debba aver penetrato i miei. Quasi non riesco a scrivere. Ad ogni istante mi arrivano frasi che mi schiantano. Tu abbassi la voce, ma io riconosco i toni di quella voce, distinguo quello che altri non saprebbero decifrare... Anima troppo bella, troppo nobile! Davvero ci rendi giustizia. Credi che possa esserci vero amore e costanza negli uomini. Credilo nel modo più fervente e più inestinguibile in
F. W.
Devo andare, incerto del mio fato; ma tornerò qui o seguirò il tuo gruppo, al più presto. Una parola, uno sguardo solo saranno sufficienti a decidere se metterò piede in casa di tuo padre questa sera, o mai più.

venerdì 15 novembre 2019

ROMANZI A PUNTATE: DIECI PICCOLI INDIANI di Agatha Christie


Circa un mese fa ho visto che in televisione davano le due puntate della mini-serie omonima del capolavoro di Agatha Christie Dieci piccoli indiani. Dato che non avevo mai letto un giallo (lo so, è vergognoso) e soprattutto mai un giallo di Agatha Christie (ancora più vergognoso), ho deciso che era arrivato il momento di provare questo genere, e quale scelta migliore se non cominciare con la regina del delitto in persona?!
Per una volta la televisione mi ha spinta ad uscire dalla mia zona confortevole, mi ha fatto affrontare un genere diverso dal solito, che mi ha conquistata e che da ora leggerò molto volentieri.

Dieci persone estranee tra loro sono state invitate a soggiornare in una splendida villa a Nigger Island senza sapere il nome del generoso ospite. Eppure, chi per curiosità, chi per bisogno, chi per opportunità, hanno accettato l'invito.
Non hanno trovato il padrone di casa ad aspettarli, hanno trovato invece una poesia incorniciata e appesa sopra il caminetto della loro camera. e una voce inumana e penetrante che li accusa di essere tutti assassini.
Per gli ospiti intrappolati su quell'isola è l'inizio di un incubo: angoscia, paura, terrore, panico e quasi isteria. Emozioni e accuse reciproche che si susseguono omicidio dopo omicidio, fino alla rivelazione finale.





Lo stile di Agatha Christie è sublime: con pochissime descrizioni è in grado di caratterizzare perfettamente i personaggi, e qui ce ne sono dieci tutti distinguibili tra loro, riconoscibili immediatamente quando appaiono in scena. I dettagli che il lettore ha su ogni personaggio sono molto scarni, ma incredibilmente nella sua mente si delineano delle figure precise, con tratti somatici e caratteriali specifici, creando personaggi a tuttotondo.
La scrittura è semplice e diretta, pochi e veloci dialoghi, facile da seguire anche quando l'autrice cambia le carte in tavola e tenta di disorientare il lettore, ma senza confonderlo, in modo da non perdere la sua attenzione.
Una vera e propria detective story con le sue formule e convenzioni, in cui il lettore è continuamente sorpreso da rivelazioni, scoperte e intrecci. Un'opera intelligente e curata nei minimi dettagli, che fa lavorare la mente di chiunque la legga, stimolando il ragionamento, le riflessioni e accrescendo la curiosità. Una vera partita d'intelligenza tra autrice e lettore che, manco a dirlo, si conclude a favore della Christie.

Non ci sono assolutamente descrizioni di sangue e violenza, è tutto molto più sottile e pacato, più psicologico ed emotivo, in grado di creare comunque una tensione crescente, che parte in sordina per poi esplodere nelle ultime pagine, man mano che ci si avvicina alla risoluzione del caso.
Ho riscontrato anche una certa vena ironica nel descrivere alcune scene, forse un modo per smorzare la tensione del momento, che provoca dei sorrisi amari dato ciò che si sta leggendo.
In quest'opera c'è la volontà di impartire una morale ottimistica alla fine, ma mi sono informata e a quanto pare è una cosa che ricorre in tutti i libri di Agatha Christie. Alla fine la verità e la giustizia trionfano sempre, in qualche modo il colpevole (o i colpevoli...) ha ciò che si merita, al contrario di quanto accade di solito nella realtà e ciò ha l'intento probabilmente di rasserenare il lettore.

Per gran parte della storia i personaggi sono sospettosi e diffidenti tra loro, il sospetto verso chiunque è una costante, sia nella mente del lettore, sia tra i dieci protagonisti che continuano ad accusarsi a vicenda. Un costante senso d'angoscia, di tensione e sospetto verso tutti aleggia su ogni pagina, ed è estremamente affascinante e coinvolgente.
Sicuramente questa lettura ha fatto muovere costantemente le rotelle del mio cervello. Ho sospettato di diversi personaggi, ho fatto riflessioni e ragionamenti per cercare di capire cosa stesse succedendo in realtà, sono arrivata addirittura a pensare all'esistenza di una forza superiore che manovrasse i fili della storia. Ma non c'è nulla di soprannaturale nelle opere di Agatha Christie. Tutto è molto realistico e frutto della, contorta e sadica, mente umana. Arrivando alle conclusioni finali, in cui tutto viene svelato, ho sorriso divertita scoprendo di non aver capito proprio nulla, di essere stata ingannata perfettamente dall'autrice che ha seminato indizi lungo tutto il libro, ma che non li ho saputi leggere correttamente.
Una lettura coinvolgente, che mi ha tenuto incollata alle pagine fino alla fine, e che poi ha saputo sorprendermi come pochi libri riescono a fare.

