Ogni tanto mi concedo delle letture un po' più impegnative, per così dire. In questo caso, sebbene dal titolo non si direbbe, questo libro affronta molte tematiche riguardanti il mondo e la vita, prendendo in considerazione le cinque grandi religioni mondiali. Quello che potrebbe facilmente diventare un saggio su temi scottanti, si trasforma in un bel romanzo grazie a una trama ben costruita e a personaggi che sembrano molto realistici.
C'era una volta, in un paese lontano lontano, un Re buono e giusto. C'era un Saggio che lo consigliava, c'era un Buffone che lo punzecchiava e il popolo intero che sonnecchiava. Una notte un'ondata di sogni inquietanti tormentò il sonno del Re, del Saggio e del Buffone. Fu così che il Sovrano, per cercare una strada verso la spiritualità, decise d'indire il primo Gran Torneo delle Religioni nella storia dell'umanità. Sei uomini, paladini di sei diverse visioni del mondo e della vita, accettarono la sfida: un ateo, un buddhista, un indù, un musulmano, un ebreo e un cristiano. E che vinca il migliore.
La ricerca del Sapere assoluto, di tutte le imprese impossibili è certo la più vertiginosa, di tutti i viaggi il più avventuroso; e si snoda per quattromila anni di storia lungo testi sacri e tradizione orale, teologia, filosofia, poesia, scienza, e per parabole, favole, immagini, ai quattro angoli del pianeta.
Per me è stata indispensabile e preziosa l'appendice alla fine del libro, che spiega in modo semplice e chiaro tutti i punti fondamentali delle cinque religioni prese in esame. Molte cose non le sapevo e l'averle apprese mi ha aiutato a comprendere meglio il libro stesso.
Prima di cominciare a leggerlo speravo fosse uno di quei libri che, nonostante ti presenti diversi punti di vista, alla fine il messaggio è: tutte le religioni sono simili tra loro, ognuna crede di avere la verità in pugno, ma la cosa importante è il libero arbitrio, cioè la possibilità di scegliere liberamente ... (che rispecchia un po' il mio personale pensiero sul tema). Alla fine della mia lettura non sono rimasta delusa, perché mi sono resa conto che è vero che le religioni si assomigliano tra loro e il messaggio che tutte trasmettono è di amore, rispetto e tolleranza; ma come si suol dire: predicano bene e razzolano male. Infatti la realtà è un'altra e lo si nota anche attraverso queste pagine, perché i rappresentanti religiosi non vogliono cedere sulle loro convinzioni e non si dimostrano veramente tolleranti nei confronti degli "avversari" del Torneo.
Ho notato che i partecipanti al torneo hanno tutti un nome che, in un modo o nell'altro, fa riferimento alla religione che essi rappresentano. Sicuramente è voluto e questo aiuta il lettore a capire subito chi abbia preso la parola in quel determinato momento e quali possano essere le sue idee, provocando una immediata associazione con la religione a cui appartiene il personaggio.
Il personaggio che ho trovato più adorabile è il rabbino, un personaggio sagace e simpatico. Le storie che racconta, che derivano dalla cultura ebraica, sono messaggi preziosi, divertenti, ricchi di umorismo e ironia, ma di quell'ironia buona, un po' alla Simpson (scusate il paragone) in cui la battuta ti fa ridere, ma ha un messaggio più profondo da lasciarti, che arriva diretto, chiaro e ti fa riflettere.
Questo libro l'ho letto di sera, prima di addormentarmi, e devo ammettere che è un po' pesante per quell'orario. Mette troppa carne al fuoco, fornendo molti spunti su cui riflettere, ai quali io non ho dato molto spazio in quei momenti a causa delle palpebre calanti e della incombente vicinanza del cuscino. Ma è un libro che ti resta dentro. Le sue parole e i suoi messaggi ti ronzeranno in testa per molto tempo dopo averlo letto. Un romanzo per riuscire a comprendere più affondo il mondo e le persone che ci circondano.
Consigliato a chi vuole aprire un po' di più la propria mente. A chi è in grado magari non di condividere fino in fondo, ma almeno comprendere e accettare le idee e le convinzioni altrui. A chi ha il coraggio di guardare oltre e ha una fiducia profonda nel dialogo tra uomini e idee diverse.
VOTO: 8/10
La ricerca del Sapere assoluto, di tutte le imprese impossibili è certo la più vertiginosa, di tutti i viaggi il più avventuroso; e si snoda per quattromila anni di storia lungo testi sacri e tradizione orale, teologia, filosofia, poesia, scienza, e per parabole, favole, immagini, ai quattro angoli del pianeta.
Per me è stata indispensabile e preziosa l'appendice alla fine del libro, che spiega in modo semplice e chiaro tutti i punti fondamentali delle cinque religioni prese in esame. Molte cose non le sapevo e l'averle apprese mi ha aiutato a comprendere meglio il libro stesso.
Prima di cominciare a leggerlo speravo fosse uno di quei libri che, nonostante ti presenti diversi punti di vista, alla fine il messaggio è: tutte le religioni sono simili tra loro, ognuna crede di avere la verità in pugno, ma la cosa importante è il libero arbitrio, cioè la possibilità di scegliere liberamente ... (che rispecchia un po' il mio personale pensiero sul tema). Alla fine della mia lettura non sono rimasta delusa, perché mi sono resa conto che è vero che le religioni si assomigliano tra loro e il messaggio che tutte trasmettono è di amore, rispetto e tolleranza; ma come si suol dire: predicano bene e razzolano male. Infatti la realtà è un'altra e lo si nota anche attraverso queste pagine, perché i rappresentanti religiosi non vogliono cedere sulle loro convinzioni e non si dimostrano veramente tolleranti nei confronti degli "avversari" del Torneo.
Ho notato che i partecipanti al torneo hanno tutti un nome che, in un modo o nell'altro, fa riferimento alla religione che essi rappresentano. Sicuramente è voluto e questo aiuta il lettore a capire subito chi abbia preso la parola in quel determinato momento e quali possano essere le sue idee, provocando una immediata associazione con la religione a cui appartiene il personaggio.
Il personaggio che ho trovato più adorabile è il rabbino, un personaggio sagace e simpatico. Le storie che racconta, che derivano dalla cultura ebraica, sono messaggi preziosi, divertenti, ricchi di umorismo e ironia, ma di quell'ironia buona, un po' alla Simpson (scusate il paragone) in cui la battuta ti fa ridere, ma ha un messaggio più profondo da lasciarti, che arriva diretto, chiaro e ti fa riflettere.
Questo libro l'ho letto di sera, prima di addormentarmi, e devo ammettere che è un po' pesante per quell'orario. Mette troppa carne al fuoco, fornendo molti spunti su cui riflettere, ai quali io non ho dato molto spazio in quei momenti a causa delle palpebre calanti e della incombente vicinanza del cuscino. Ma è un libro che ti resta dentro. Le sue parole e i suoi messaggi ti ronzeranno in testa per molto tempo dopo averlo letto. Un romanzo per riuscire a comprendere più affondo il mondo e le persone che ci circondano.
Consigliato a chi vuole aprire un po' di più la propria mente. A chi è in grado magari non di condividere fino in fondo, ma almeno comprendere e accettare le idee e le convinzioni altrui. A chi ha il coraggio di guardare oltre e ha una fiducia profonda nel dialogo tra uomini e idee diverse.
VOTO: 8/10