Voi starete pensando: "Ancora la fiera della piccola e media editoria di Roma? Ma basta, è passata più di una settimana, parla di altro!!"
Ma lo sapete che quando le cose sono belle è sempre un piacere parlarne, non se ne può farne a meno, e poi non potevo lasciarvi senza aggiornarvi sui miei acquisti fatti in fiera, no?
Palazzo dei Congressi - Roma |
Prima di tutto è d'obbligo ringraziare Simona di Letture sconclusionate che anche quest'anno mi ha ospitata, scarrozzata a destra e a manca, presentata agli editori, ma soprattutto sopportata per due giorni.
Grazie Simona, sei sempre estremamente gentile!! Ricorda, però, che avanzo ancora un giro al mercatino!!
E ora, ecco di cosa si è rimpinguata la mia libreria:
Di Exòrma Edizioni (di cui vi ho parlato QUI) mi sono portata a casa due libri: Viaggiatori nel freddo di Sparajurij e Se Roma è fatta a scale di Alessandro Mauro.
Essendo io innamorata dei paesaggi e dell'atmosfera russa, (quella che si respira in "Anna Karenina" per capirci) penso proprio che "Viaggio nel freddo" sarà la mia prossima lettura.
I regali sono sempre molto graditi, soprattutto se si tratta di libri, e Simona mi ha regalato Moby Dick e altri racconti brevi di Alessandro Sesto di Gorilla Sapiens Edizioni, di cui ho assistito a una lettura di qualche racconto da parte dell'autore, proprio dura la fiera, e ho riso un sacco. Sono sicura che mi piacerà molto. Se cercate libri veramente divertenti in modo intelligente, tra le pubblicazioni di questa casa editrice troverete sicuramente quello che fa al caso vostro.
I regali si ricevono, ma si fanno anche e quindi per il mio lettore, che mi aspettava a casa, ho preso Shoeless Joe di William Patrick Kinsella per 66thand2nd (il romanzo dal quale è tratto il film con Kevin Costner "L'uomo dei sogni" del 1989), che però leggerò prima io naturalmente. Ma ho trovato altri titoli, di questa casa editrice, che sono sicura potrebbero interessare al mio lettore.
Se vi ricordate, di Scrittura&Scritture, piccola ma interessante casa editrice napoletana, avevo letto La Passeggera di Daniela Frascati (che ho conosciuto in fiera) e mi era piaciuto molto. Così sono passata a salutare e mi sono presa Un caffè con Roberspierre di Adriana Assini, un romanzo storico, sempre della collana Voci, e che avevo adocchiato già da un po' di tempo.
Il paese dei segreti addii di Mimmo Sammartino, mi aveva conquistata tempo fa solo con l'inizio della sinossi: "Un rivolo scarlatto come sangue sporcò la neve, che pareva un'offesa. E tutti pensarono che fosse accaduto qualcosa di irreparabile". Doveva essere mio, quindi sono passata da Hacca Edizioni e l'ho preso. E poi potevo rifiutare la loro novità in anteprima Come una canzone di Luca Giachi? Ma certo che no, e visto che c'era l'autore in stand mi ha anche autografato il romanzo!!
Un veloce salto allo stand di L'Orma Editore per prendere tre "pacchetti": Niente donne perfette, per favore di Jane Austen, Ma la vita è una battaglia di Charlotte Brontë e I miei sogni mi appartengono di Mary Shelley.
Tre piccole raccolte di lettere scritte da tre straordinarie autrici; questi mi serviranno nel 2017 per una nuova rubrica, che ho in mente per il blog, che parlerà di biografie.
Da Caravan Edizioni ho preso anche due libricini minuscoli sul femminismo: Alle fanciulle e alle figlie del popolo di Anna Maria Mozzoni e Dichiarazione dei sentimenti di Elizabeth Stanton e Lucretia Mott.
Anche questi mi serviranno per un nuovo progetto nel blog; ma di tutte queste nuove idee ve ne parlerò meglio in un post a inizio anno.
Poi sono andata a salutare Carlotta di Las Vegas Edizioni e visto che l'anno scorso avevo comprato due romanzi, quest'anno ho deciso di buttarmi sui simpatici e divertenti saggi che propongono e mi sono portata a casa I Nerd salveranno il mondo di Fulvio Gatti (in uscita a gennaio 2017) Un grazie all'autore, che era in stand, per avermi gentilmente autografato il libro.
Spero di riuscire a parlarvi, qui nel blog, di questo piccolo saggio il giorno della sua pubblicazione (o forse qualche giorno dopo).