La BBC One ha trasmesso nel 2015 la miniserie omonima tratta da questo romanzo; originariamente composta da tre puntate di 60 minuti ciascuna, ma ridotte a due da un'ora e mezza quando è stata trasmessa in Italia per la prima volta nel novembre del 2016.
Questa è solo l'ultima, in ordine cronologico, delle innumerevoli trasposizioni cinematografiche, televisive e teatrali di quest'opera. Personalmente ho visto solo questa e mi è sembrata molto accurata nelle sceneggiatura, nella scenografia e nei costumi, molto fedele al libro.
Gli attori scelti sono tutti molto bravi. Questa è una storia che si svolge molto tramite gli sguardi e il non detto e le loro interpretazioni sono magistrali: con un solo sguardo riescono a trasmettere emozioni intense e tensione.
Tra i più noti Aidan Turner, che qui interpreta Philip Lombard, e potete vederlo anche nei panni di Ross Poldark nell'omonimo period drama; Charles Dance, qui il giudice Wargrave, ma che nei nostri cuori sarà sempre papà Lannister de Il trono di spade; Miranda Richardson attrice britannica che interpreta l'austera Emily Brent, ma che ha al suo attivo innumerevoli serie TV e altrettanti film (tra cui anche Harry Potter); e Sam Neil, neozelandese, famoso soprattutto per i suoi ruoli in pellicole cinematografiche (come ad esempio nell'ultimo film Marvel, Thor: Ragnarok) e in questa miniserie è il generale MacArthur.

Ci sono delle differenze tra romanzo e serie TV, come è ovvio che sia quando c'è questo cambiamento di registro. Alcune cose che funzionano nei libri non sono trasportabili sullo schermo, e dal canto suo la televisione usa tecniche diverse per mettere al corrente lo spettatore di alcune cose, come ad esempio l'uso dei flashback che in questa miniserie servono soprattutto a far conoscere la storia pregresse dei personaggi, fondamentale per capire lo svolgimento della storia.
Altri piccoli particolari discostano dalla storia originale: come ad esempio il nome dell'isola, perché i tempi sono cambiati e socialmente non sarebbe più accettato il nome originale Nigger Island. Anche l'usare sempre e solo il termine "indiani" al posto di "negretti" usato invece nel romanzo, sottolinea il cambiamento della società e che certi termini non è più giustificato usarli.
Hanno aggiunto anche una storia d'amore tra Vera Claythorne e Philip Lombard, che nel romanzo non esiste proprio, perché la sottotrama amorosa incuriosisce sempre e appassiona, anche se in una storia come questa non ce n'era proprio bisogno.

Nella miniserie tutti e dieci i personaggi appaiono colpevoli di omicidio a loro modo, attraverso numerosi flashback il telespettatore capisce che tutti e dieci i protagonisti hanno un animo cattivo e che nel passato hanno commesso un crimine di cui non si pentono più di tanto, perché hanno delle motivazioni per cui si giustificano. Nel romanzo invece questo non è così chiaro, ma viene lasciato al giudizio del lettore. Quello che nella serie TV è dato per certo e sicuro, cioè la colpevolezza di tutti, nel romanzo è sottinteso e per alcuni personaggi addirittura non si ha mai la certezza della loro colpevolezza, nemmeno a romanzo concluso.

Un'ottima trasposizione che permette di arricchire le immagini che si erano create in mente durante la lettura. Le ambientazioni sono perfette, così tetre e cupe, a volte con risvolti horror e spaventosi, da far venire veramente i brividi. E la musica di sottofondo, usata per l'intera durata della serie (tre ore) senza interruzioni, ma con alcuni picchi a sottolineare le scene più incisive, crea un'atmosfera ricca di tensione, agitazione e senso di claustrofobia.
Insomma una visione perfetta da fare dopo la lettura di questo capolavoro di Agatha Christie, che riesce a trasmettere esattamente le stesse emozioni del romanzo e che non deluderà nemmeno i più affezionati al libro.

martedì 5 novembre 2019

I MIGLIORI 3... LIBRI SUL FEMMINISMO


Essendo marzo il mese con al suo interno la festa della donna, mi era sembrato carino e interessante dedicargli un tema specifico qui nel blog e quindi recensire libri sul femminismo.
In pochi post, durante tutto il mese, non sono certo riuscita a esplorare appieno questa letteratura, diciamo che ho appena cominciato a scalfirne la superficie. Ma tra quelli che ho letto, ne ho identificati tre che sono importanti per capire che cos'è in realtà il femminismo e farci un'idea più consapevole su questo argomento.
Con solo tre libri partiamo dalle origini di questa corrente, negli Stati Uniti, e arriviamo ai giorni nostri, in Pakistan, passando per la Nigeria.

Dichiarazione dei sentimenti di Elizabeth Stanton e Lucretia Mott.
Un libricino piccolo, breve, ma intenso e completo, edito dalla straordinaria Caravan Edizioni, che racchiude tra le sue pagine una storia fatta di coraggio e voglia di cambiare le cose.
Quattro donne si ritrovano per un tè tra amiche e dai loro discorsi, dalle loro riflessioni e soprattutto dalle loro profonde convinzioni, nasce un movimento che da li a poco prenderà il nome di femminismo.
Dagli Stati Uniti prende il via questa corrente, che si diffonderà presto anche nel vecchio continente, che contribuirà a cambiare molte cose nel mondo e che ancora oggi continua nel suo intendo, cercando di dare a uomini e donne gli stessi diritti in tutto il mondo.
Una lettura veramente veloce e semplice, ma ricca di significato, che racconta una parte importante della storia di tutti noi.

Dovremmo essere tutti femministi di Chimamanda Ngozi Adichie.
Di cosa parli questo libro lo spiega già bene il titolo stesso. In pochissime pagine, estremamente scorrevoli, è riportato un intervento che questa autrice nigeriana ha tenuto nel dicembre 2012 alla TEDXEuston Conference (incontro annuale dedicato all'Africa).
In poche e semplici parole Adichie spiega che cosa voglia dite essere femministi al giorno d'oggi, perché lei si consideri tale e soprattutto perché sia una cosa che conviene a tutti esserlo. Che si tratti di uomini o donne: TUTTI dovremmo essere femministi.
E anche grazie a questa scrittrice oggi dichiararsi femministi vuol dire credere fermamente nell'uguaglianza sociale, politica ed economica dei sessi.

