venerdì 4 marzo 2016

CRONACHE DAL GRUPPO DI LETTURA #6

Accidenti!! è un anno che non partecipavo più al Gruppo di Lettura "scratchmade", l'ultima volta risale a fine febbraio in cui leggemmo "Rumore bianco" di DeLillo.
Ma loro non si sono fermati, hanno continuato a leggere anche senza di me, e hanno letto un sacco!! In più, il GDL si è ingrandito, ci sono molti più partecipanti e ci sono anche più letture in contemporanea (come ad esempio la #MaratonaShakespeariana).
Mi sono riunita a tutti loro per leggere David Grossman e il suo "Che tu sia per me il coltello". Come al solito c'è stato un sondaggio per decidere autore e romanzo e poi, quest'ultimo, è stato suddiviso in 4 tappe settimanali (assolutamente indicative, perché poi ognuno si gestisce la lettura come preferisce):

1° TAPPA: da pag 1 a pag 81
2° TAPPA: da pag 82 a pag 162
3° TAPPA: da pag 163 a pag 244
4° TAPPA: da pag 245 a pag 326

In un gruppo di persone, un uomo vede una donna sconosciuta che con un gesto quasi impercettibile - si stringe nelle braccia - sembra volersi isolare dagli altri. E' un gesto che lo commuove e lui, Yair, le scrive una lettera, proponendole un rapporto profondo, aperto, libero da qualsiasi vincolo, ma esclusivamente epistolare. Più che una proposta è un'implorazione, e Myriam ne resta colpita, forse un po' sedotta. Accetta, anche se spera di trasformare le parole in fatti, perché quella in cui lei crede è un'intimità assoluta.
Un mondo privato si crea così fra loro, ognuno dei due offre all'altro ciò che mai avrebbe osato dare ad alcuno, e in questo processo di svelamento Yair e Myriam scoprono l'importanza dell'immaginazione nei rapporti umani, e la sensualità che si nasconde tra le parole. E' una scoperta lenta e dolorosa. Perché Yair (istintivo, spaventato, infantile) nel concentrarsi su se stesso e nel preoccuparsi del proprio fascino, non riesce a capire ciò che Myriam gli sta raccontando per davvero. Solo col tempo si accorge che ognuna delle lettere di questa donna, così generosa nel ricevere e nel dare, racchiude qualcosa di assolutamente inatteso: lei si rivela una creatura di singolare intensità, che ha sofferto, ha lottato, e per questo può condurlo a una svolta nella sua vita interiore. Soltanto lì Yair a poco a poco si ritrae per far emergere la straordinaria figura di Myriam.

1° TAPPA: quasi alla fine della prima settimana arriva il prezioso consiglio di Paola:
"Volevo dire, a chi lo legge per la prima volta e che lo trova fastidioso o noioso o ripetitivo, che bisogna arrivare fino in fondo per poi esprimersi. Questo libro racconta di un rapporto molto particolare che, oggi, talvolta filtriamo non attraverso le categorie dell'amore (sia pure un tantino ossessivo), ma delle malattie psicopatologiche o, peggio ancora, del disincanto personale forse perché non crediamo più a storie del genere. Ecco, se mi posso permettere, il mio consiglio è che vi lasciate trasportare dalla follia reale o apparente di Yair, poi si vedrà. Più avanti sarà Myriam e le donne, si sa, sono sempre un passo avanti... Buona giornata."
Ne nasce una discussione dove alcuni lettori palesano il loro sospetto che Yair sia uno stalker; altri lo trovano noioso e irritante (io sono più tra questi); ma ci sono anche quelli a cui il libro sta piacendo, e molto!
Carol (Pausa Libro) afferma di essere poco incline a sostenere una corrispondenza come quella tra Yair e Miriam, non tanto per paura o a causa dei tempi che cambiano (nessuno scrive più lettere), ma per un personale scetticismo verso chi scrive e soprattutto in quel modo (io la penso proprio come Carol). Prontamente  Paola la "accusa" di essere vittima del disincanto.
Ed è arrivata domenica, la prima tappa si conclude a pagina 81, e io seguo il consiglio della saggia Paola e continuo la lettura (un po' annoiata, se devo dire la verità).

