Grazie alla proposta di leggere questo breve romanzo (192 pagine) dell'esordiente Patricia Giovannucci ho conosciuto una nuova realtà editoriale: Funambolo Edizioni.
Casa Editrice piccola, giovane (nasce nel 2014) e tutta al femminile, infatti le fondatrici sono quattro amiche il cui intento è quello di fare libri sull'arte di strada e il circo contemporaneo, la narrativa di svago e di sperimentazione.
Il loro catalogo si compone di quattro diverse collane; e "Io, lui & lei", l'opera che ho letto io, fa parte della collana Humor, che raccoglie romanzi di narrativa umoristica.
Casa Editrice piccola, giovane (nasce nel 2014) e tutta al femminile, infatti le fondatrici sono quattro amiche il cui intento è quello di fare libri sull'arte di strada e il circo contemporaneo, la narrativa di svago e di sperimentazione.
Il loro catalogo si compone di quattro diverse collane; e "Io, lui & lei", l'opera che ho letto io, fa parte della collana Humor, che raccoglie romanzi di narrativa umoristica.
Luna vive a Pescara, è una ragazza cinica e in preda alla sua personale scalata al successo professionale. Non ha mai creduto nell'amore fino al giorno in cui, per la prima volta, ha visto Andrea. Lui è di Milano, giovane e bello, sta cercando il suo posto nel mondo. Un sognatore che a fatica prova a prendersi delle responsabilità. Poi c'è Almudena, la ragazza spagnola di ventitré anni giunta nel capoluogo lombardo per l'Erasmus.
Luna e Andrea si conoscono un caldo giorno di agosto durante il matrimonio della migliore amica di Luna, nonché cugina di Andrea, e tra loro è subito colpo di fulmine. Iniziano una relazione a distanza che andrà avanti per quasi cinque anni con tutte le difficoltà che un rapporto di questo tipo porta con sé: grandi entusiasmi e sottese incomprensioni. Una di queste spingerà Luna a raggiungere Andrea a Milano, senza preavviso. I due trascorreranno insieme qualche giorno. Poi l'apocalisse: Almudena sarà l'artefice, inconsapevole o quasi, della loro tragicomica separazione.
Durante il viaggio di ritorno da Milano a Pescara, riflettendo ed elaborando quanto successo, Luna metterà in atto la sua piccola vendetta. Una vendetta "fuori tempo", ma efficace.
Un romanzo breve, estremamente scorrevole, che sono riuscita a finire in pochissimo tempo. Non è solo corto, ma è anche accattivante nella lettura, appassiona il lettore che procede spedito per scoprire ciò che succederà alla fine.
Luna e Andrea, i due protagonisti, ci raccontano la loro storia d'amore alternando le due voci. Li conosciamo che stanno insieme già da cinque anni e durante gli ultimi mesi della loro storia, attraverso i due diversi punti di vista, scopriamo sfaccettature e particolari del loro amore: come si sono conosciuti, come sono trascorsi i primi anni, le diverse difficoltà affrontate per mandare avanti un rapporto a distanza, e molto altro.
Per gran parte del libro c'è questo ping-pong di pensieri, idee e sentimenti da parte di Luna e Andrea, finché si inserisce tra di loro, e all'interno della narrazione, anche il punto di vista di Alma, la così detta "altra".
Più di metà romanzo si forma con i ricordi dei due innamorati e anche una parte del presente della loro storia d'amore. Semplici e dirette descrizioni di ciò che è accaduto e ciò che sta accadendo, tutto scorre molto tranquillamente. Ma poi parte la missione di vendetta di Luna nei confronti di Andrea e, contemporaneamente, esplode anche tutta l'ironia e il sarcasmo della protagonista. Non è sicuramente un momento di grasse risate, ma più che altro tanti sorrisi amari e commenti ironici scaturiti dalla sua frustrazione per la situazione.
In quel viaggio in macchina, che Luna fa per tornare a casa, rivive davanti i suoi occhi tutta la sua storia d'amore: tra alti e passi, tra risate e litigi, tra passione e smarrimento. Un lungo personale viaggio interiore, in cui troverà un modo per affrontare la situazione e ritornare ad essere sé stessa, lasciandosi alle spalle dei piccoli pezzi di lei e Andrea, liberandosene per sempre.
Andrea non è certo un personaggio per cui si riesce a provare grande empatia. Appare molto debole, indeciso, senza un briciolo di coraggio e spina dorsale. Non fa mai il primo passo, non prende una decisione né si assume le sue responsabilità. Lascia che tutto scorra, sfiorandolo appena, confidando che tutto si sistemi da solo. Fortunatamente Luna lo costringerà a mettersi di fronte a quello che ha fatto e a rendersi conto degli errori commessi, accettando a testa bassa l'epilogo inevitabile.
È una storia che rientra perfettamente nella realtà, oltre ad essere una vicenda assolutamente plausibile, che può succedere a chiunque (o è già successa), anche la descrizione di emozioni e sentimenti è realistica, lucida e a volte velata di quel "senno di poi" che fa mettere tutto in una nuova prospettiva, facendo riflettere con pacatezza e razionalità sull'accaduto.
