martedì 11 aprile 2017

GLI INSETTI SONO TUTTI A DORMIRE di Valerio Valentini

Questo mio spazio fatto di Appunti vorrei che fosse, oltre a un posto in cui confrontarci sulle nostre letture, anche una specie di vetrina dove scoprire piccole case editrici che propongono prodotti interessanti, che vale la pena prendere in considerazione, ma che purtroppo si conoscono poco a causa del mercato totalmente conquistato dai mostri della grande editoria italiana. Proporre un'alternativa valida a ciò che il mercato propone abitualmente.
Quindi, quando Valerio Valentini, attraverso gli addetti alla comunicazione Ileana e Marco, mi ha proposto di leggere la sua piccola raccolta di racconti, Gli insetti sono tutti a dormire (Edizioni La Gru), ne sono stata molto felice è ho accettato con piacere.


Le storie che si intrecciano tra le pagine di questo libro sono tracce emozionali di uomini e donne colti ad un bivio, in un fermo immagine che racconta ciò che i personaggi scelgono di essere. Tra amore e abbandono, tra conformismo e libertà, tra resistenza e resa, ognuno si aggrapperà alla propria idea di salvezza.
Sono storie di introspezione, di recupero della purezza del sé bambino, di uscita. Una sorta di Dubliners, di cui però Valentini rovescia la paralisi finale ricercando l'evasione dalla soffocante quotidianità.






Una raccolta di racconti brevi, dalla scrittura semplice ma non banale. Valerio Valentini non usa fronzoli o giri di parole, illustra semplicemente la storia che vuole raccontare e in poche righe va dritto al punto, ma spingendo il lettore a riflettere su ciò che ha letto.
Ognuno di questi racconti è un fermo immagine sulla vita di alcune persone. Brevi momenti, della durata di qualche ora o pochi minuti, che si svolgono esattamente prima di una grande decisione o di un avvenimento che cambierà per sempre la situazione, inquadrando i protagonisti in modo perfetto e realistico.

Come tutte le raccolte al loro interno si trovano racconti che possono piacere più di altri, per i motivi più disparati. Anche in questo caso mi è successo, tra questi 27 racconti, alcuni composti da sole poche righe, qualcuno mi è sembrato più riuscito di altri, ma solo per gusto personale.
Ad esempio, il racconto Carciofi che ha saputo toccare corde per me molto sensibili; oppure La pagina dello sport che racconta come tutto può cambiare e andare in frantumi in un attimo, ti distrai un secondo, non presti attenzione, e tutto cambia per sempre; o ancora Tavola calda dove ciò che colpisce è la scelta di narrare la stessa storia da diversi punti di vista, permettendo di avere un quadro più completo sulla situazione; anche il racconto Cattuboli, che ha all'interno la frase gli insetti sono tutti a dormire che da il nome alla raccolta, è carino, un po' malinconico; per arrivare a L'ultimo giorno di Phonola che fa chiudere il libro con un sorriso delicato sulle labbra.

Sono tutti racconti molto veloci da leggere, estremamente scorrevoli, ma che restano in mente per diverso tempo dopo aver terminato la lettura. Il lettore si ritrova a pensare alla vita di queste persone, come è continuata dopo il racconto? che cosa è successo? dove sono ora? Perché la sensazione è proprio quella che siano reali, che esistano veramente e che abbiano una vita vera al di fuori delle pagine.
Forse è stata solo una mia sensazione personale, e non era voluta dall'autore, ma a volte mi è sembrato di ritrovare dei personaggi: cioè personaggi che nei primi racconti facevano solo da sfondo, mi è sembrato di ritrovarli come protagonisti in racconti successivi (non tutti, ma alcuni), ma in momenti diversi della loro vita.
Non so se mi sono spiegata, e ripeto forse è stata semplicemente una mia impressione, ma la cosa mi è piaciuta e mi ha dato un certo senso di continuità.

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