I libri di questa autrice francese sono considerati dei veri classici contemporanei. Amatissima in patria, qui da noi è arrivata grazie a L'Orma Editore, che ha tradotto, oltre a questo, anche Il posto, Gli anni e Memoria di ragazza.
Tutti i suoi romanzi sono autobiografici e anche L'altra figlia è uno spaccato della sua vita che racconta un momento importante della sua esistenza, estremamente personale, che racchiude nelle sue pagine una riflessione su cosa voglia dire a volte essere figlia e soprattutto sorella di qualcuno che non c'è più.
In un'assolata domenica d'estate una bambina ascolta per caso una conversazione della madre, e la sua vita cambia per sempre: i genitori hanno avuto un'altra figlia, morta ancora piccola due anni prima che lei nascesse.
È una rivelazione che diviene lo spartiacque di un'infanzia, segna il destino di una donna e di una scrittrice, e infiamma l'intensa prosa di questo romanzo breve.
"Per lasciarsi alle spalle il fuori fuoco del vissuto" Annie Ernaux intraprende una lettera impossibile a quella sorella sconosciuta. Rivivono così i sensi di colpa e i moti d'orgoglio, le curiosità taciute e le inconfessabili gelosie, il peso del confronto e il privilegio di essere amata.
Ancora una volta la grande autrice francese intesse una prodigiosa corrispondenza di sensi tra vivi e morti, scolpendo in una scrittura perfetta la storia di una relazione fragile, preziosa e irrimediabile come ogni esistenza umana.
Lo stile di Annie Ernaux è poetico e raffinato, in poche pagine e attraverso un linguaggio semplice e scorrevole racconta una storia che ha un grande significato per lei. Una narrazione ricca di sensazioni, emozioni e sentimenti che la aiutano anche a riflettere su quel rapporto mancato con la sorella scomparsa e mai conosciuta.
Una lunga lettera intrisa di particolari, che le serve per fare finalmente il punto della situazione su una vicenda che non ha mai affrontato completamente, che ha sempre vissuto guardandola da distante e a volte ignorandola del tutto. La scrittrice da finalmente sfogo ai suoi pensieri, consegnando al lettore un piccola ed emotivamente coinvolgente parte della sua vita.
All'inizio Ernaux ripensa a quel giorno, di molti anni prima, in cui ascoltò di nascosto sua madre raccontare della figlia avuta prima di lei e tragicamente scomparsa. È una rivelazione sconvolgente per lei, che non riesce ad accettare e che per molti anni a venire cercherà di ignorare e nascondere. Ma tutto il suo vissuto, compreso questo piccolo avvenimento che è rimasto sopito dentro di lei per molto tempo e che ha scavato nella sua mente e influenzato il suo modo di vedere le cose, l'ha portata ad essere la scrittrice che è oggi: un'autrice che attinge alla sua vita privata per raccontare storie toccanti e intense. Così decide di scrivere questa lettera, indirizzandola alla sorella mai conosciuta e vista solo attraverso poche foto ingiallite, per mettere nero su bianco una riflessione complessa e sofferta; ma anche per ringraziarla, perché è anche grazie a lei se oggi si ritrova con una penna in mano a scrivere romanzi dall'enorme successo. Probabilmente questa vicenda ha segnato in qualche modo il suo destino, spingendola a diventare nient'altro che una scrittrice.
Con uno sguardo al passato l'autrice analizza gran parte della sua vita dopo l'incredibile scoperta, rendendosi conto dell'enorme senso di colpa che l'ha accompagnata perché lei è sopravvissuta e la sorella no; lei ha ricevuto più amore (o almeno per più tempo) dai genitori, che invece si sono visti strappare l'altra figlia dalle braccia amorevoli per colpa di una malattia; la gelosia provata nello scoprire che "l'altra era più buona di quella lì"; l'inevitabile confronto con una persona che non c'è più, la cui presenza è invisibile ma costantemente percepibile, perché chissà come sarebbe potuta diventare: sarebbe stata più bella, più brava, più intelligente, più... e che ha lasciato un'impronta dentro di lei nonostante la sua assenza; e poi anche il rammarico di non essersi informata su questa sorella, di non averne mai parlato con i genitori quando erano ancora in vita, o di non aver chiesto notizie a parenti e amici di famiglia.
Per tutta la vita Annie Ernaux si trova a fare i conti con questa figura ingombrante e silenziosa, con cui non può parlare, confrontarsi e litigare; una bambina di cui non conosce praticamente nulla, se non il nome e l'aspetto visto in una vecchia fotografia rovinata, e di cui ormai non scoprirà mai nient'altro e si dovrà accontentare solo dell'immagine che si è costruita nella mente.
Un romanzo breve, di nemmeno ottanta pagine, che si legge con calma in un caldo pomeriggio d'estate. Coinvolgente ed emozionante, a tratti commovente, intenso per il tema trattato, ma che vi scorrerà tra le mani grazie anche a una prosa e un talento difficili da trovare nei romanzi contemporanei. Il tutto contornato da una splendida veste grafica, di quelle che solo L'Orma Editore sa fare: copertine semplici e lineari, ma ricche di significato, che sanno cogliere l'essenza della storia attraverso un'immagine.
Che bella recensione. L'altra figlia è un libro che da tempo mi riprometto di leggere e sicuramente un giorno lo farò. Ci sono così tanti autori e così tanti libri là fuori che è davvero difficile fare spazio a tutti, vorrei essere pagata per leggere da mattina a sera!
RispondiEliminaHai proprio ragione Mami: così tanti libri e così poco tempo per leggerli
Eliminaahahahahahah :D
Almeno questo è così breve che puoi recuperarlo velocemente!