Per il primo anno sono andata al Salone del Libro di Torino. Ho scelto di andarci l'ultimo giorno, lunedì 18 maggio, sperando di trovare meno gente e più sconti, ma così mi sono persa tutti i miei amici Blogger che erano lì durante il week end. Ragazzi, sarà per la prossima volta.
Arrivando domenica e ripartendo martedì, ne ho approfittato anche per visitare un po' Torino, perché non c'ero mai stata.
Panoramica del fiume Po |
Domenica pomeriggio, dopo aver posato la valigia nel bel B&B Il Pane e le Rose che avevo
Sarcofagi |
prenotato, mi sono diretta subito al Museo Egizio. C'è una parola sola per descriverlo: immenso!
Tra mummie, sarcofagi e papiri si rischia di perdere ore e ore per vedere tutto. La cosa peggiore è la calca di gente presente, tutti che spingono e ti urtano per poter vedere le cose più interessanti. Ma nonostante tutto sono riuscita a scattare qualche foto e a godermi la visita.
Dopo un giro per il centro di Torino per vedere Piazza San Carlo, Piazza Castello con l'imponente Palazzo Madama, e un veloce gelato per combattere il caldo torinese, sono corsa in Stazione Porta Nuova per incontrare Maria di Scrachbook e chiacchierare un po' con lei prima che prendesse il treno per tornare a casa.
"Amica, è stato bello conoscerci faccia a faccia, finalmente!!"
Lunedì sveglia presto, e dopo un'abbondante colazione (mi piace strafogarmi a colazione quando sono fuori casa), sono andata a visitare il Museo di Antropologia Criminale "Cesare Lombroso". Reduce dai miei studi in psicologia, era una tappa obbligata per me. Mi è piaciuto tantissimo, è strutturato molto bene e spiegato ancora meglio. Io lo consiglierei solo a chi è a conoscenza del lavoro di Lombroso e degli sviluppi avvenuti a seguito delle sue teorie, oggi datate e interamente smentite. Questo perché in internet ho letto brutte critiche a questo museo, da persone che probabilmente non hanno capito l'importanza di questi studi, ma soprattutto che è importante ricordarli proprio per non commettere gli stessi errori di Lombroso.
In poche parole lo descriverei come un museo contro le discriminazioni.
Alle undici ho preso la metropolitana, e dopo una breve disavventura (il treno si è bloccato per dieci minuti in galleria...paura!!), sono finalmente entrata al Salone del Libro e lì il mio autocontrollo è andato a farsi benedire. La quantità di stend, libri e gente mi ha disorientata. All'inizio avrei comprato qualsiasi cosa mi passasse tra le mani, ma visto che le mie finanze non me lo avrebbero permesso, mi sono calmata, ho fatto un respiro profondo e ho deciso di andare per ordine, visitando le case editrici che avevo nella mia lista.
Il mio bottino |
La prima che ho incontrato è stata la Gorilla Sapiens Edizioni dove la gentile Vale mi ha dato la bellissima maglietta verde (grazie a Simona di Letture Sconclusionate per aver avvisato che sarei passata). Tutti i loro libri erano molto interessanti, ma mi sono limitata a comprarne solo uno: "Se mi distraggo perdo" di Anna Giurickovic, raccolta di 14 intensi racconti tutti al femminile che non vedo l'ora di leggere.
Qualche sguardo veloce qui e là e poi dritta alla Minimum fax perché volevo la borsa. Ma una volta arrivata e aver visto quante belle opere avevano esposte non ho potuto resistere e mi sono fatta tentare da "Belli e dannati" di Fitzgerald e "La parte divertente" di Sam Lipsyte (adoro la satira e il sarcasmo e quest'ultimo promette di averli. Speriamo).
Bimbiminkia alla Newton Compton |
Cammina, cammina, ho visitato soprattutto piccole e medie case editrici come Iperborea, 001 Edizioni, Sur, L'Orma Editore, Tunuè, Sonzogno e altri, ma dando solo un'occhiata alle loro proposte senza comprare nulla. Ammetto che è stata dura trattenermi!!