Io sono Malala di Malala Yousafzai.
E termino con questa commovente e intensa biografia di Malala, ragazzina pakistana che combatte per  garantire il diritto allo studio per tutte le bambine del suo paese, e di tutti i paesi meno fortunati.
Continua imperterrita nella sua missione anche dopo l'attentato alla sua vita nel 2012, da parte dei talebani, che la costringe in un letto d'ospedale per mesi a lottare tra la vita e la morte, e che poi porterà lei e la sua famiglia a vivere in Inghilterra e non tornare più nel suo amato paese.
Ma tutto questo non ha spaventato Malala, non l'ha scoraggiata, ma anzi l'ha resa ancora più forte e agguerrita, portandola a parlare anche alle Nazioni Unite, per far conoscere la terribile situazione del Pakistan.
Una ragazza incredibile, da cui tutti dovrebbero imparare e prendere ispirazione, per cercare di cambiare le cose e rendere il mondo un posto migliore.

martedì 4 dicembre 2018

ISTRUZIONI PER DIVENTARE FASCISTI di Michela Murgia

Guardo la televisione, leggo notizie, esco, vado in giro, parlo con la gente e mi rendo conto della situazione che c'è in Italia in questo periodo: allarmismo per qualsiasi cosa, facile indignazione, paura un po' per tutto e un continuo incitamento all'odio, con alla base una generale scarsa capacità di ragionamento e spirito critico.
Il perché questo libro sia stato scritto, e perché debba essere letto, per me è molto ovvio e comprensibile, anche Michela Murgia vede la deriva che sta prendendo questo paese e ne vuole discutere; ma a quanto pare non è così per una parte di italiani, che hanno attaccato pesantemente l'autrice sui social, con offese irripetibili e accuse totalmente campate in aria, a mio parere (perché sono convinta che la maggior parte non abbia nemmeno letto il libro in questione).
Quindi, in questo post, mi voglio soffermare principalmente su questa cattiveria gratuita che ho riscontrato ad esempio in molti commenti su Twitter (perché è lì che ho seguito di più la vicenda).
Prima però vi riporto le parole di Murgia, all'interno di Istruzioni per diventare fascisti, per farvi capire come questo saggio parla del fascismo e del pensiero che vi ruota attorno:


"Essere democratici è una fatica immane. Significa fare i conti con la complessità, fornire al maggior numero di persone possibile gli strumenti per decodificare e interpretare il presente, garantire spazi e modalità di partecipazione a chiunque voglia servirsene per migliorare lo stare insieme.
Inoltre non a tutti interessa essere democratici.
A dire il vero, se guardiamo all'Italia di oggi, sembra che non interessi più a nessuno, tanto meno alla politica.
Allora perché continuiamo a perdere tempo con la democrazia quando possiamo prendere una scorciatoia più rapida e sicura? Il fascismo non è un sistema collaudato che garantisce una migliore gestione dello Stato, meno costosa, più veloce ed efficiente?



Tutto ha inizio sotto i tweet di Michela Murgia in cui, giustamente, pubblicizza e parla del suo libro. I commenti sotto sono allucinanti. Niente critiche, perché ammettiamolo: non sappiamo fare critiche, soprattutto costruttive; ma una quantità inimmaginabile di insulti e offese soprattutto sull'aspetto fisico. Una vera bassezza, ma naturalmente quando mancano gli argomenti e la capacità di discutere si va sempre a parare lì, così per zittire l'avversario. Viene addirittura accusata di attaccare tutti gli italiani (tutti??) e i valori su cui si basa la nostra Repubblica.
Accuse assurde, senza senso, buttate lì senza pensarci troppo su, un po' tutte uguali se devo essere sincera, nessuno che si distingua veramente dal coro di nefandezze e volgarità per originalità o fantasia.
Poi arriva la Casa Editrice Einaudi che con un tweet difende la sua autrice, definendo quello di Michela Murgia un pensiero LIBERO e COMPLESSO (complesso sicuramente visto che in molti non l'hanno proprio capito). Si scatena il finimondo nei commenti, gente indignata per la presa di posizione della CE che viene accusata di essere un parassita e di cavalcare l'onda del momento solo per vendere più copie e fare più soldi.

Tutta questa gente che ha sprecato momenti preziosi della loro vita commentando duramente su Twitter, invece di fare qualcosa di più costruttivo o utile per loro e l'umanità, ad esempio stare zitti e fissare un muro (che sarebbe stato sicuramente più utile), hanno perso l'occasione di fermarsi a riflettere su un argomento importante e attuale, che al momento occupa gran parte della nostra quotidianità. Potevano farsi delle domande costruttive, della serie: "Come mi sto comportando?", "Ma questi pensieri li condivido anch'io? E perché?", "Sto sbagliando in qualche modo?"...
E invece no. Perseverando con questo comportamento e con la bassezza delle offese ad autrice e Casa Editrice hanno dimostrato palesemente di non aver capito niente, di non aver colto la provocazione e di non riuscire proprio a riflettere seriamente e consapevolmente sul contenuto di questo libro.
Ma invece si sentono chiamati in causa, punti sul vivo, accusati (a loro dire) di essere dei fascisti che rimpiangono "gli anni d'oro" di Mussolini e quindi cosa fanno? Reagiscono con rabbia, sdegno e indignazione, perché a quanto pare: "Puoi dirmi quello che vuoi, puoi insultarmi, ma non puoi darmi del fascista!!!!111!!!!" aggiungendo ogni tre per due "E allora il PD????" (così perché ci sta sempre bene).
A questo punto è evidente che questa gente associ il fascismo a una cosa negativa, altrimenti non si offenderebbero quando vengono apostrofati con tale epiteto, ma allo stesso tempo condividono con questa ideologia gran parte delle idee, modi di pensare e di agire. Sinceramente faccio fatica a capire il ragionamento logico che sta alla base. È come se una persona che non mangia carne pesce e derivati, ma solo verdura e legumi, non volesse essere etichettata come vegana, arrabbiandosi come una biscia, e sostenendo con veemenza di essere un'onnivora come tutti, ma che non mangia prodotti animali.
Non so voi, ma a casa mia se cammina come un'oca, fa "qua" come un'oca... è un'oca!!