Tutto il romanzo non l'ho trovato per nulla melenso e romanzato, anzi. Mi è piaciuto proprio perché Patricia Giovannucci non si è persa in frivolezze o romanticherie inutile, quelle cose che quando le leggi pensi: "Sì, può succedere solo nei libri o nei film!!" No, l'autrice si concentra sui fatti e sui sentimenti veri e comuni, raccontando una storia sincera in cui molti si potrebbero identificare.
Soprattutto il finale mi è sembrato in linea con tutto il romanzo, non poteva finire diversamente avendo cominciato a conoscere Luna e Andrea, non avrebbero potuto reagire diversamente. E questo l'ha reso ancora più realistico.
Luna e Andrea si conoscono un caldo giorno di agosto durante il matrimonio della migliore amica di Luna, nonché cugina di Andrea, e tra loro è subito colpo di fulmine. Iniziano una relazione a distanza che andrà avanti per quasi cinque anni con tutte le difficoltà che un rapporto di questo tipo porta con sé: grandi entusiasmi e sottese incomprensioni. Una di queste spingerà Luna a raggiungere Andrea a Milano, senza preavviso. I due trascorreranno insieme qualche giorno. Poi l'apocalisse: Almudena sarà l'artefice, inconsapevole o quasi, della loro tragicomica separazione.
Durante il viaggio di ritorno da Milano a Pescara, riflettendo ed elaborando quanto successo, Luna metterà in atto la sua piccola vendetta. Una vendetta "fuori tempo", ma efficace.
Un romanzo breve, estremamente scorrevole, che sono riuscita a finire in pochissimo tempo. Non è solo corto, ma è anche accattivante nella lettura, appassiona il lettore che procede spedito per scoprire ciò che succederà alla fine.
Luna e Andrea, i due protagonisti, ci raccontano la loro storia d'amore alternando le due voci. Li conosciamo che stanno insieme già da cinque anni e durante gli ultimi mesi della loro storia, attraverso i due diversi punti di vista, scopriamo sfaccettature e particolari del loro amore: come si sono conosciuti, come sono trascorsi i primi anni, le diverse difficoltà affrontate per mandare avanti un rapporto a distanza, e molto altro.
Per gran parte del libro c'è questo ping-pong di pensieri, idee e sentimenti da parte di Luna e Andrea, finché si inserisce tra di loro, e all'interno della narrazione, anche il punto di vista di Alma, la così detta "altra".
Più di metà romanzo si forma con i ricordi dei due innamorati e anche una parte del presente della loro storia d'amore. Semplici e dirette descrizioni di ciò che è accaduto e ciò che sta accadendo, tutto scorre molto tranquillamente. Ma poi parte la missione di vendetta di Luna nei confronti di Andrea e, contemporaneamente, esplode anche tutta l'ironia e il sarcasmo della protagonista. Non è sicuramente un momento di grasse risate, ma più che altro tanti sorrisi amari e commenti ironici scaturiti dalla sua frustrazione per la situazione.
In quel viaggio in macchina, che Luna fa per tornare a casa, rivive davanti i suoi occhi tutta la sua storia d'amore: tra alti e passi, tra risate e litigi, tra passione e smarrimento. Un lungo personale viaggio interiore, in cui troverà un modo per affrontare la situazione e ritornare ad essere sé stessa, lasciandosi alle spalle dei piccoli pezzi di lei e Andrea, liberandosene per sempre.
Andrea non è certo un personaggio per cui si riesce a provare grande empatia. Appare molto debole, indeciso, senza un briciolo di coraggio e spina dorsale. Non fa mai il primo passo, non prende una decisione né si assume le sue responsabilità. Lascia che tutto scorra, sfiorandolo appena, confidando che tutto si sistemi da solo. Fortunatamente Luna lo costringerà a mettersi di fronte a quello che ha fatto e a rendersi conto degli errori commessi, accettando a testa bassa l'epilogo inevitabile.
È una storia che rientra perfettamente nella realtà, oltre ad essere una vicenda assolutamente plausibile, che può succedere a chiunque (o è già successa), anche la descrizione di emozioni e sentimenti è realistica, lucida e a volte velata di quel "senno di poi" che fa mettere tutto in una nuova prospettiva, facendo riflettere con pacatezza e razionalità sull'accaduto.
Tutto il romanzo non l'ho trovato per nulla melenso e romanzato, anzi. Mi è piaciuto proprio perché Patricia Giovannucci non si è persa in frivolezze o romanticherie inutile, quelle cose che quando le leggi pensi: "Sì, può succedere solo nei libri o nei film!!" No, l'autrice si concentra sui fatti e sui sentimenti veri e comuni, raccontando una storia sincera in cui molti si potrebbero identificare.
Soprattutto il finale mi è sembrato in linea con tutto il romanzo, non poteva finire diversamente avendo cominciato a conoscere Luna e Andrea, non avrebbero potuto reagire diversamente. E questo l'ha reso ancora più realistico.
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