Poi è stato il momento della Newton Compton. Arrivata mi sono accorta di essere circondata da bimbiminkia che si consigliavano l'un l'altro titoli come "Ti lascio ma restiamo amici", "Non posso fare a meno di te", "Nessuno è come te" e "Il principe vampiro". Avrei voluto urlare loro: "Fuggite sciocchi!! Ci sono un sacco di piccole case editrici con romanzi cento volte migliori di questi, andate a vedere!!". Ma mi sono tappata le orecchie e sono entrata, perché mi serviva il terzo libro di una trilogia su Maria Antonietta che sto leggendo. Ma non avevano l'edizione uguale ai primi due romanzi che ho già a casa, quindi ho ripiegato comprando "Il mondo di ieri" di Stefan Zweig con il 15% di sconto. Per chi non lo sapesse è il romanzo dal quale è stato ispirato il film Gran Budapest Hotel (che mi è piaciuto assai).
Arrivata alla fine di tutti gli espositori, mi sono accorta di non aver visto quello della Jo March - Agenzia Letteraria alla quale tenevo molto. Così ho aperto la comodissima App del Salone, ho controllato il numero dello stend e ho iniziato la ricerca. Mi sono persa un paio di volte, ma ne è valsa la pena, perché poi mi è apparso il loro piccolo banchetto, con i più bei libri che io abbia mai visto.
I capolavori della Jo March - Agenzia Letteraria |
E qui mi sono data alla pazza gioia, con l'offerta del 50% di sconto sul terzo libro acquistato ho preso: "La casa sfitta" di Dickens, Gaskell, Collins e Procter, "Jane Austen - i luoghi e gli amici" di Constance Hill e visto che ho già "Nord e sud" di Elizabeth Gaskell in ebook ho scelto "Gli innamorati di Sylvia" sempre della Gaskell. E spero di potervene parlare al più presto qui nel blog.
Devo ammettere che questa è diventata immediatamente la mia casa editrice preferita!!
Ho fatto altri giri, snobbando le grandi case editrici come Mondadori, Enaudi, Adelphi (perché loro snobbavano i lettori non facendo sconti) con la sola eccezione di Feltrinelli, ma solo perché dovevo fare un regalo, e Bompiani nella quale mi sono solo fermata per sfogliare le magnifiche edizioni de "Il Signore degli Anelli" e "Lo Hobbit", per poi salutarle a malincuore.
Ultima tappa è stata Libraccio, non perché cercassi qualcosa in particolare, ma giusto per dare un'occhiata. Mentre mi aggiravo tra i loro libri usati, lì vicino venivano trasmesse le canzoni di Bob Marley, quindi deve essere stato divertente per chi mi stava intorno, vedermi ballare e cantare mentre cercavo qualche perla da comprare.
In finale mi sono portata a casa due libri inaspettati: "Se solo fosse vero" di Marc Levy (di cui vi parlerò nel prossimo numero di Eclettica - la voce dei blogger) e "Frankestein" di Mary Shelley (per il quale avrei ucciso la cassiera, perché ha piegato la copertina mettendolo dentro la borsa. Che nervi!!).
Uscendo dal Salone mi sono resa conto di averne saltate tante di case editrici, ma ero sfinita e quindi se ne parlerà l'anno prossimo.
Dopo tutto questo, una domanda mi sono posta: E I GADGET???
Di cui vi lascio la definizione di Wikipedia, che secondo me è fantastica:
"è un oggetto poco funzionale, ma molto piaciuto, quasi sempre inutile, ma che attrae l'attenzione per il suo aspetto bizzarro, colorato e simpatico. I gadget tendono a essere più insoliti o abilmente disegnati rispetto agli oggetti di uso normale. Spesso sono oggetti pubblicitari che vengono omaggiati in particolari occasioni."
Qualcosa c'era, ma avrei voluto trovare più banchi con gadget ispirati ai libri e alla letteratura, un po' come succede al Comicon. Su internet se ne trovano di tutti i tipi: da chi fa collane e braccialetti ispirati a saghe famose; a chi stampa magliette e borse con le frasi più belle dei classici; segnalibri curiosi e chi più ne ha più ne metta.
In quel casi sì avrei dato fondo alle mie finanze per portarmi a casa un sacco di roba inutile e poco funzionale e, secondo me, puntando su questo si potrebbe attirare ancora più gente e soprattutto giovani.
Ma forse è solo un mio personale desiderio. Voi cosa ne pensate? Lo proponiamo per il prossimo Salone Internazionale del Libro?