Gente che minaccia di boicottare Einaudi per sempre perché pubblica e appoggia pubblicamente Murgia, accusando la Casa Editrice di nefandezze (senza specificare quali), di volerci solo guadagnare (beh, obiettivamente sarebbe anche il suo lavoro), di essere dei traditori della patria (che è un'accusa che gira molto ultimamente, sembra vada di moda) e molto altro; arrivando a concludere dopo affermazioni sparate a casaccio che sono proprio loro a comportarsi peggio dei più tristi regimi dittatoriali, senza rendersi conto di star dicendo un vero e proprio paradosso. Perché in un regime questo libro non avrebbe mai visto la luce purtroppo e autrice e Casa Editrice sarebbero state messe a tacere, probabilmente dopo essere state insultate, "criticate" e denigrate.

Credo che Michela Murgia abbia colpito proprio nel segno con questo saggio, perché se ti senti colpito nel profondo, attaccato sul lato personale e offeso da questo libro... beh, questo dice molto di più su di te che sul libro stesso.
Io personalmente, leggendolo, non mi sono sentita chiamata in causa nemmeno una volta, quelle frasi non mi rappresentano non fanno parte di me, del mio parlato e modo di pensare, sono lontane da me e quindi non mi offendono; ma al contrario riconosco questi comportamenti e pensieri attorno a me, vedo persone ottuse che reagiscono sempre di pancia e mai di testa, che non riescono a ragionare su un concetto, che non hanno una vera opinione ma sputano solo insulti, che ogni volta pretendono di avere ragione, sentendosi in dovere di condividere qualsiasi pensiero attraversi la loro mente e di poter dire assolutamente tutto quello che vogliono (soprattutto offese), millantando una libertà di parola e opinione che, lasciate che ve lo dica, non è certo questa.
Tutto questo mi fa paura. Molta paura.

In questo saggio breve ma ricco di spunti di riflessione, Michela Murgia fa un paragone tra democrazia e totalitarismo, e più nello specifico si parla di fascismo, schierandosi ironicamente (parola chiave) a favore di quest'ultimo.
È un'intelligente e accurata provocazione, che ci permette di riflettere su il periodo politico e sociale attuale e su dove tutto questo potrebbe portarci.
Con una massiccia dose di ironia e sagacia Murgia dimostra di conoscere e di saper usare le parole in modo eccelso, c'è una certa maestria e studio nello scegliere sempre i termini giusti, sa unirli e armonizzarli in modo che diventino uno strumento utile per far passare un messaggio importante, ma anche per farli diventare una vera e propria arma che sa quando e come ferire.
Dimostra anche di conoscere la storia, la nostra storia, soprattutto quella parte di storia italiana oscura e sottovalutata che tutti preferiscono ignorare, girando la testa dall'altra parte credendo che così possa sparire... magari è proprio per questo che ci stiamo ricadendo dentro con tutte le scarpe.

giovedì 22 novembre 2018

A VOLTE RITORNANO (PARTE 2)...

È di un anno fa il post in cui vi raccontavo di alcuni problemi di salute che avevo avuto e che mi avevano tenuto lontana dal blog (per chi non sapesse di cosa sto parlando lo può recuperare QUI).
Alla fine di quel post ero molto ottimista e fiduciosa sul mio ritorno a occuparmi di questo mio piccolo spazio e soprattutto convinta di riuscire a riprendere il mio ritmo di lettura abituale. Mi ero resa conto che non era il caso di fare promesse che non sapevo se sarei riuscita a mantenere, avevo parlato di tanti progetti, ma senza entrare nello specifico e senza dare scadenze.
A questo punto dico che ho fatto bene, così non ho illuso nessuno, compresa me stessa.



Per farla breve, con l'inizio dell'anno le cose sono peggiorate drasticamente, la mia vita ha ricevuto una sterzata improvvisa, che non avrei mai e poi mai immaginato; e, senza entrare nei dettagli, mi sono trovata in una bruttissima situazione che è durata quattro mesi.
Infatti si può notare come io non abbia condiviso nulla nel blog nei primi mesi dell'anno.
Poi è sembrato ci fosse un piccolo spiraglio di luce alla fine del tunnel, dimostrato dal mio blando tentativo di partecipare, anche quest'anno, a quella bella iniziativa che è Il Maggio dei Libri (tre piccoli post che potete trovare scrollando indietro nel blog).
Ma poi tutto è andato a scatafascio, letteralmente, mi sono ritrovata senza terra sotto i piedi e c'ho messo un bel po' di tempo per riprendermi, ritrovarmi e soprattutto trovare la forza e la volontà di tornare qui e andare avanti.

Insomma, cambiamenti anche quest'anno, veri e propri stravolgimenti, peggio dell'anno scorso e ora che mi ritrovo a tirare le somme delle vicende appena passate posso dire tranquillamente, senza ombra di dubbio, in piena consapevolezza (potrei anche urlarlo) che quest'ultimo anno e mezzo ha fatto veramente schifo!!!

Non so come andranno le cose da ora in poi, ho paura a fare progetti a lungo termine perché la vita potrebbe stravolgermeli da un momento all'altro, ma confidando che le brutte cose siano finite, o almeno che per un bel po' di tempo non si riaffaccino più alla mia porta, faccio un secondo tentativo e provo a dire che sono tornata attiva nel blog.
Ritorno da voi ora, al mutare della marea (cit.) per dirvi che provo a ricominciare, voglio ripartire e lo faccio da qui.

