Il Natale è alle porte e un altro anno sta per finire. Come vola il tempo.
Per l'occasione serviva proprio una lettura a tema e con un titolo perfetto, direi. "Il libro di Natale" di Selma Lagerlöf mi attendeva da un po' di tempo nel mio kindle, più o meno da quest'estate, ma ho aspettato e resistito fino a ora per poterlo leggere in questo periodo di feste, decisamente più adatto.
Per l'occasione serviva proprio una lettura a tema e con un titolo perfetto, direi. "Il libro di Natale" di Selma Lagerlöf mi attendeva da un po' di tempo nel mio kindle, più o meno da quest'estate, ma ho aspettato e resistito fino a ora per poterlo leggere in questo periodo di feste, decisamente più adatto.
Il Natale con le sue leggende, il buio dell'inverno svedese, il calore delle storie accanto al fuoco, la nostalgia di antichi ricordi, l'immensità della natura, ma anche la piccola dose di crudeltà tipica della tradizione delle fiabe popolari sono le atmosfere che si respirano negli otto racconti della narratrice svedese Selma Lagerlöf (Premio Nobel 1909)
Il tono delle storie è solo apparentemente ingenuo, è un trucco del mestiere di un'artista che sa trasformare il folklore delle tradizioni nordiche in storie senza tempo di grande e semplice profondità. Un regalo sbagliato che apre le porte a una nuova conoscenza, un'intuizione metafisica evocata da una modesta trappola per topi, un segno divino custodito nel foro di un proiettile in un teschio: c'è sempre una fede che fa da leva all'immaginazione e questa a una redenzione. Perché è la complessità che si nasconde dietro la normalità a interessare, la ricca varietà della vita e la buona novella che c'è sempre un destino diverso che aspetta chi lo vuole cercare. Anche in un libro regalato a Natale.
Non c'è molto da aggiungere su questo splendido libro, dopo questa perfetta sinossi. È un libricino veloce e scorrevole, perfetto per passare un pomeriggio di dolce far niente, sul divano con una coperta e un tè caldo (o cioccolata calda se preferite); oppure, essendo otto racconti, centellinarli con cautela leggendone uno al giorno, magari la settimana prima di Natale. Un perfetto piccolo calendario dell'avvento con un bel racconto al posto delle finestrelle con il cioccolatino.
I racconti non si concentrano tutti a Natale, ma coprono un arco temporale più lungo. Partono dal giorno di Santa Lucia, passando per la Vigilia e il giorno di Natale, per terminare con l'ultimo giorno dell'anno.
Selma Lagerlöf è magistrale nel mescolare la letteratura con i suoi ricordi dell'infanzia, con la tradizione, il folklore nordico, le credenze cristiane e molti motivi pagani. Condendo il tutto con moltissima e spiccata fantasia, che coinvolge e trasporta il lettore nel freddo inverno del nord. Più precisamente nella regione del Värmland, luogo in cui l'autrice è nata e cresciuta e quindi vero e proprio abitat naturale, oltre che per lei, anche per la sua scrittura, le sue magnifiche storie e tutti i suoi personaggi. Quest'ultimi si destreggiano bene in un ambiente e in un paesaggio fatto di fiumi freddi, foreste fitte e solitarie, case riscaldate dai camini e dalla gente invitata per trascorrere le feste. La Lagerlöf dosa le descrizioni con accuratezza e intelligenza, per creare un'atmosfera ideale che permette al lettore di calarsi completamente all'interno della storia. La narrazione veloce e affidabile incentiva lo scorrere della lettura.
Sebbene a volte le figure raccontate possono sembrare inquietanti e macabre, lo stile della scrittrice è sempre allegro e positivo, leggero ma incisivo nel raccontare anche i temi più profondi e impegnati..
I racconti non si concentrano tutti a Natale, ma coprono un arco temporale più lungo. Partono dal giorno di Santa Lucia, passando per la Vigilia e il giorno di Natale, per terminare con l'ultimo giorno dell'anno.
Selma Lagerlöf è magistrale nel mescolare la letteratura con i suoi ricordi dell'infanzia, con la tradizione, il folklore nordico, le credenze cristiane e molti motivi pagani. Condendo il tutto con moltissima e spiccata fantasia, che coinvolge e trasporta il lettore nel freddo inverno del nord. Più precisamente nella regione del Värmland, luogo in cui l'autrice è nata e cresciuta e quindi vero e proprio abitat naturale, oltre che per lei, anche per la sua scrittura, le sue magnifiche storie e tutti i suoi personaggi. Quest'ultimi si destreggiano bene in un ambiente e in un paesaggio fatto di fiumi freddi, foreste fitte e solitarie, case riscaldate dai camini e dalla gente invitata per trascorrere le feste. La Lagerlöf dosa le descrizioni con accuratezza e intelligenza, per creare un'atmosfera ideale che permette al lettore di calarsi completamente all'interno della storia. La narrazione veloce e affidabile incentiva lo scorrere della lettura.
Sebbene a volte le figure raccontate possono sembrare inquietanti e macabre, lo stile della scrittrice è sempre allegro e positivo, leggero ma incisivo nel raccontare anche i temi più profondi e impegnati..
Una raccolta di racconti brevi che sembra rispecchiare la vita, le usanze e le credenze di un Paese, la Svezia, alla fine dell'Ottocento, impregnata di spirito natalizio dalla prima all'ultima pagina.
Voglio fare solo una mini recensione di questo prezioso libricino, non voglio raccontarvi altro per non rovinarvi la sorpresa e la meraviglia che proverete leggendolo. Vi sembrerà di vivere in una bellissima fiaba, in un mondo incantato e lontano.
E subito all'inizio, capirete che Selma Lagerlöf, fin da quando era una bambina, in realtà era una di noi: una lettrice appassionata, che per Natale desiderava in regalo un libro, più di ogni altra cosa al mondo. A mio parere uno dei doni più apprezzati di sempre.
Voglio fare solo una mini recensione di questo prezioso libricino, non voglio raccontarvi altro per non rovinarvi la sorpresa e la meraviglia che proverete leggendolo. Vi sembrerà di vivere in una bellissima fiaba, in un mondo incantato e lontano.
E subito all'inizio, capirete che Selma Lagerlöf, fin da quando era una bambina, in realtà era una di noi: una lettrice appassionata, che per Natale desiderava in regalo un libro, più di ogni altra cosa al mondo. A mio parere uno dei doni più apprezzati di sempre.
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