martedì 21 giugno 2016

CRONACHE DAL GRUPPO DI LETTURA #7

C'è sembrato subito evidente, questa volta, che la capa Maria volesse leggere qualcosa di Dino Buzzati. Ha lasciato qualche "piccolo" indizio/suggerimento qui e là e quindi l'abbiamo assecondata. Praticamente il sondaggio si è svolto solo per decidere quale opera avremmo letto e la scelta è ricaduta su "Un amore". La divisione è stata fatta così:

1° TAPPA: dal cap. 1 al cap. 12
2° TAPPA: dal cap. 13 al cap. 20
3° TAPPA: dal cap. 21 al cap. 28
4° TAPPA: dal cap. 29 al cap. 35

Milano degli anni Sessanta è lo sfondo su cui si muove il protagonista di questo romanzo: un professionista maturo, un uomo che ha atteso troppo, senza saperlo; è rimasto nell'intimo un giovane, crede che il sentimento sia ancora capace di compiere tutti i miracoli. E si innamora perdutamente di una donna giovanissima, ma già carica della cinica spregiudicatezza, della stanchezza morale di un'epoca.
Primo e unico romanzo erotico dello scrittore bellunese, "Un amore" continua l'indagine buzzatiana nelle inquetudini dell'uomo contemporaneo, esplorando una dimensione, quella del sentimento, di primaria importanza e descrivendo con ineguagliabile finezza la parabola di un amore vero, di una limpidezza esemplare, ma destinato a smarrirsi nella menzogna, come in un labirinto.



1° TAPPA: Abbiamo cominciato la lettura lunedì 16 maggio e, sarà stata la stanchezza dovuta al Salone del Libro appena terminato, o gli impegni vari ed eventuali di ognuno di noi, oppure il fatto di essere solo all'inizio della nostra lettura condivisa... fatto sta che la prima settimana risulta piuttosto silenziosa. Qualche sporadico commento di apprezzamento e tanta fatica per rispettare le tappe, a causa dell'estrema scorrevolezza del testo.
A tappa raggiunta si discute su come sia interessante e abbastanza coinvolgente lo stile di Buzzati: con i suoi periodi lunghissimi, quei flussi di coscienza che a volte ti fanno perdere il segno, e la scarsa presenza della punteggiatura.
Cristina di Athenae Noctua - sempre preparata - non riesce a capacitarsi (e noi con lei) di come questo scrittore sia stato snobbato nel panorama letterario dell'epoca:
"Peccato che si sia trovato in un ambiente culturalmente provinciale, nell'Italia che preferiva cercare i propri modelli, anche letterari, all'estero e trovava lui come un cronista di scarso valore..."

2° TAPPA:  Seconda settimana tranquilla fino al commento di Laura Iannò:
"Sono indietro di una tappa (ma ora vi raggiungo, eh). Provo un senso di fastidio sia nei confronti di Laida sia in quelli di Dorigo, personaggi abbastanza prevedibili e per nulla eccezionali. Le riflessioni più significative sono sporadiche e solitarie. Forse per questo brillano di più."
E qui mi si apre un mondo. Stavo cominciando a sentirmi sola. Dopo tutti quei commenti entusiastici, cominciavo seriamente a credere di essere solo io ad avere un problema con 'sti due (non con la trama o lo stile, ma con i personaggi). E a quanto pare non sono l'unica perché ci fanno compagnia anche Maria, Valentina Accardi, Guenda Ferri, Federica Slv e Paola Toto.
I personaggi del romanzo, per adesso, non ci dicono molto (ma Buzzati ci piace). Mario Gaio, che è leggermente più avanti di noi nella lettura, ci supporta e ci comunica che sta aspettando che i "personaggi decollino" che "qualcosa cambi". E' esattamente ciò che mi aspetto anch'io: una certa evoluzione da parte di Dorigo e Laide.
Veniamo "redarguiti" da Emilia C. Cavaliere che ci dice:
"Se vi aspettate giganteschi plot twist e colpi di scena da Buzzati cambiate scrittore, per il vostro bene..."
Nessuno qui vuole grandi colpi di scena e Mario Gaio, ancora una volta, riesce ad esprimere quello che penso anch'io:
"...forse vorrei qualcosa di più da loro (Dorigo e Laide). Troppo spesso si ripetono. Cambia qualcosa tra loro ma non cambiano loro, almeno non significativamente. Chiedo solo qualche sfumatura in più in due personaggi che mi sembrano aver poco spessore..."
Andrea Rookie Boschi chiude la conversazione (e la settimana) con una sua perla, racchiudendo il pensiero di molti (o forse di tutti):
"Io credo che sto libro riesca a darti il senso di noia e normalità che è per la maggior parte la caratteristica di moltissime vite. Esistono milioni di Dorigo e milioni di Laide, e non hanno nulla di esaltante in sé, e manco sto amore così ben descritto è così eccezionale o stravagante..."

