venerdì 16 marzo 2012

IL LINGUAGGIO SEGRETO DEI FIORI di Vanessa Diffenbaugh

Questo è stato l'evento editoriale del 2011, subito in cima alla classifica dei libri più venduti. Per questo ero un po' scettica (non mi fido mai di queste cose), ne avevo sentito parlare fino alla nausea e quasi non volevo leggerlo, ma poi mi è stato prestato da un'amica e ho deciso di dargli una possibilità...

Victoria non ha avuto una vita facile: abbandonata nella culla, ha passato l'infanzia saltando da una famiglia adottiva ad un'altra; fino all'incontro, drammatico e sconvolgente, con Elizabeth, l'unica madre che abbia mai avuto e la donna che le ha insegnato il linguaggio dei fiori. La ragazza ha paura del contatto fisico, di amare e lasciarsi amare, e delle parole, per questo usa i fiori per esprimere le sue emozioni. Ora Victoria ha diciotto anni e, dopo un inizio turbolento, lavora come fiorista con molto successo, i suoi fiori sono i più richiesti della città, regalano felicità e curano l'anima. Purtroppo non riesce ad usare questo dono su di lei; non ha ancora trovato il fiore in grado di rimarginare le sue ferite e di sollevarla da una colpa che le pesa sul cuore da troppi anni. L'incontro con un ragazzo misterioso, che sembra sapere tutto di lei e del linguaggio dei fiori, sarà una svolta. Il suo passato tornerà a tormentarla, sarà sopraffatta dai sensi di colpa e dalla paura, sentimento che ha sempre dominato la sua vita. Ma sarà proprio questo ragazzo che l'aiuterà a fare pace col suo passato e a darle un futuro più roseo, ma non sarà facile.

Alla fine del libro c'è "il dizionario dei fiori di Victoria" e la prima cosa che ho fatto è stata andare a vedere i significati dei miei fiori preferiti, accusando un duro colpo. I miei fiori sono: la rosa bianca, la lavanda, la peonia e l'ortensia; rispettivamente significano: "un cuore che non conosce l'amore", "diffidenza", "rabbia" e "distacco". Una tragedia!! Dei significati terribili e orrendi. Per fortuna mi riscatto con il narciso (nuovi inizi) e l'orchidea (raffinata bellezza). Nonostante questo, il romanzo mi è piaciuto.
I capitoli si alternano raccontando la vita attuale di Victoria e il periodo trascorso con Elizabeth, otto anni prima; ma sono abbastanza corti per non perdere il filo delle due storie e farle scorrere parallelamente in modo fluido e appassionante.

Una cosa che mi ha innervosito non poco, è la quantità di cose non dette dai personaggi, e soprattutto dalla protagonista. Un'infinità di emozioni non espresse a causa della paura. Questo libro è pieno di momenti in cui basterebbe parlare chiaramente, e senza timore di quello che si prova, per chiarire le situazioni ed evitare equivoci che complicano la vita. Posso capire che, giustamente, queste situazioni servano alla trame; che senso avrebbe leggere un libro in cui tutti riescono a dirsi quello che pensano, e non esiste nessun problema o conflitto (punto cruciale di un romanzo). Verissimo...ma ciò non toglie che io soffro molto nel leggere queste parti, e il nervosismo non mi abbandona fino alla fine del libro, quando tutto si risolve.

Victoria, la protagonista, è estremamente negativa e impaurita da qualsiasi cosa; lei più di tutti fa fatica a parlare dei suoi sentimenti e delle sue emozioni (soprattutto negative), per questo usa i fiori come strumento di comunicazione, anche se gli altri non lo capiscono come linguaggio. Personaggio molto complicato e difficile, lei non affronta i problemi, ma fugge, scappa da tutto e da tutti. Il suo passato, l'abbandono quando era in fasce, l'affidamento da una famiglia ad un'altra, senza mai essere voluta, senza mai essere amata, l'ha portata a pensare di essere indegna dell'amore degli altri. Tutto questo l'ha costretta in un circolo vizioso, ripetendo sempre lo stesso meccanismo di difesa: scappare. Infatti, anche quando diventa madre, non cambia il suo modo di essere. Nemmeno la maternità riesce a scalfire subito la sua corazza, costruita con tanta difficoltà. Non è una storia in cui "nasce un bambino, che bello, sono una persona nuova, da ora in poi andrà tutto bene". No!! Victoria ha bisogno di fare un lungo viaggio per essere una persona nuova, mettersi in gioco e lasciarsi amare da quella piccola creatura. Un percorso talmente difficile e lungo che, prima che sia completo, finiscono le pagine del libro. Questa parte l'ho trovata molto realistica.
Affascinante, per me, è stato il rapporto iniziale che ha con Grant, il ragazzo misterioso; l'unico che conosce il linguaggio dei fiori, oltre a lei, e le risponde con essi, mandandole messaggi che arrivano al suo cuore.

Le vicende tormentate di Victoria ti fanno capire che nessuno è perfetto, tutti commettono errori nella vita, ai quali si può sempre rimediare in un modo o nell'altro, se lo si vuole veramente. Potremmo stupirci scoprendo quanto le persone siano più disposte a perdonarci di quanto immaginiamo.

VOTO: 8.5/10

4 commenti:

  1. Ciao Dany, a me questo libro non è piaciuto: anche se l'idea dei fiori utilizzati come metodo di comunicazione mi è piaciuto, non sono riuscita a provare simpatia per la protagonista

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    1. La protagonista è complicata, difficile e negativa, posso capire che non risulti simpatica, ma io l'ho trovata estremamente vera e coerente con il suo vissuto. Il cammino che fa lungo tutta la storia, per poter cambiare ed essere migliore, è sofferto e difficile. Rispecchia molto bene la realtà.
      Non è sicuramente un capolavoro della letteratura moderna, ma è una lettura niente male secondo me. :D

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  2. Questo è invece uno di quei libri che non sono riuscita ad apprezzare fino in fondo anche se molti l'hanno adorato io proprio no :-)

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    1. Il bello dei libri è proprio questo: le reazioni sono diverse in base alla persona che li legge.

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