venerdì 5 agosto 2016

ROMEO E GIULIETTA di William Shakespeare

Oramai l'abbiamo capito tutti: io non riesco a tenere una "rubrica" a scadenza fissa.
Ci provo, eh!! Ce la metto tutta, e a volte ci riesco pure, ma sono rare e la maggior parte delle volte la vita vera si intromette e tutti i miei piani vanno all'aria.
Si è potuto notare tutto ciò con la #MaratonaShakespeariana che non sono quasi mai riuscita a far uscire l'ultimo venerdì del mese (e questa volta non fa eccezione).
Facciamocene una ragione.
Quindi diciamo che da ora ci troviamo qui a parlare dell'opera di Shakespeare, relativa alla maratona, più o meno verso fine mese o inizio di quello successivo.
E adesso avanti con la tragedia d'amore per antonomasia, letta a luglio, "Romeo e Giulietta".

Tragedia in cinque atti ambientata a Verona.
I Montecchi e i Capuleti sono due nobili famiglie di Verona in lite tra loro da molto tempo. Il rampollo dei Montecchi, Romeo, è innamorato di Rosalina e per cercare di incontrarla, si maschera e va a una festa alla casa dei Capuleti insieme al cugino Benvolio e all'amico Mercuzio. Alla festa incontra invece Giulietta. I due si scambiano solo poche parole, ma sufficienti a farli innamorare.
Finita la festa Romeo si trattiene nel giardino dei Capuleti e i due giovani si dichiarano amore e decidono di sposarsi in segreto il giorno dopo.
Con la complicità di Frate Lorenzo e la Balia, Romeo e Giulietta si uniscono in matrimonio, sperando così di riappacificare le due famiglie.
Tutto precipita quando Tebaldo (cugino di Giulietta) in uno scontro uccide Mercuzio e Romeo, per vendicare l'amico, uccide Tebalto. Per quel gesto il Principe condanna Romeo all'esilio, ma egli è già scappato a Mantova con l'aiuto di Frate Lorenzo, che gli promette che farà di tutto per riunirlo il prima possibile con la sua Giulietta.
Giulietta è disperata e nel frattempo il padre, ignaro che la figlia sia così triste per l'esilio di Romeo, le organizza il matrimonio con il Conte Paride, che si terrà il giovedì successivo.
Ma la ragazza decisa a non sposare Paride, chiede aiuto al Frate, che le procura una pozione per farla sembrare morta.
Bevuta la pozione, Giulietta viene sepolta nella tomba dei Capuleti e Frate Lorenzo manda un messaggio a Romeo per informarlo e farlo scappare con la ragazza una volta risvegliata. Ma a causa della quarantena per la peste a Mantova il messaggero del frate non può consegnare la missiva e Romeo convinto che la sua amata sia morta, ritorna a Verona deciso a uccidersi e giacere per sempre con lei. 

Il Primo Atto è strutturato in modo che si capisca subito di ciò di cui si parla. Grazie al coro, che introduce l'opera, veniamo subito a conoscenza della faida familiare tra Montecchi e Capuleti e che i due innamorati, Romeo e Giulietta, sono nati sotto una cattiva stella e tutta la storia esigerà la loro vita. Qui si capisce subito che si tratta di una tragedia, ma Shakespeare vuole dirci che è anche una storia d'amore e per tutto l'atto fa disquisire i personaggi su cosa sia effettivamente per loro l'amore.
Parole molto belle e significative, che stridono solo un po' con il comportamento volubile di Romeo che, prima afferma di amare Rosalina, e non appena incontra gli occhi di Giulietta si innamora di quest'ultima dimenticando totalmente la prima.

Il Secondo Atto si apre con la scena del balcone, la più famosa e che tutti ricordano (in un modo o nell'altro) anche se non hanno mai letto l'opera intera.
Shakespeare ormai ci ha insegnato che tutto accade molto velocemente, soprattutto quando qualcuno si deve sposare. Non ci sono tanti giri di parole, né tempo da perdere, e alla fine di questo atto (dopo solo un giorno dal loro primo incontro) Romeo e Giulietta si sposano in gran segreto.