Ultima tappa del mio giro di acquisti è stata lo stand di Dentiblù Edizioni per prendere Il Signore dei Porcelli, uno degli albi a fumetti di Zannablù. Scelto dopo grande indecisione da parte mia, perché c'erano troppe parodie che avrei voluto comprare, ma alla fine ho seguito il cuore (ha prevalso il mio amore per "Il Signore degli Anelli") e in più l'autrice mi ha convinta dicendomi che questo è l'albo che contiene la storia più divertente secondo lei.
Come se non bastasse mi ha fatto anche uno splendido disegno all'interno della copertina. Potete vederlo in foto, non è bellissimo?
disegno autografato |
Spilletta da cefala |
Grazie Carla, mi dispiace aver trascorso solo pochi minuti in tua compagnia e non essere riuscita a salutarti di persona, ma spero che ci rincontreremo presto, magari al Salone di Torino.
Altri brevi, ma intensi incontri con Maria di Scratchbook e Paola (prima-o-poi-aprirà-un-blog-tutto-suo-ma-per-ora-collabora-con Tre racconti), amiche con le quali è un'abitudine vedersi alle fiere.
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Volevo chiudere con una piccola riflessione personale.
Più Libri Più Liberi è la fiera della piccola e media editoria più grande e importante del centro/sud Italia, a cui partecipano migliaia di persone ogni anno e che anche questa edizione ha riscontrato una crescita di accessi. Tutto questo è dovuta anche all'enorme quantità di blogger che girano per gli stand, cercano nuove e interessanti letture e conoscono nuove realtà editoriali, e al loro impegno nel far conoscere l'evento nel suo insieme. Lungo tutta la durata della fiera e nei giorni successivi (questo post ne è una prova) i blogger continuano a twittare incontri, condividere eventi su Facebook, foto su Instagram e pubblicare resoconti nei loro blog.
Tutto molto bello, impegnativo e anche nobile, se vogliamo guardarlo da un certo punto di vista. Ma serve veramente a qualcosa?
Non fraintendetemi, a me piace un mondo prendermi due/tre giorni a inizio dicembre per andare a Roma, incontrare la mia cara amica Simona, e girare per stand e case editrici nuove e interessanti, tornando a casa carica di libri come un mulo. Ma per gli editori?
Carlotta di Las Vegas Edizioni, ha scritto un bel post intitolato Più libri più liberi non è mai andata così bene. Però: una lucida riflessione che proviene da chi sta dietro quei banchetti tutti uguali, da chi quei cinque giorni li vive con impegno e dedizione per promuovere il proprio lavoro, perché ci credono ed è giusto che sia così. Ma nonostante Carlotta sia abbastanza soddisfatta di questa edizione, un rapido conto con calcolatrice alla mano dimostra che per i piccoli editori è molto difficile sopravvivere in questo ambiente e si chiede se il gioco valga veramente la candela.
Mi piace pensare che nel mio piccolo io stia facendo qualcosa per aiutare la piccola e media editoria a emergere, che stia in qualche modo influenzando qualche lettore a provare qualcosa di diverso dal romanzo super pubblicizzato sui giornali o in televisione.
Ma ho dei seri dubbi.
Io lo so che la maggior parte di quelli che mi leggono sono altri blogger; alcuni erano con me a Più libri più liberi in quei giorni, altri invece, per vari motivi, non sono potuti venire, ma hanno seguito tutta la manifestazione sui social. Quindi stiamo parlando di persone già interessate a questa fiera e in generale alla piccola e media editoria italiana. Sono lettori affamati di novità letterarie, di generi diversi e ricercate e autori poco conosciuti. Sono lettori che già da soli pescano fuori dal mucchio quando si tratta di scegliere libri.
Forse questi amici blogger verranno a leggere il mio misero resoconto e magari prenderanno anche nota di qualche titolo da me citato (se non lo conoscono già), ma la sensazione è quella che continuiamo a leggerci sempre tra di noi e basta.
Forse questi amici blogger verranno a leggere il mio misero resoconto e magari prenderanno anche nota di qualche titolo da me citato (se non lo conoscono già), ma la sensazione è quella che continuiamo a leggerci sempre tra di noi e basta.
Quelli che in realtà io e il mio blog non riusciamo a raggiungere sono i grandi lettori "comuni", i lettori commerciali, i quali non conoscono nemmeno per sbaglio le piccoli Case Editrici, ma che si affidano alle pubblicità che li tartassano e ai grandi, giganteschi e mostruosi editori che coprono la maggior parte del mercato.
