Terzo e ultimo capitolo di "Via col vento". Prometto che è l'ultimo, e poi comincerò a parlare anche di altri libri ed altri argomenti.
Anche questo promette di dare un seguito, e una fine, al primo romanzo; ma prima ripercorre (abbastanza velocemente) tutta la storia dando, però, il punto di vista di Rhett Butler... E qui comincia il dramma...
Rhett è un ragazzino ribelle, insofferente alle rigide norme che regolano il comportamento dei bianchi del Sud; è amico dei neri ama le paludi che circondano la piantagione dei Butle e si rifiuta di sottostare al giogo paterno. Diventerà un uomo determinato, con un forte senso degli affari e una profonda lealtà nei confronti di quelli che ama. Attraverso i suoi occhi ritroviamo i personaggi di "Via col vento", visti con uno sguardo diverso: quello dei sentimenti e delle emozioni che gli hanno suscitato. Prima fra tutte Rossella. La storia in questo romanzo va ben oltre quella che conoscono i lettori del capolavoro di Margaret Mitchell e riserva alcune sorprese: ad esempio il legame che unisce Rhett a Bella Watling.
Il libro è diviso in tre parti, rispettivamente: la giovinezza di Rhett; la sua vita durante le guerra e insieme a Rossella; e l'ultima parte racconta cosa fa Rossella dopo che lui se ne è andato.
Personalmente non è all'altezza di "Via col vento" e del modo di scrivere di Margaret Mitchell. Non si dilunga molto nelle descrizioni, e nei dettagli, dei personaggi e delle situazioni in cui essi si trovano.
C'è una cosa che mi ha dato fastidio: le parti che coincidono con il romanzo della Mitchell, non sono descritte nello stesso modo e molte volte i dialoghi tra i personaggi cambiano; è una cosa che non mi piace proprio, almeno quelle parti poteva lasciarle come nell'originale.
Inoltre Rhett non è il mio Rhett. Leggendo questo libro mi sono accorta che l'alone di mistero, che la Mitchell lascia, per quanto riguarda gli spostamenti di Rhett durante le guerra e i suoi affari, aiutano a renderlo affascinante e creare quelle caratteristiche del personaggio che piacciono tanto.
Nemmeno Rossella è la stessa, soprattutto nella parte finale del romanzo. Non è testarda e avventurosa come dovrebbe essere. Nell'ultima parte l'autore fa trasferire Rossella a Tara e la lascia lì in attesa del ritorno di Rhett. Lei non è proprio un personaggio che resterebbe stabile in un posto, ad aspettare. Per quanto amasse la sua terra, non sarebbe mai rimasta per il resto della sua vita a Tara; era la sua casa, ma non la sua vita. Avrebbe cercato Rhett in capo al mondo, non si sarebbe mai seduta ad aspettare che lui cambiasse idea e che tornasse da lei; per questo apprezzo di più il romanzo di Alexandra Ripley "Rossella", che le conferisce un po' più di carattere e di senso dell'avventura.
"Il mondo di Rehtt" è un romanzo carino, semplice e scorrevole, ma assolutamente trascurabile per gli appassionati di "Via col vento". A mio parere, sarebbe risultato più carino se si fosse concentrato di più solo sul prima e dopo (pre e post Via col vento), approfondendo con dettagli e descrizioni i personaggi, gli ambienti e il periodo storico, saltando a piè pari la parte centrale.
VOTO: 4/10