Romeo non può parlarne con nessuno e a causa di questo gran segreto, nel Terzo Atto, c'è la prima morte, quella di Mercuzio, per mano di Tebaldo, che voleva solo difendere l'onore del suo fidato amico. E qui c'è anche la seconda morte, quella di Tebalto, ucciso da Romeo.
Finalmente il Principe, che prima sembra solo una marionetta nelle mani delle due famiglie rivali i Montecchi e i Capuleti, prende in mano la situazione. Possiamo dire che ora si arrabbia di brutto e vuole tornare a gestire la sua città. Non è più disposto a chiudere un occhio sulla cattiveria e lo spargimento di sangue che sporca Verona a causa di queste due famiglie.
Sempre per il fatto che quando si tratta di matrimonio, Shakespeare fa le cose di corsa, Capuleti obbliga la figlia a sposare il Conte Paride (senza grande sfarzo, mi raccomando, perché è appena morto un loro cugino) e sfodera una gran e inaspettata cattiveria verso la povera Giulietta che, giustamente, si rifiuta di convolare a nozze con un uomo che non conosce e che non l'ha nemmeno corteggiata un po'.

Il Quarto Atto è tutto un gran prendere tempo per cercare di far saltare il matrimonio di Giulietta con Paride. Grazie al furbo Frate Lorenzo viene deciso un piano per risolvere la cosa, all'apparenza semplice, ma che ben presto porterà al disastro e al compimento della tragedia stessa.

Nell'ultimo e Quinto Atto si tirano le fila della storia. Per una serie di avvenimenti e disguidi le informazioni che arrivano a Romeo sono errate. Si può dire che il destino ci metta proprio lo zampino, perché fino all'ultimo sembra che possa finire bene, che tutto si possa sistemare con l'intervento divino di qualcuno (o solo se Romeo avesse aspettato due minuti in più). Ma non sarebbe una tragedia di Shakespeare se non terminasse nel sangue. E così i due amanti sfortunati sono destinati a riposare per sempre uno accanto all'altro (lo sappiamo perfettamente tutti come va a finire la storia), ma c'è anche una piccola nota felice e di speranza: ed è la fine della guerra tra i Montecchi e i Capuleti (che come punizione di tutto ciò che hanno fatto devono sopravvivere ai loro figli).


Si tratta sicuramente di una tragedia molto veloce, oltre a leggerla in pochissimo tempo, si svolge nel giro di soli quattro giorni. Ma in questo breve periodo succede veramente di tutto e nulla sembra lasciato al caso. Tutto sembra guidato da una mano invisibile, quella del destino, che non guarda in faccia nessuno e porta a compimento i suoi piani. Un destino beffardo e crudele.
Sinceramente, per quanto mi sia piaciuta quest'opera, non capisco perché sia considerata la storia d'amore romantica per antonomasia. Sì, c'è questo amore tra due adolescenti che vivono il tutto con assoluta passione ed eccitazione, tipica dell'età; incuranti di dove i loro sentimenti li porteranno, perché convinti che il vero amore vinca su tutto. Ma oltre a questo c'è molto di più. L'amore mi è sembrato quasi marginale, in realtà io ho trovato una storia ricca di cattiveria, odio, risentimento e violenza. La faida tra le due famiglie veronesi è predominante, a tal punto da riuscire a mettere in un angolo perfino l'autorità della città, impersonata dal Principe, che non riesce più a contenere e fermare questa sanguinosa rivalità.
Nonostante Shakespeare abbia preso spunto da diverse storie, perlopiù medievali, e novelle per mettere insieme quest'opera, ed è risaputo che non ci sia mai stata una famiglia di nome Capuleti a Verona (bensì c'erano i Cappelletti), Romeo e Giulietta è la tragedia shakespeariana che risulta più realistica e veritiera di tutte. Sarà dovuto anche al fatto che, nella città di Verona, si può trovare quello che viene considerato il balcone di Giulietta e, accanto, una statua della ragazza che veglia su tutti gli amori sfortunati.
Abitando molto vicino a Verona per noi era una tappa "obbligata" per le gite scolastiche; e proprio qui andammo in quinta elementare a visitare la città e l'Arena, ma ciò che a me rimase impresso (e se chiudo gli occhi lo vedo ancora oggi) fu il balcone di Giulietta. E pensare che non avevo ancora letto la tragedia dei due amanti nati sotto una cattiva stella.

2 commenti:

  1. Non ho mai amato Shakespeare, però ho un volume dei Meridiani Mondadori con alcune tragedie, ne ho lette un paio ma dovrei recuperare le altre.

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    1. Recupera le altre, magari ti appassioni. Ho scoperto che Shakespeare ha scritto veramente di tutto e può riuscire a incontrare i gusti di tutti (o quasi). Fammi sapere e comunque sei sempre in tempo per unirti alla maratona shakespeariana ;)

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