Il primo passo che devo fare assolutamente è riprendere a leggere con un ritmo che mi permetta di avere una scorta di contenuti da poter condividere con voi, almeno ripartire con un post a settimana per poi ritornare ai soliti due, uno il martedì e l'altro il venerdì. E quindi devo cercare di uscire dal più grande blocco del lettore che io abbia mai visto in vita mia. Come può testimoniare la mia Reading Challenge 2018 su Goodreads non ho letto praticamente nulla quest'anno (e fortuna che mi ero prefissata un traguardo basso).
Visto che i libri che ho preso in mano fino ad ora non sono riusciti a sbloccarmi da questa situazione, un altro modo che conosco sono le ri-letture e sono pochi i libri che io rileggo per ricaricarmi:
  • prima di tutto la saga completa di Harry Potter (al momento sto terminando il secondo), perché J. K. Rowling è sempre una garanzia e riesce a infondermi una gran fiducia in me stessa;
  • poi sarà il momento di Persuasione di Jane Austen, perché è quel libro che mi aiuta a riacquistare fiducia nel mondo e nelle persone;
  • e alla fine, visto che si avvicina Natale, avrò bisogno di un bel mattone che mi sappia coinvolgere e intrattenere e in questo caso sono indecisa se seguire il mio primo istinto e buttarmi a capofitto ne Il Signore degli Anelli di Tolkien, oppure vedere se è arrivato finalmente il momento di rileggere uno dei miei libri preferiti di sempre, cioè Via col vento di Margaret Mitchell.
Non ho ancora deciso. Vi farò sapere magari in un post dedicato alle mie prossime letture.

Questo è un po' il punto della situazione, poi si vedrà.
Quasi dimenticavo di dirvi che anche quest'anno, i primi di dicembre, sarò a Roma per Più Libri Più Liberi. Ormai è diventato un appuntamento fisso, che non mi perderei per nulla al mondo, soprattutto perché mi permette di vedere fisicamente persone con cui tutto l'anno comunico solo virtualmente e a cui tengo in un modo spropositato: amicizie con cui ho molto in comune, mi diverto, mi sento a mio agio, estremamente importanti e la cui vicinanza mi aiuta anche ad affrontare meglio questi brutti periodi appena trascorsi.
Quindi ci vediamo lì, ma potrete seguirmi anche tramite Facebook, Twitter e, da quest'anno, anche su Instagram (sì, ho ceduto all'ennesimo social network) seguitemi perché ho intenzione di fare un sacco di foto!!!
Questo è veramente tutto.
Ora devo solo stare calma e ricominciare a prendere appunti!

martedì 8 maggio 2018

#IlMaggioDeiLibri: 20 ANNI DI HARRY POTTER || #BlogNotesMaggio

Questa è la terza settimana de Il Maggio dei Libri e #BlogNotesMaggio e il tema che accomunerà i post e i video che si susseguiranno in questi giorni (calendario a fine post) sarà gli #anniversari.
Ogni anno ci sono anniversari letterari importanti, più o meno conosciuti. L'anno scorso ricorrevano, tra gli altri, i 125 anni dalla nascita di J.R.R. Tolkien; i 150 dalla nascita di Pirandello; i 150 anni dalla morte di Charles Baudelaire e i 200 anni dalla morte di Jane Austen e per l'occasione vi avevo parlato del mio libro preferito di questa straordinaria scrittrice: Persuasione.
Anche quest'anno mi concentrerò su un libro piuttosto che sull'autore, perché ricorre un anniversario importante di un opera che è diventata a tutti gli effetti un classico della letteratura per ragazzi contemporanea: sto parlando di Harry Potter, e più precisamente del primo capitola Harry Potter e la pietra filosofale pubblicato in Italia nel maggio del 1998.



Mi riesce difficile parlare di questo libro e di tutta la saga in generale, non so esattamente il perché, ma mi piace talmente tanto e ne sono molto affezionata, da aver sviluppato delle manie a riguardo. ma non riesco a parlarne in modo esaustivo come meriterebbe.
Partiamo dall'inizio.

Vent'anni fa, quando uscì per la prima volta in libreria, diciamo che avevo l'età giusta per poterlo leggere, il problema era che non avevo la testa giusta. Ho sempre letto qualche libricino ogni tanto, roba leggera e poco impegnativa, fino al blackout letterario delle superiori. Durante quei cinque anni non ho aperto nemmeno un libro, ma neanche mezzo, e nonostante questo mi presentai alla maturità parlando non di uno, ma di ben due libri senza averli minimamente letti.
Lo so, sono una brutta persona e me ne vergogno.
Ma la passione per la lettura arrivò più avanti, negli anni dell'università e quindi mi ero totalmente persa l'ondata di entusiasmo per la saga letteraria di Harry Potter.
Fortunatamente ero in tempo, e soprattutto predisposta, per la saga cinematografica che mi appassionò sin dall'inizio e che vidi tutta al cinema.

Questa è la mia edizione, la quarta ristampa
Diverso tempo dopo aver visto l'ultimo capitolo in televisione, mi decisi a prendere in mano i libri, su consiglio di molte persone che mi spingevano da tempo a questo passo.
E fu amore a prima vista. Grazie ai libri mi sono addentrata di più in questo mondo magico creato dalla Rowling. Mondo incredibile da immaginare e riprodurre, e i film fanno un ottimo lavoro a livello visivo e in parte anche narrativo, ma la vera anima della storia la si può percepire e apprezzare solo attraverso i libri.
Sì i primi due sono leggermente infantili e decisamente identici alla trasposizione cinematografica; ma già dal terzo si cominciano a trovare elementi in più, che sono fondamentali per lo svolgersi della storia. Man mano che la saga procede tutto si arricchisce di particolari, di tasselli che poi trovano tutti una loro collocazione specifica un libro dopo l'altro; molte cose che nei film si sono perse per strada durante la produzione e che gli sceneggiatori hanno tralasciato perché ritenevano poco importanti.
In questi sette libri ho trovato un luogo sicuro, tranquillo e accogliente, in cui potermi rifugiare quando il mondo esterno è troppo crudo e reale ed io sento di aver bisogno di un po' di magia. Ogni tanto riprendo in mano la saga e la rileggo tutta; è diventata un po' la mia copertina di Linus nel momento del bisogno. Già dal primo libro provo molte sensazioni piacevoli, soprattutto di tranquillità, sicurezza e protezione, che mi accompagnano di libro in libro... so già dove mi condurrà la storia e non vedo l'ora di arrivarci.