3° TAPPA: Questa tappa e parte della quarta io l'ho trascorsa sulle spiagge della Puglia e devo ammettere che, nonostante abbia continuato la lettura di "Un amore", non ho seguito molto i commenti nella pagina Facebook del Gruppo di Lettura (ma a mia discolpa vi dico che sono stata distratta da quel mare magnifico).
Ma recuperando i commenti mi sono accorta che alcuni, durante la terza settimana, hanno portato a termine la lettura dell'intero libro, e tacciono per evitarci spoiler. Paola Toto ormai non sopporta più Laide, Dorigo e il loro amore malato e vorrebbe tanto prenderli a schiaffi (ma intanto, tra un nervosismo e l'altro, l'ha finito in anticipo anche lei).
In realtà il vero movimento si è spostato su Twitter, dove l'ultimo giorno della tappa si scatena una cascata di citazioni tratte dal libro di Buzzati twittate dagli ScratchReaders (vi lascio il link QUI così, spulciando bene, potete trovare la #twittlettura del GDL).
Intanto io continuo ad avere grandi aspettative su Dino Buzzati, perché me ne parlano bene da anni, quindi proseguo la lettura per l'ultima tappa.

4° TAPPA: L'ultima settimana si apre con Laura Iannò che abbandona "Un amore" perché parole sue (e anche lo stampatello):
"NON CE LA Fò"
Solidarietà da parte di tutto il Gruppo di Lettura: ad un certo punto è meglio mollare, non c'è nulla di cui vergognarsi!!
Mentre la maggior parte di noi è in dirittura d'arrivo Andrea Rookie Boschi è arrivato a metà del romanzo e lancia una riflessione molto importante:
"...ma la cosa che non posso fare a meno di chiedermi è: chi non si è mai sentito un Dorigo almeno una volta nella vita? (dico già che secondo me l'età non fa nessuna differenza)"
Hai perfettamente ragione Andrea!! Quasi tutti noi siamo stati un Dorigo almeno una volta: abbiamo inseguito quell'amore impossibile, non corrisposto, ossessivo; abbiamo palpitato al solo pensiero di poter trascorrere anche poco tempo in compagnia di quella persona tanto desiderata, così fortemente da straziarci; quella persona che ci dava quel tanto di corda per poterci strangolare da soli.
Ma alcuni sono stati anche Laida, forse una volta (o più...). Da un certo punto di vista più fortunati perché gestivano il gioco, ma allo stesso tempo dipendenti dal "giocatore" e dalle sue attenzioni; perché non si riesce a giocare al gatto con il topo, se manca proprio il topo.


Ad alcuni sono piaciuti i personaggi e alcuni, invece, non li hanno sopportati; qualcuno è stato catturato immediatamente dalla storia, mentre agli altri non ha convinto fino in fondo; ma a tutti è piaciuto il Buzzati scrittore.
Gli ultimi capitoli (gli ultimi tre se non sbaglio) sono quelli che sono piaciuti di più, ma questo basta a risollevare un libro che in realtà non ti ha convinto del tutto? Per quanto lo stile di Dino Buzzati sia piacevole, e apprezzato anche da chi non ha amato la storia, basta a riscattare tutto il libro?
Quesiti interessanti, che hanno una risposta diversa per ognuno di noi.
Io, personalmente, credo di no, quindi ho delle riserve su questo romanzo, non riesco ad esprimere il mio giudizio fino in fondo. Mi è piaciuto, però...
Credo che dovrò dare un'altra possibilità a Dino, magari con "Il deserto dei Tartari" e "Il segreto del Bosco Vecchio" che sono già nella mia libreria (e sono totalmente diversi da "Un amore").

Se volete qualcuno con le idee sicuramente più chiare delle mie, vi invito a leggere i post di Cristina su Athenae Noctua e di Valentian su La biblioteca di babele, entrambi molto interessanti ed esplicativi.

4 commenti:

  1. Che bello rileggere le cronache della maratona in questo resoconto: un'ottima occasione per rispolverare le controversie e le impressioni diversissime suscitate da questo libro. Per me Buzzati rimane un grande, ma non fatico a cogliere le perplessità, che, del resto, confermano che si tratta di un autore più complesso di quel che si potrebbe pensare guardando alla sua scarsa fama. Però Il deserto dei Tartari DEVI leggerlo: se non ti innamori di quello, pago il pegno che vuoi! ;)

    p.s. Grazie per avermi linkata!

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    1. Il bello del Gruppo di Lettura, secondo me, è proprio vedere le diverse impressioni, opinioni e sensazioni suscitate in ognuno di noi dallo stesso libro. Rimango sempre affascinata!!
      "Il deserto dei Tartari" lo leggerò sicuramente e ti farò sapere. Intanto potrei pensare al pegno che potresti pagarmi ;)
      anche se credo proprio che non dovrai, perché ho letto le prime pagine prima di comprarlo e già mi piace :D

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  2. Ho letto qualche tempo fa "La boutique del mistero" e mi ha completamente conquistata, un narratore eccezionale! Mi piacerebbe continuare con "Il segreto del bosco vecchio" ma devo dire che il vostro amore/odio verso i personaggi di questo romanzo m'intriga molto! XD

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    1. Se leggerai "Un amore" fammi sapere cosa ne pensi, vediamo le tue impressioni e da che parte stai :D
      Io voglio leggere assolutamente "Il segreto del Bosco Vecchio", perché ne ho sentito parlare benissimo.

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