Il mio blog praticamente parla di libri di "nicchia" e non raggiunge certo le visualizzazioni di quelle blogger letterarie che sono sempre sul pezzo, parlando dell'ultima grande novità Mondadori o che accettano qualsiasi romanzo melenso, e uguale al precedente, arrivi da Newton Compton. Costellando i loro blog di unicorni e recensioni positive a libri che nemmeno hanno aperto, riuscendo così a raggiungere e conquistare una fetta molto grande dei lettori comuni/commerciali, che sono la maggioranza dei lettori italiani; quelli che poi entrano in libreria e fanno girare il mercato. Il mercato sbagliato, ma è solo la mia umile opinione.
Non so dove viviate voi, ma dove vivo io i libri che trovo in fiere come quella di Roma non riesco a vederli nemmeno con il cannocchiale nelle librerie delle mie zone. Il massimo che riesco a trovare sono qualche Iperborea (che mi chiedo ancora come faccia a far parte della media editoria con quei prezzi) e qualcosa di Marcos y Marcos (ma solo perché pubblica un autore veneto che in zona vende). Ma il resto? Niente, zero, non pervenuto. Tra le valanghe di romanzi commerciali e gli ultimi quattro libri di Vespa, è impossibile scorgere altro. E lo so che mi basterebbe chiedere a qualsiasi libraio e lui prontamente mi ordinerebbe tutti i libri che voglio (e che volendo esiste anche Amazon), ma il lettore comune come fa a conoscere queste piccole perle dell'editoria italiana, se non le vede esposte in libreria? Continuerà ad affidarsi ad amici e parenti e a qualche libraio da centro commerciale, per diventare stanco annoiato e ritrovarsi a leggere sempre le stesse cose, ignorando l'esistenza di un mondo affascinante e stimolante appena dietro l'angolo.
Tutto questo mi sconforta e intristisce parecchio.
Forse questa mia riflessione lascia un po' il tempo che trova, e forse non mi sono nemmeno spiegata al meglio, ma non toglie il fatto che il prossimo anno mi ritroverete sicuramente a Più libri più liberi, sarò sempre attiva sui social e sul blog per condividere cose belle e interessanti, e sicuramente conoscerò altri editori, portandomi a casa tante letture appassionanti. Perché è vero che con il mio piccolo blog non cambierò il mercato editoriale italiano, ma qualcosina nel mio piccolo mi va di farla e, alla fine, lo faccio soprattutto per me stessa, perché mi piace!!
Non so dove viviate voi, ma dove vivo io i libri che trovo in fiere come quella di Roma non riesco a vederli nemmeno con il cannocchiale nelle librerie delle mie zone. Il massimo che riesco a trovare sono qualche Iperborea (che mi chiedo ancora come faccia a far parte della media editoria con quei prezzi) e qualcosa di Marcos y Marcos (ma solo perché pubblica un autore veneto che in zona vende). Ma il resto? Niente, zero, non pervenuto. Tra le valanghe di romanzi commerciali e gli ultimi quattro libri di Vespa, è impossibile scorgere altro. E lo so che mi basterebbe chiedere a qualsiasi libraio e lui prontamente mi ordinerebbe tutti i libri che voglio (e che volendo esiste anche Amazon), ma il lettore comune come fa a conoscere queste piccole perle dell'editoria italiana, se non le vede esposte in libreria? Continuerà ad affidarsi ad amici e parenti e a qualche libraio da centro commerciale, per diventare stanco annoiato e ritrovarsi a leggere sempre le stesse cose, ignorando l'esistenza di un mondo affascinante e stimolante appena dietro l'angolo.
Tutto questo mi sconforta e intristisce parecchio.
Forse questa mia riflessione lascia un po' il tempo che trova, e forse non mi sono nemmeno spiegata al meglio, ma non toglie il fatto che il prossimo anno mi ritroverete sicuramente a Più libri più liberi, sarò sempre attiva sui social e sul blog per condividere cose belle e interessanti, e sicuramente conoscerò altri editori, portandomi a casa tante letture appassionanti. Perché è vero che con il mio piccolo blog non cambierò il mercato editoriale italiano, ma qualcosina nel mio piccolo mi va di farla e, alla fine, lo faccio soprattutto per me stessa, perché mi piace!!
Brava Daniela, ben scritto. La gente purtroppo, soprattutto in provincia, è parecchio diffidente con l'editoria indipendente, ma anche perché si fossilizza sulle grandi case editrici o sugli autori conosciuti, che per molti, sono sempre una garanzia se non l'unica lettura possibile.