2° TAPPA: all'inizio della seconda settimana Elena di Io e Pepe ci comunica che lei ha praticamente polverizzato la seconda tappa. E' alle calcagna di Linda e Francesca che sfrecciano spedite verso la fine della terza tappa; e di Giulia che, invece, è già arrivata all'ultima pagina.
Ragazze niente spoiler, mi raccomando, che noi che andiamo a rilento vogliamo gustarcelo.
Settimana un po' piatta, ma arriviamo tutti (chi prima e chi dopo) a pagina 162.

3° TAPPA: Elena (Io e Pepe) apre la settimana con un annuncio (o una previsione?):
"Io lo so. Di questo libro mi piaceranno soprattutto le ultime novanta pagine."
E io comincio a pensarla proprio come lei. Il personaggio di Yair non mi piace, mi infastidisce, e non vedo l'ora di cominciare a leggere la parte riguardante Myriam.
Mentre Linda va ad aggiungersi a tutti quelli che hanno già terminato il romanzo, gli altri condividono citazioni ed estratti del libro come se piovesse. Ma che bravi e attenti questi lettori del GDL, io queste belle frasi non riesco proprio a vederle, non ci faccio proprio attenzione; sarà che mentre leggo mi accorgo di pensare ad altro, perché Yair mi annoia e non mi piace (l'ho già detto?).
Fatto sta che siamo quasi alla fine della terza settimana e finalmente comincia a parlare Myriam. Da quanto tempo aspettavo questo momento. Addio Yair!!

4° TAPPA: un silenzio tombale...credevo di essere rimasta sola e invece a metà settimana scopro che, tra il ritirato Andrea e altri che sono rimasti indietro (ma tengono duro), mi fanno compagnia verso lo sprint finale Simone, Mika Ela e Anita.
Ho sforato la tappa di qualche giorno, ma l'importante è averlo finito, e se devo essere sincera con voi: non vedevo l'ora!!


Io ci ho provato a leggerlo con occhi diversi, senza lasciarmi influenzare da ciò che Yair scriveva, o meglio, da COME lo scriveva. Ma non ce l'ho fatta. Non mi piaceva, lo trovavo infantile e confusionario, un po' troppo concentrato a fare bella figura con tutte le sue citazioni e i suoi lunghi monologhi, da non accorgersi di altro. Mi sono sembrate solo fastidiose elucubrazioni di un depresso che va ruota libera.
Forse non era il momento adatto, per me, di leggere un libro così.
Mi è piaciuta quella specie di inversioni di ruoli: l'uomo più sognatore ed emotivo (Yair), mentre la donna più concreta e realistica (Myriam).
Ma questo basta a salvare tutto il romanzo? Sicuramente la parte di Myriam è più scorrevole, interessante e stimolante, ma non so ancora esprimere un giudizio su tutta l'opera.
Credo di aver bisogno ancora di un po' di tempo, per far marinare le idee...

Potete trovare QUI riflessioni e commenti sul libro, decisamente più articolati, di alcuni miei compagni di lettura.

4 commenti:

  1. Ci ho messo più del previsto, ma alla fine l'ho finito anche io. Non so bene cosa dire. Perché a fine lettura ero veramente esausta, streamata. Prosciugata. Forse questa è la parola giusta. E in senso positivo perchè come dicevamo a proposito di Uomini e topi (che mi aveva quasi lasciato indifferente) sono questi i libri che vale la pena leggere.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Come dicevamo i libri che ti fanno provare emozioni sono quelli che vale la pena leggere, ma questo a me ha suscitato solo una gran noia e non è positivo per un romanzo.
      Comunque credo che in futuro gli darò un'altra possibilità, perché probabilmente non ero nel periodo adatto.

      Elimina
  2. Io non ho letto questo libro, ma mi hai fatto venire in mente Lettera di una sconosciuta di Zweig, dove a essere noiosa e ripetitiva però era la donna. Non so se possa valere lo stesso ragionamento, ma credo che - quasi sempre - se il personaggio è così oggettivamente fastidioso, lo sia per una forte volontà da parte dell'autore: ricopre una funzione ben precisa, magari quella di mettere in luce determinati aspetti dell'essere umano, magari proprio per farci prendere le distanze ironizzando su certe cose.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Però altre persone che l'hanno letto non hanno trovato il protagonista noioso e fastidioso, anzi l'hanno apprezzato.
      Se è come dici tu, non ci ho proprio capito nulla di questo libro :)
      Comunque proverò a leggere Zweig e farò un paragone.

      Elimina