Non so se è solo una mia sensazione personale, ma a me sembra che il lettore appassionato si senta in dovere di tramandare questa storia alle nuove generazioni che, grazie alla saga di Harry Potter, potranno crescere meglio e soprattutto in compagnia di straordinari personaggi che non li abbandoneranno mai.
E così, ad un certo punto, anch'io ho passato il testimone: mia nipote era molto restia a leggere libri che non avevano immagini, io mi sono limitata ad accennarle la storia e a passarle il primo libro, era piccolo e con la promessa che se non le fosse piaciuto me lo avrebbe tranquillamente restituito e io non avrei più insistito. Circa un mese dopo, tornò da me a chiedermi il secondo capitolo della saga, e gli altri li divorò in poco tempo per una bambina di otto anni.
Ora è un'invasata di Harry Potter come la zia... una zia molto orgogliosa!!

Per il ventennale sono state pubblicate delle edizioni speciali del primo volume in inglese, quattro in copertina rigida e quattro in copertina morbida, ognuna con i colori di una delle case di Hogwarts: Grifondoro, Tassorosso (o Tassofrasso), Corvonero e Serpeverde.
Io ho preso quella di Corvonero in copertina rigida (magnifica!!)
All'inizio si credeva che la casa editrice avrebbe pubblicato solo il primo libro in questa edizione, una piccola chicca da collezione per fan appassionati. Infatti in molti hanno comprato le otto copie credendo che la cosa finisse lì.
E invece no, con mossa commerciale astuta recentemente è stato annunciato che usciranno tutti e sette i libri in questa bellissima edizione, facendo precipitare i fan più accaniti nello sconforto perché dovranno vendersi tutti e due i reni, più un polmone, la milza e parte del fegato per potersi permettere l'intera saga.

Più magnanimi e onesti sono stati quelli della Salani che hanno detto fin da subito che per i vent'anni avrebbero ristampato subito tutti e sette i libri nella traduzione nuova, ma con le copertine originali della prima edizione italiana.
Purtroppo anche loro hanno stampato (sì, stampato, non si stacca!!!) sulla copertina il bollino dorato che celebra il ventennale, e in più posizionato in un punto diverso per ogni libro della saga.
Sappiate, cari editori, che esiste un girone dell'inferno specifico per voi e i vostri bollini!!




Se non avete mai letto Harry Potter questo è l'anno giusto per iniziare. Le edizioni in italiano tra cui scegliere sono molte: si inizia ovviamente con quelle nuove per il ventennale e si torna indietro tra copertine diverse, sia rigide che morbide, e traduzioni diverse. Oggi è sicuramente più facile trovare le edizioni con la traduzione nuova e a prezzi accettabili, ma più andrete indietro con le edizioni e più il vile mercato vorrà da voi sempre più soldi, arrivando alle primissime copie che sono praticamente introvabili.
Non dimenticatevi che ci sono anche le straordinarie edizioni illustrate, che un appassionato non può certo lasciarsi scappare, e che escono una all'anno (per ora siamo al terzo volume) QUI trovate il primo per cominciare una collezione costosa, ma che vale ogni centesimo.
In più c'è la nuova edizione di Gli animali fantastici: dove trovarli anche questa illustrata e veramente magnifica. A quest'ultimo volume si ispira la nuova saga cinematografica a cui la Rowling sta lavorando, in cui racconta le vicende di Newt Scamander e che quest'anno vedrà l'uscita nelle sale del secondo capitolo.
E in finale, per festeggiare come si deve i vent'anni di quest'opera straordinaria che ha un posto speciale nel cuore di molti di noi, da questo mese fino a settembre alla Fabbrica del vapore a Milano ci sarà Harry Potter the Exhibition. Una mostra in cui si potrà ammirare il materiale ispirato ai set della saga cinematografica, con ambientazioni tratte dalle più famose location dei film, vedere i costumi autentici, gli oggetti di scena e le creature fantastiche usate durante le riprese.
Io ci andrò sicuramente, e voi?


Calendario
Gli hashtag per seguirci sui social sono:
#maggiodeilibri #BlogNotesMaggio e #VogliamoLeggere
Come sempre vi lascio qui sotto il calendario con i link utili per non perdervi gli altri appuntamenti della settimana

Lunedì cominciamo la settimana con Valentina e La Biblioteca di Babele
Martedì siamo qui tra gli Appunti
Mercoledì andiamo tutti da Simona di Letture Sconclusionate
Venerdì mattina con Angela Cannucciari e nel pomeriggio torniamo da Letture Sconclusionate
Sabato sul canale di Selvaggia
Domenica chiudiamo la settimana con Giada di Dada who?

In aggiunta vi segnalo anche il blog di #blognotes libri, il Tè tostato di Laura Ganzetti e poi anche: Maria Di Cuonzo, Andrea di Un antidoto contro la solitudine, Diana di Non riesco a saziarmi di libri e Francesca di Gli amabili libri.

giovedì 3 maggio 2018

#IlMaggioDeiLibri: La #Libertà di leggere || #BlogNotesMaggio

La seconda settimana di Il Maggio dei Libri abbiamo deciso di dedicarla alla #Libertà, in varie forme e declinazioni come potrete vedere dai diversi post delle mie colleghe (calendario con i link a fine post).
Si potrebbero fare grandi e profonde riflessioni sulla libertà in senso generale, toccando argomenti decisamente importanti e seri come possono esserlo la politica, i diritti umani, le religioni, o anche la libertà di pensiero, d'opinione e molto altro. Temi impegnativi che non ho le competenze di affrontare fino in fondo, ma che si possono sfiorare anche riflettendo su un concetto più semplice e leggero come la libertà di leggere.
Lettura e libertà sono due termini che, a mio parere, vanno proprio a braccetto, l'uno non dovrebbe esistere senza l'altro e, scadendo proprio sul banale, voglio concentrarmi sulla libertà che ogni lettore ha di scegliere cosa dove come quando e perché leggere.
Vediamo più nel dettaglio.