RispondiEliminaGrazie. Hai ragione, c'è molta diffidenza sull'editoria indipendente, ma io credo che ci sia anche moltissima ignoranza sull'argomento, nel senso che tantissima gente ignora proprio l'esistenza di certe realtà editoriali, purtroppo (per loro).
EliminaCiao Daniela, bel post, bel bottino di libri curiosi e interessanti. E soprattutto, ottima riflessione sulla questione "ampliamento dell'orizzonte letterario", che fiere come PLPL hanno come obiettivo, purtroppo molto difficile da perseguire. Potrebbe essere che la gente che legge si divida nelle due grandi sottocategorie "libri di nicchia" e "libri commerciali" a causa delle inclinazioni personali che poi spingono alla lettura: in effetti, chi è curioso, desideroso di sperimentare, attento al diverso e al non visto, forse è più facile si faccia tentare da micro-case editrici o, all'interno della distribuzione più mainstream, da titoli più di nicchia e meno "spinti" dalle CE. Chi vuole andare sul sicuro, per sé stesso o per un regalo magari, è più facile che ceda alla "massa". E' un problema grosso, e anch'io guardo ammirata e insieme sconfortata al lavoro immane che fanno certe CE per cercare di sopravvivere e avere un minimo di visibilità. Il digitale secondo me, in questo senso, può dare un grande impulso alla diffusione di titoli e di collane meno mainstream.
RispondiEliminaPer quanto riguarda la questione delle blogger, anch'io come sai ho un blogghino piccolo piccolo, in cui parlo in gran parte di libri poco noti, scelti solo per il gusto personale e mai, mai chiesti alle CE o inviati da quest'ultime. Non mi piacciono i blog che "collaborano" con le CE, tipicamente grandi o grandissime, non riesco a guardare serenamente alle loro "recensioni" su richiesta, mi sembra un martellamento ossessivo e invadente da grande diffusione di massa che mi sgomenta. Sto cominciando con orrore a riconoscere una parte snob di me: quando accade che un libro viene letto e recensito da mille blog in serie, nello stesso momento, beh mi passa completamente la voglia di leggerlo nonostante le recensioni fantastiche e mirabolanti...
Alla fine di questo lungo sproloquio, ti lascio il link al post in cui nel mio blogghino ho raccontato la mia visita a PLPL: magari qualcuno dei titoli che hanno incantato me ti può incuriosire.
Ciao da Eva
http://evapalumbo.blogspot.it/2016/12/piu-libri-piu-liberi-fiera-della.html
Ciao Eva. Dopo questa mia riflessione ho scoperto che siete in tanti a pensarla come me (e anche che tutti voi riuscite a esprimere il pensiero meglio di me :D mi sembra di aver buttato giù solo tante parole e un'idea confusa). Il fatto che il mio pensiero abbia trovato riscontro negli altri blogger, e anche tra alcuni editori, mi rattrista un po', ma allo stesso tempo mi mette un po' di speranza, perché se tutti si rendono conto di questo, magari prima o poi riusciremo a cambiare un po' le cose e quindi a dare più luce e spazio alla piccola e media editoria italiana che arranca e fatica dietro le quinte.
EliminaIo sono d'accordo con le collaborazioni tra blogger e CE, ma se fatte con coscienza, chiedendo libri che si desiderano veramente e si vogliono leggere, e non solo per avere romanzi nuovi e gratis, per poi farci recensioni vuote e tutte uguali. Ma capisco benissimo quella tua parte snob che è emersa, perché l'ho ritrovata anche in me (non credevo di averla) poco dopo aver aperto il blog, aver messo un piede nell'editoria italiana e conosciuto alcuni meccanismi.
Dopo questa lunghissima risposta, vado a leggere il tuo post su PLPL che, mi dispiace tantissimo, mi ero persa!!
Oh, finalmente sono riuscita a leggerlo! Io ti devo seguire, quando vai a fare i giri solitari che poi becchi un sacco di bei libri! XDDD
RispondiEliminaIl problema dei confronti sussiste fino ad un certo punto, come peraltro ci siamo dette in altre occasioni. I numeri che fanno le altre sono dovute ad una sequela di libri semplici e tutti uguali cui ad un certo punto non sai nemmeno che commento mettere a valle. quello che facciamo noi tutte è decisamente diverso, ma non per presuntuosità, ma proprio perché sono mercati e attese completamente diversi. Come dico sempre non serve prenderne diecimila, basta che solo uno che passa di qui una volta che decide di comprare quello che tu gli stai proponendo e hai fatto più uno; è vero non è una letteratura subito immediata come quella di catena ma quella che si legge qui è la letteratura che domani potresti trovare anche sugli scaffali dei grandi editori, come è successo ad Esempio per Marco Marsullo. Quindi non ti buttare giù e non demordere, anche perché io sono una blogger, ma qui vengo come lettrice e mi piace un sacco leggerti!
