martedì 21 maggio 2013

ANNA DAI CAPELLI ROSSI di Lucy Maud Montgomery

Non ero una grande lettrice di classici per ragazzi quando ero piccola, a dire la verità non ne ho letti molti perché ero fagocitata dalla collana di libri "Piccoli Brividi", che adoravo e divoravo continuamente. Così ho perso, lungo la strada, numerose pietre miliari per giovani lettori.
Ora sto cercando di recuperare il tempo perduto infilando questo genere di letture tra gli altri, numerosi, libri che voglio leggere (classici e non).
Marilla e Matthew sono due fratelli che vivono nella fattoria di Green Gables, in un piccolo paese del Canada chiamato Avonlea. Essendo anziani decidono di adottare un ragazzo orfano che dia una mano a Matthew nei campi. A causa di un malinteso, al posto del ragazzo, arriverà Anna Shirley, una ragazzina di tredici anni vivace ed esuberante. Matthew verrà subito conquistato da questa bambina con i capelli rossi, il viso punteggiato di lentiggini, la testa piena di sogni e una fantasia travolgente; mentre Marilla, severa, inflessibile e indurita dagli anni, farà fatica a lasciarsi andare e accettare Anna per quello che è. Mentre Anna cresce e la sua vita cambia, portandole quella stabilità che non ha mai avuto da bambina, ma che ha sempre cercato; anche le vite delle persone che la circondano cambieranno radicalmente, illuminate da questa ragazzina un po' strana, ma con un cuore d'oro.

Tutti conosceranno sicuramente il cartone animato degli anni Ottanta, tratto da questo romanzo.
Ecco, io no!! Sebbene conosca in parte la sigla, non ho mai guardato il cartone; e vi assicuro che detto da me è strano. Chi mi conosce sa che sono cresciuta a "pane e cartoni animati", non me ne perdevo uno e conoscevo (anzi, conosco ancora) tutte le sigle a memoria. Ma "Anna dai capelli rossi" non la sopportavo...mi irritava già sentire la sigla e non sono mai riuscita a guardare un episodio intero.
Gli anni passano e le persone cambiano (in teorie) e, visto che una mia cara amica mi ha prestato il libro, ho deciso di buttare dalla finestra tutti i miei pregiudizi e avventurarmi tra le pagine di questo romanzo.

I romanzi dell'Ottocento brulicavano di orfanelli in lacrime, rinchiusi i collegi con camerate strabordanti di bambini, feroci direttrici e sadici mariti delle direttrici, cuoche brutali che servivano piatti disgustosi e mucchi di abiti orrendi e ruvidi.
Nel Novecento, la critica pensò che Lucy Maud Montgomery avesse sbagliato a scegliere ancora questo argomento per il suo romanzo. Erano sicuri che "Anna dai capelli rossi", riproponendo un personaggio ricavato da una genealogia così tortuosa, abbondante e conosciutissima, potesse risultare solo noioso, ripetitivo, stucchevole e inutile.
Naturalmente si sbagliarono. Anna ebbe milioni di lettori e questo portò la Montgomery a scrivere altri romanzi che raccontavano le avventure della ragazzina lentigginosa dai capelli rossi.

Uno dei lati positivi è il modo di scrivere dell'autrice, soprattutto le descrizioni dei panorami sono accurate e quasi poetiche. Il paesaggio che si modifica nelle diverse stagioni è descritto in modo che si abbia un'immagine nitida nella testa e al lettore sembra quasi di trovarsi tra quei prati fioriti, o a camminare lungo la strada ghiacciata dall'inverno, che Anna percorre per andare a scuola.
Purtroppo ho sofferto di un'iniziale antipatia per Anna. L'ho trovata logorroica, stucchevole e fastidiosa; perennemente impegnata a trovare il lato positivo in tutto quello che vede e che le succede. Nonostante la brutta infanzia e i continui ostacoli che trova lungo la sua strada (tra cui, essere trattata diversamente perché ha i capelli rossi), sembra sempre guardare il modo attraverso un paio di occhiali dalle lenti rosa, che a lungo andare la rende insopportabile.

