lunedì 16 aprile 2012

IL GIARDINO DEI SEGRETI di Kate Morton

Avevo letto la recensione di questo libro, su un giornale, oramai più di due anni fa; mi aveva incuriosito e l'avevo inserito nella mia lista dei "libri da leggere" (lista destinata a crescere in eterno). A causa dell'enorme quantità di titoli stipati nelle suddetta lista, "Il giardino dei segreti" è passato in secondo piano e dopo un po' me ne sono dimenticata. Fortunatamente se ne è ricordata una mia cara amica e me lo ha regalato per il mio compleanno.

Nel 1913, sulla costa dell'Inghilterra, una nave è pronta a salpare per l'Australia. A bordo una bambina di quattro anni, stringe il libro di favole che le ha regalato la misteriosa Autrice, Eliza Makepeace; la quale dovrebbe prendersi cura di lei, ma l'abbandona sul ponte. Dopo una traversata che sembra infinita, la piccola si ritrova sperduta nel porto di Maryborough: non ricorda il suo nome e tutto ciò che le è rimasto è una valigia bianca con il bellissimo libro di fiabe. Il capitano del porto, Hugh, e la moglie decidono di adottare la piccola e chiamarla Nell. Solo la sera del suo ventunesimo compleanno Nell  apprende dal padre il segreto delle sue origini e la sua vita cambia per sempre. Ossessionata dai ricordi confusi, dopo anni di dubbi e incertezze, la donna decide di partire per scoprire la sua vera identità. La ricerca la porta in Cornovaglia, alla tenuta di Blackhurst, un tempo proprietà della nobile famiglia Montrachet. Nell comincia a ricostruire la sua storia, ma all'improvviso accade qualcosa che la costringe a rinunciare.
Nel 2005, alla morte di Nell, sua nipote Cassandra riceve in eredità un cottage inglese, nel cui giardino dimenticato è sepolta la memoria di un passato oscuro e tormentato. Affascinata da quel luogo, Cassandra decide di riportarlo allo splendore di un tempo; ma non immagina che, alla fine, sarà proprio il giardino a restituirle la verità sulle sue radici.

Questo romanzo è straordinario, affascinante, ricco di atmosfera e mi ha catturato immediatamente. Mi ha conquistato al secondo paragrafo:
"Da dietro i barili, la bimba ascoltava. E intanto si faceva un disegno nella mente, come le aveva insegnato il suo papà. Vicine sentiva tante voci di uomini, certamente marinai, che si gridavano cose. Erano voci dure e tonanti, incrostate di mare e di salsedine. Da lontano le arrivavano il rombo e i fischi delle navi misto allo sciabordio dei remi, e su tutto lo stridore dei gabbiani che ad ali spiegate assorbivano la luce piena del sole."
La descrizione delle voci dei marinai come "incrostate di mare e di salsedine", e l'immagine dei gabbiani che con le ali "assorbono la luce piena del sole", le ho trovate assolutamente incantevoli. Tutto il libro è costellato di queste bellissime frasi e analogie, dal sapore un po' poetico, ma che rendono bene l'idea di quello che l'autrice vuole comunicare. Le emozioni sembrano uscire direttamente dalle pagine, per avvolgere e accompagnare il lettore lungo tutto il tragitto della storia. Per non parlare delle stupende ambientazioni, descritte benissimo e con una passione che ti catapulta direttamente in quei luoghi.

La storia di tre donne, di tre generazioni diverse, molto diverse, ma unite tra loro, scorre con facilità pagina dopo pagina, ma non in modo lineare. Passato e presente si intrecciano fino a creare una solida rete, che aiuta il lettore durante il procedere della storia e non lo fa mai sentire smarrito. Perché la cosa bella di questo romanzo è che, anche quando la trama si infittisce di dettagli e i capitoli passano da un periodo storico ad un altro, il lettore non perde mai il filo della storia e si ricorda perfettamente tutto quello che è accaduto.

Una cosa che ho adorato è il modo di Kate Morton di sparge indizi lungo il percorso e farti comprendere, un passo alla volta, ciò che è accaduto alle protagoniste. Procedendo attraverso la risoluzione del mistero, che unisce queste tre donne, il lettore si sente coinvolto e prova a capire ciò che è successo; cosa abbastanza semplice grazie ai piccoli aiuti che la Morton lascia qui e là, ma la sua abilità sta proprio nel sapersi fermare nel momento giusto: quando credi di aver riunito tutti i tasselli del puzzle, ti accorgi che ti manca proprio l'ultimo pezzo; e l'autrice è incredibilmente brava a sorprenderti nel finale, lasciandoti a bocca aperta.

Mi è dispiaciuto molto finire questo libro, perché mi sembrava quasi di conoscere Eliza, Nell e Cassandra, di aver camminato con loro in quel bellissimo giardino misterioso, di aver visto il panorama attraverso i loro occhi e aver vissuto le stesse sensazioni ed emozioni. Sicuramente è un libro che mi sento di consigliare caldamente; a me ha lasciato un bellissimo ricordo e spero lo lasci anche a te.

VOTO: 10/10