Buona notte,
Simona
ops dimenticavo, sì ti devo portare al mercatino e impedire che tu possa trovare qualsiasi cosa legata alle case con le foglie altrimenti non ho null'altro per invogliarti a tornare! XDDD
EliminaLo so che quello che pubblicano quelle con un sacco di visualizzazioni sono libri semplici e tutti uguali. Non è questo il punto. Non mi interessa fare il boom di visualizzazioni. So di fare qualcosa di diverso da loro. Ma il concetto è che loro fanno i numeri, perché purtroppo il lettore medio italiano legge quella roba. Non legge i libri delle piccole CE, non perché non voglia, ma perché non le conosce e il più delle volte ne ignora proprio l'esistenza. Perché io vorrei che si conoscessero queste piccole realtà, per farle crescere e non vederle come un mero trampolino sfruttato da alcuni autori per arrivare a qualcosa di "meglio" (tra mille virgolette) che potrebbe essere una grande CE.
EliminaQuel lettore che passa per caso e si fa convincere di cui parli tu, sono sicura che nel mio blog non ci arriva nemmeno per sbaglio e, alla fine, chi mi legge sono sempre altri blogger (lettori, certo, ma blogger) che leggono praticamente le stesse cose mie. A conti fatti continuiamo a leggerci sempre tra di noi, continuiamo a parlarne tra di noi, senza mai uscire e andare a influire il "mondo reale".
Comunque tutto 'sto ragionamento, l'ho già detto, lascia il tempo che trova. Non mi prefiggo l'obiettivo di cambiare e stravolgere il mondo. Ma prendo atto che tutto questo "lavoro" nel blog lo faccio solo per me, perché più in la non riesco ad arrivare. E stai tranquilla, non demordo, continuo per la mia strada, ma con una visione leggermente diversa e più tranquilla.
Dopo tutta questa manfrina, chiudiamola qui e PORTAMI AL MERCATINO!! VOGLIO LIBRI!! TANTI LIBRI!!
Per il mercatino vieni quando vuoi, non serve avvertire. Per la questione dei lettori, so da dove viene quel discorso e credo che non sia corretto. Anche io ho affrontato la fase poche visualizzazioni, ho attraversato quella non mi conosce nessuno e non cambierò un cavolo. Il famoso lettore casuale da incuriosire è un lettore qualunque che passa per il tuo blog, magari cercando un titolo particolare o inserendo una parola a caso tipo da me arrivano anche con la parola "porno" (oggi arriveranno qui per lo stesso motivo!) -visto ho letto un libro divertente su quelli che si proponevano alle aziende pornografiche- ci si arriva e va via se si rende conto che si parla di libri oppure capita che scorre per guardare che si dice di quel libro. Le vie per arrivare al tuo spazio sono infinite quanto le parole che hai utilizzato per scrivere in questo blog. Certo, servono contatti, bisogna conoscere le persone, farle interessare e spiegare perché questo è bello e forse più soddisfacente dell'altro, tenendo conto che l'altro è ciò che è facile da leggere e costa poco, e devi convincerle in una recensione normale senza farfalle sui puntatori. Ma come si fa? partecipando e non nascondendovi per quello che fate. Non fare come me che ci ho messo quattro anni a dire: sono una blogger! Non smettere di interagire con gli altri nei loro spazi e non dimenticare di mettere il tuo riferimento, non per proprio egocentrismo ma proprio per permettere a chi ti cerca di trovarti. Quelli che non ti conoscono arriveranno, prima alla chetichella e poi piano piano sempre di più. La persona che ha aperto questo discorso come ben sai aveva altri fini e ragiona in maniera molto diversa da me, te e altri. Perché le cose non si guadagnano in 5 minuti, perché se è così avresti preferito libri di altro genere. Quando pensi a quel discorso pensa a questo detto: "Chi sa fare fa, chi non sa fare insegna" e tienilo bene a mente come, trattieni quella bella sensazione dell'"ahhh che bello essere stata in fiera" e trattienila per aiutarti a farci quelle belle recensioni che sai fare tu e quando si affievolisce prendi il trolley (vuoto che i vestiti sono sopravvalutati!) e corri qui che ti porto al mercatino!
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