Il sogno di molti di noi: la libreria della Bella e la Bestia!!

COSA leggere
Se vi fate un giretto su internet troverete un'infinità di liste, compilate da chicchessia, di libri da dover leggere: i 100 libri da leggere prima di morire; i 20 libri da leggere se hai trent'anni; i migliori libri per bambini/ragazzi; i 10 libri da leggere se sei triste/angosciato/ti è morto il gatto; i libri da leggere per ridere/piangere/che ti cambieranno la vita/ che ti faranno toccare il cielo con un dito; e così via...
Insomma liste per qualsiasi argomento, per qualsiasi momento della vostra vita. Una persona, seguendo per tutta la vita queste indicazioni sicuramente non resterebbe mai senza libri da leggere, perché veramente qui si possono trovare libri di tutti i generi; e se il fatto che siano principalmente libri classici non vi alletta e vorreste leggere anche qualcosa di contemporaneo, basta integrare con le classifiche dei migliori libri che vengono stilate ogni anno.
Oppure ci sono quei lettori snob che sono convinti di sapere cosa sia giusto leggere e cosa no. Quelli che se vedono in libreria qualcuno con in mano un libro un po' più leggero di "Alla ricerca del tempo perduto" di Proust, assumono un'espressione schifata e se ne vanno con aria indignata. Convinti che uno non sia un vero lettore se legge romance, o i best seller del momento, oppure libri di un qualsiasi genere che lui non approva.
Queste cose limitano molto la libertà individuale. Non si dovrebbe mai essere costretti a giustificarsi per le letture che si fanno, a vergognarsi dei propri gusti letterari, oppure a giudicare gli altri per quello che leggono, né leggere qualcosa perché un pinco-pallino qualsiasi lo ritiene assolutamente indispensabile da inserirlo in una lista. Leggere è un atto soprattutto individuale e personale che ci appaga, ci rilassa ed è piacevole, se diventa un obbligo o un'imposizione non ha più senso farlo.
Quindi COSA leggere? Esattamente quello che volete, sempre e comunque. Non fatevi tanti problemi e leggete sempre secondo il vostro gusto personale, lasciandovi trasportare dal vostro istinto e dalle emozioni del momento; se un libro vi sembra interessante dategli una possibilità, qualunque sia il suo genere, se non stuzzica il vostro interesse passate oltre, ci sarà sicuramente qualcos'altro che fa al caso vostro.

DOVE leggere
I posti sono tanti ed è impossibili elencarli tutti. Personalmente il mio posto preferito per leggere è il mio letto: ogni sera chiudo la porta della camera, accendo l'abat-jour sul comodino, mi infilo sotto le coperte, sistemo tre cuscini dietro la schiena e mi abbandono alla lettura del libro del momento.
Mi piace molto leggere anche in treno, è il mezzo ideale secondo me, anche perché si muove meno di una corriera o di una macchina e quindi non rischio di passare tutto il viaggio con la nausea. Purtroppo da quando ho finito l'università non viaggio più così tanto in treno, ma quelle poche volte l'anno che mi capita di prenderlo ho sempre un libro a farmi compagnia.
So di gente che legge in fila al supermercato, mentre mangiano, o mentre aspettano che bolla l'acqua per la pasta, oppure in macchina mentre sono in colonna (ogni riferimento a persone realmente esistenti è puramente casuale).
Io non sono mai stata una persona che legge ovunque e non ho sempre un libro con me ogni volta che esco di casa. Ho bisogno di tranquillità per leggere e soprattutto mi porto un libro solo quando so che avrò tempo per leggerlo, come nella sala d'attesa del medico, del dentista o alle poste.
Ma la libertà di leggere include anche la libertà di poter scegliere dove vogliamo leggere: a casa, sui mezzi pubblici, in luoghi pubblici, all'aperto, sul letto, sul divano o per terra, in spiaggia, in un giardino, insomma in tutti i luoghi in tutti i laghi...

COME leggere
Come il dove, anche il come può includere molte posizioni da poter assumere durante la lettura.
Io personalmente mi trovo bene a leggere seduta. Non leggo mai distesa, nemmeno quando sono a letto, perché altrimenti nel giro di cinque minuti perderei la sensibilità delle braccia e mi ritroverei come Ace Ventura in missione Africa.
Sì, sono una persona con poca fantasia e per nulla intraprendente, quindi per leggere mi metto solo comodamente seduta, perché in qualsiasi altra posizione perderei sicuramente la sensibilità a parti importanti del mio corpo.
Ma se voi preferite stare distesi, a pancia in su, a pancia in giù, con le gambe accavallate, in ginocchio, a testa in giù, in piedi... Non vi vergognate, qui il principio è sempre la libertà che ognuno di noi ha nel decidere come leggere, trovando sempre la posizione più comoda.
Senza entrare nello specifico, i modi in cui mettersi per leggere sono talmente tanti, da i più comodi e tradizionali ai meno confortevoli ma più stravaganti, che si potrebbe quasi creare un kamasutra dell'arte del leggere... forse è meglio che qui mi fermi perché questo argomento mi sta portando su un terreno scivoloso e leggermente scabroso, ma la mia idea è di un divertente manuale illustrato (dove divertente è la parola chiave).
Oltre alla posizione possiamo parlare anche del modo in cui leggere: lento o veloce.
Ci sono persone che leggono più veloce di altre, ognuno ha il suo personale ritmo; e a volte ci sono libri che richiedono più tempo di altri, perché più difficili o semplicemente più belli, talmente belli da non volerli finire troppo in fretta.
In ogni caso ricordate che leggere non è mai una gara, bisogna assecondare il ritmo di lettura che ci suggerisce ogni singolo libro. Può essere piacevole passare più tempo in compagnia di alcune pagine, per assaporarle meglio e dare loro il tempo di lasciare un segno in noi; o potrebbe essere altrettanto bello scorrere veloce da capitolo a capitolo, per ritrovarsi quasi senza fiato alla fine e sentire di aver vissuto quel libro con l'entusiasmo del momento.