Il personaggio di Marilla all'inizio è un po' negativo. Sempre impegnata a cambiare il modo di essere di Anna e a evitare di darle soddisfazioni quando si comporta bene, per evitare che si monti la testa. Insomma, le rende un po' la vita difficile e appare estremamante anaffettiva nei confronti di tutti, ma soprattutto verso la ragazzina.
Negli anni gli sforzi di Marilla portano i loro frutti: Anna, da ragazzina sempre con la testa per aria, diventa più seria e riflessiva. E proprio in questo momento il romanzo ha una brusca accelerata. All'inizio un po' lento e noioso, da metà in poi inizia a raccontare velocemente gli anni di scuola di Anna e tutti i cambiamenti nella vita e nella personalità della ragazza; per arrivare in fretta e furia ad un evento tragico e significativo che cambierà le carte in tavola, modificando per sempre il suo futuro.

Sicuramente è un libro adatto a ragazzi dai dieci anni in poi. Anche se i tempi sono molto cambiati da quando è stato scritto, i giovani lettori potranno ritrovarsi in alcuni punti e, prendendo esempio da Anna, potrebbero imparare  a far volare più libera la loro fantasia.
Forse, il fatto che io abbia passato l'adolescenza da un po', non me l'ha fatto apprezzare come merita, ma resta un piacevole romanzo da leggere e se riuscite a guardarlo con occhi più ingenui e infantili dei miei vi piacerà  di più.

VOTO: 7/10

11 commenti:

  1. Bella Dany, un "tuffo" nel passato!
    E a proposito di passato... anche io mi sono data ai "piccoli brividi" in gggiovane età!

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    1. E quanto belli erano?!?!?!? *w*
      Ma visto che siamo in tema "letture per giovani" quando cominciamo a leggere "La storia infinita"?

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    2. Hai ragione! Il fatto è che, oltre ad aver cinquemila libri arretrati, ho un pò paura che una trama già conosciuta mi annoi e se mi annoio so c...i amari. Roba che mi trascino sulle pagine tipo lombrico obeso (e non è cosa bella!).
      Però, quel che è detto è detto quindi, dammi il tempo di finire un libro che ho già iniziato e andiamo a Fantasia. Assolutamente!

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    3. L'immagine del lombrico obeso è bellissima!!! :D
      Non volevo metterti fretta. Anch'io ho un sacco di libri arretrati, quindi vai tranquilla. Era solo per dirti che ho recuperato il libro e sono pronta a partire al tuo via. ;)
      Quando sarai pronta faremo questa esperienza di lettura in contemporanea.

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  2. Lo voglio! Devo assolutamente procurarmelo! Già trovavo carinissimo il cartone! Figurarsi il libro *-* Uno dei pochi carotni che trattava una storia triste e verosimile, senza magia e senza fronzoli. La vita della piccolina della trecce rosse era triste come spesso è la vita

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    1. Per quanto riguarda cartoni con storie tristi, non dimentichiamo Candy Candy e Georgie...e aggiungerei anche Lady Oscar... Una volta c'erano proprio dei cartoni tristi ;D
      Comunque, se ti piaceva il cartone ti piacerà sicuramente anche il libro.

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  3. si, Georgie per me era davvero odioso, altro che triste. Quella sottospecie di donna che definiva madre.. se ci penso ancora mi viene rabbia XD

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  4. Io ho letto tutta la serie di romanzi di Anna (8 in totale), di cui gli ultimi due in inglese perché non sono mai stati tradotti in italiano. Sono eccezionali, Lucy Maud Montgomery è una scrittrice di serie A.
    Anna non vede affatto la sua vita attraverso gli occhiali rosa (una lettura superficiale e frettolosa come quella che hai fatto tu può portare a questa interpretazione), ha avuto un'infanzia talmente triste che l'unico modo che ha di difendersi è quello di far lavorare la sua fantasia e crearsi un mondo migliore....io la trovo dolcissima, altro che stucchevole. Lucy M. M. prese spunto proprio dalla sua infanzia per questa caratteristica che diede ad Anna.

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    1. Apprezzo molto il tuo commento visto che hai letto tutti e otto i romanzi. Forse, quando ho letto questo libro, non ero nel periodo giusto e ha finito per infastidirmi un po'. Proverò ad affrontarlo di nuovo in futuro, magari una rilettura mi permetterà di cogliere delle cose che mi sono sfuggite la prima volta.
      I libri a volte sono così: lo stesso romanzo, in momenti diversi della vita, può dare sensazioni molto differenti. Non credi?
      Ciao

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  5. E semplicemente meraviglioso!

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