QUANDO leggere
Non perdiamoci in troppe chiacchiere a questo punto. Ogni lettore appassionato sarà d'accordo con me quando dico che ogni momento è buono per leggere!!
Come abbiamo detto prima che tutti i luoghi vanno bene per leggere, anche ogni momento è indicato per farlo, basta che se ne abbia voglia.
Io preferisco sempre la sera, prima di andare a dormire, quando la casa è silenziosa e io posso rilassarmi e concentrarmi totalmente sulle pagine che ho davanti. Ma tante persone riescono a leggere anche in luoghi affollati e caotici, perché riescono a isolarsi completamente e non sentire il frastuono che le circonda. Provo molta invidia per queste persone (mia madre è una di loro), perché io non ce la faccio e ho bisogno che non ci sia troppo rumore intorno a me altrimenti mi distraggo subito, infatti all'aperto o ad esempio in spiaggia è quasi impossibile per me leggere qualsiasi cosa.
Quando il non lettore di turno mi dice: "Quando trovi il tempo per leggere? Io non ho mai tempo!!" mi viene da sorridere perché penso: "Non è vero che non hai tempo, non hai voglia piuttosto". Leggere, come qualsiasi altra attività, porta via del tempo è normale, quindi diventa una questione di priorità.
All'amico non lettore che mi fa quella domanda davanti all'aperitivo serale gli rispondo che piuttosto di passare tutte le sere al bar, mi leggo un libro e al bar magari ci vado solo un'oretta al sabato prima di cena; che invece di passare ore davanti alla televisione a non guardare nulla di interessante mi leggo un libro (e ve lo dice una che guarda un sacco di televisione comunque); che piuttosto di stare sempre con il cellulare in mano a scorrere apaticamente la bacheca di Facebook in ogni momento libero magari è meglio se apro un libro e mi leggo due pagine; che se sto male o sono triste, piuttosto di stare distesa a fissare il soffitto e lamentarmi, preferisco concentrarmi su una storia interessante che mi occupi la mente per qualche ora.
Ecco, il concetto è sempre cosa hai voglia di fare e la libertà sta proprio nel poter scegliere di leggere in quel determinato momento perché si ha voglia di farlo; senza dimenticare però che se invece si ha voglia di fare altro, qualsiasi altra cosa, e per un po' si vogliono accantonare i libri perché magari non si ha la mente abbastanza sgombra per leggere, va bene lo stesso.

PERCHÉ leggere
Se vogliamo essere profondi e fare grandi riflessioni si può dire che leggere è sempre stato un mezzo che l'uomo ha usato per elevarsi e arrivare più lontano. Fa crescere, fa riflettere, libera la mente e alimenta il pensiero, anche e soprattutto quello critico; per questo è un'attività che non è mai stata accettata da nessuna dittature, ma che anzi tutte le dittature del mondo hanno cercato di sopprimere e di influenzare, selezionando le letture accettate e quelle no.
La lettura ci apre alla conoscenza, alla bellezza e alla consapevolezza di noi stessi e del mondo che ci circonda. Leggendo si può venire a conoscenza di altri luoghi del mondo, di altre situazioni diverse dalla nostra, di epoche che non abbiamo vissuto, persone che ci possono ispirare, ma anche di posti  e avventure incredibili che non saremmo riusciti a immaginare da soli, ti può aprire gli occhi su alcune situazioni e ti può far comprendere diversi punti di vista.
Se si vuole accrescere la propria conoscenza in un determinato argomento, basta leggere un libro su tale argomento e questo può portare anche a scoprire altre cose che ci interessano e quindi leggere altri libri a riguardo, aumentando sempre di più la nostra conoscenza sulle cose che ci appassionano.
È uno splendido cane che si morde la coda.
Potremmo stare qui ore a elencare tutti i motivi più importanti per cui bisognerebbe leggere, ma ce n'è uno che è il più semplice e immediato che conosco: perché è bello!!
Leggere è un'attività piacevole, che rilassa e ci fa stare bene. Permette di dare un significato positivo a parole come solitudine e individualità. Per nessuno se non per un lettore queste due parole hanno una valenza positiva, che stimola subito alla lettura, e racchiudono al loro interno la promessa di grandi avventure, storie coinvolgenti e la speranza di qualche ora trascorsa in tranquillità.

Calendario
Come sempre vi lascio qui sotto il calendario con i link per non perdervi gli altri appuntamenti della settimana e gli hashtag per seguirci sui social sono:
#maggiodeilibri #BlogNotesMaggio e #VogliamoLeggere

Lunedì abbiamo cominciato la settimana con Valentina di La Biblioteca di Babele
Mercoledì mattina con Nereia di LibrAngolo Acuto e nel pomeriggio Simona di Letture Sconclusionate
Giovedì mattina da Erica La Leggivendola e nel pomeriggio qui da me
Venerdì mattina con Angela Cannucciari e nel pomeriggio doppio appuntamento: prima da Francesca Gli amabili libri e poi di nuovo da Letture Sconclusionate
Sabato mattina sul canale di Selvaggia e nel pomeriggio con Paola Sabatini ospite da Letture Sconclusionate
Domenica mattina con Barbara di Librinvaligia e chiudiamo nel pomeriggio con Giada di Dada who?

In aggiunta vi segnalo anche il blog di #blognotes libri, il Tè tostato di Laura Ganzetti e poi anche: Maria Di Cuonzo, Andrea di Un antidoto contro la solitudine, Diana di Non riesco a saziarmi di libri